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In Germania 100.000 elettriche ferme nei parcheggi: ecco perchè

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In Germania, circa 100.000 auto elettriche sono ferme vicino a fabbriche, concessionarie e porti, a causa del calo della domanda interna seguito alla fine degli incentivi governativi. Questo problema riguarda sia le importazioni cinesi che la produzione nazionale, portando a un aumento delle esportazioni di auto elettriche, ma gli esperti avvertono che le esportazioni non risolveranno tutti i problemi. I produttori tedeschi stanno riducendo la capacità produttiva delle auto elettriche e rivedendo le loro strategie, complicando ulteriormente la situazione. Scopriamo meglio i dettagli.

Perché ci sono 100.000 auto elettriche ferme nei parcheggi in Germania?

Il recente allarme del Financial Times riguardante il crescente accumulo di auto elettriche cinesi nei porti del Nord Europa ha sollevato una serie di interrogativi sullo stato dell’industria automobilistica elettrica. Tuttavia, mentre il focus si è concentrato principalmente sulle importazioni, la situazione in Germania rivela una prospettiva altrettanto inquietante. Secondo il Chemnitz Automotive Institute, oltre 100.000 veicoli elettrici, sia di importazione che di produzione nazionale, giacciono inattivi nei parcheggi vicino alle fabbriche, alle concessionarie e ai porti del paese. La radice di questo problema affonda nella congiunzione di diversi fattori. Il 2023 ha visto la Germania affrontare un numero record di auto elettriche invendute, un fenomeno amplificato dalla cessazione degli incentivi governativi. Questo ha portato a un eccesso di offerta sul mercato interno, incapace di assorbire sia la produzione nazionale che le importazioni. La risposta è stata un aumento significativo delle esportazioni: nel solo 2023, la Germania ha spedito oltre 786.000 auto elettriche, con un valore di 36 miliardi di euro, rappresentando un aumento del 58% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, questa soluzione temporanea non ha affrontato la radice del problema.

Ci sono anche altre problematiche come la congestione logistica

L’accumulo di auto elettriche nei parcheggi tedeschi è solo la punta dell’iceberg di una crisi più ampia nel settore automobilistico. Casi emblematici includono l’eccesso di auto BYD al porto di Bremerhaven e le migliaia di veicoli Tesla stoccate in un ex aeroporto militare a Neuhardenberg. Questi sono segnali evidenti di una congestione logistica e di una mancanza di spazio nelle strutture di produzione. In risposta a questa crisi, i produttori tedeschi stanno adottando misure drastiche: riduzione della capacità produttiva per le auto elettriche, ritardi nei lanci di nuovi prodotti e una riconsiderazione delle strategie di transizione verso la mobilità elettrica. Questa situazione non è solo una sfida per l’industria automobilistica tedesca, ma solleva anche domande cruciali sulla direzione della transizione verso veicoli elettrici in Europa e oltre. La congestione nei porti e la sovrapproduzione indicano una necessità urgente di rivedere le politiche di incentivo, migliorare l’infrastruttura di ricarica e accelerare lo sviluppo di tecnologie per aumentare l’attrattiva e l’accessibilità dei veicoli elettrici per i consumatori. Inoltre, mette in evidenza la complessità della transizione verso un’economia e una società a basse emissioni di carbonio, evidenziando la necessità di un approccio olistico e coordinato a livello nazionale e internazionale.

Angelo Petrucci

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