Dalla sua introduzione il Superbollo è costato circa 1,2 miliardi di euro agli automobilisti italiani. Soldi usciti dalle tasche della collettività per entrare in quelle dello Stato, ma che col tempo hanno prodotto alterazioni al mercato dell’automotive. I dati arrivano da Federcarrozzieri, l’associazione delle autocarrozzerie italiane, che accoglie con favore l’ipotesi di una abolizione del Superbollo.
La tassa fu introdotta con il DL. n. 98 del 6 luglio 2011, e prevede un pagamento di 20 euro per ogni kW di potenza dell’auto superiore ai 185 kW, con un peso decrescente del tempo: il superbollo si riduce infatti a 12 euro dopo 5 anni dall’immatricolazione, 6 euro dopo 10 anni, 3 euro dopo 15 anni e viene abolito del tutto dopo i 20 anni – spiega Federcarrozzieri.
Gli introiti complessivi per le casse statali nei 12 anni di vita del Superbollo, sono stati pari a circa 1,2 miliardi di euro, ma la tassa ha provocato pesanti anomalie nel mercato italiano dell’auto: se inizialmente si è assistito ad una sensibile riduzione delle nuove immatricolazioni di vetture con potenza eccedente i 185 kW, successivamente si è registrato il proliferare dei “falsi leasing”, ossia autovetture con targa estera fornite in noleggio a clienti italiani, con conseguente mancato versamento del bollo auto, superbollo, e imposte varie. Sempre per evitare il pagamento del superbollo, sono cresciute in Italia le radiazioni di veicoli con potenza superiore ai 185 kW con la scusa di esportarli nei paesi UE, veicoli che però continuano a circolare sul territorio italiano con targa tedesca, austriaca, bulgara o romena.
”C’è poi un’altra questione da analizzare, e che rende il Superbollo una tassa del tuto iniqua e sbilanciata – denuncia il presidente di Federcarrozzieri, Davide Galli – Nelle regioni che non prevedono già esenzioni totali di bollo e superbollo per auto elettriche o ibride, le automobili di nuova generazione e con motori ibridi, pur superando abbondantemente i 185 kW di potenza, non sono tenute al pagamento del balzello. Il superbollo si applica infatti ai soli motori termici, e non alla parte elettrica. Così ad esempio una berlina plug-in con potenza pari a 360 CV (264 kW) non paga alcun superbollo, perché il suo motore 1.6 a benzina arriva a 200 CV, mentre gli altri 160 CV sono frutto dei motori elettrici”.
Federcarrozzieri diffonde infine uno studio dove mette a confronto i costi del Superbollo a carico degli automobilisti, prendendo in esame sia supercar, sia auto di fascia media circolanti in Italia:
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