Sebbene l’acquisto di un’auto usata sia più conveniente rispetto all’acquisto di un veicolo nuovo in concessionaria, questa scelta può comportare spese aggiuntive. Le frodi sul chilometraggio e i danni nascosti sono comuni nel mercato delle auto di usate in Europa, con conseguenti costi di manutenzione elevati, problemi meccanici accidentali e rischi per la sicurezza.
Uno studio condotto in Italia dalla società di dati per il settore automobilistico carVertical suggerisce che le auto più economiche nel Paese hanno maggiori probabilità di avere un chilometraggio falso.
1 auto usata su 9 in Italia ha un chilometraggio alterato, segno che le frodi sul contachilometri sono comuni e che gli acquirenti dovrebbero essere prudenti quando acquistano un veicolo. Tuttavia, le maggiori possibilità di essere truffati si hanno quando si acquista un’auto con un prezzo inferiore a 5.000 euro: il 14,4% di tutti i veicoli con questo livello di prezzo ha subito una modifica del contachilometri.
“Ci sono tre categorie di prezzo con il più alto tasso di frode del contachilometri. I veicoli che costano fino a 5.000 euro e quelli che costano tra i 15.000 e i 30.000 euro sono i più rischiosi da acquistare. Le tendenze in altri Paesi europei sono diverse, e i veicoli più economici sono in genere controllati meno spesso; quindi, gli italiani dovrebbero essere cauti anche quando acquistano auto a basso costo”, afferma Matas Buzelis, esperto di automobili e responsabile della comunicazione di carVertical.
Su tutte le auto che costano 15.000-20.000 euro e che sono state controllate da carVertical in Italia, il 13,5% ha subito il cambio del chilometraggio. Questa percentuale è ancora più alta per i veicoli con un prezzo compreso tra i 20.000 e i 30.000 euro: il 13,7%. Un’auto con un chilometraggio alterato non solo ha un valore residuo più basso, ma potrebbe anche essere problematico programmarne la manutenzione.
I veicoli che costano più di 30.000 euro sono i più sicuri da acquistare: solo il 10,8% ha avuto un chilometraggio falsificato. Si tratta comunque di un numero elevato e gli automobilisti rischiano di perdere migliaia di euro.
Sebbene le probabilità di imbattersi in auto con informazioni alterate in Italia siano inferiori rispetto ad alcuni Paesi dell’Europa centrale e orientale, la ricerca suggerisce che evitare un’auto con danni storici è molto più difficile.
Il 53,9% delle auto fino a 5.000 euro in Italia è stato coinvolto in un incidente o ha subito altri danni. I veicoli più costosi hanno una minore probabilità di subire danni, ma quasi la metà di essi è stata coinvolta in un incidente stradale.
“Di solito, i veicoli più economici sono quelli che registrano meno danni, poiché i proprietari di queste auto tendono a ignorare urti e graffi minori. Al contrario, i conducenti di veicoli più costosi risolvono questi problemi con l’aiuto dell’assicurazione. Tuttavia, rispetto ad altri Paesi, l’Italia rappresenta un’eccezione: qui le auto economiche sono quelle che subiscono più danni”, spiega Buzelis.
I veicoli che costano tra i 5.000 e i 10.000 euro presentano il minor numero di danni: solo il 38,9% di queste auto ha subito un incidente. I danni pregressi sono più comuni tra le auto costose che costano più di 30.000 euro: il 47,4% ha registrato incidenti stradali.
L’esperto del settore automobilistico sostiene che un veicolo con danni pregressi può comportare problemi meccanici e di sicurezza, che possono causare ingenti spese di riparazione; pertanto, è importante controllare a fondo un’auto prima di acquistarla.
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