Quest’anno si celebra il 90esimo anniversario del ‘Quadrifoglio Verde’, il simbolo leggendario che negli anni ha identificato alcune tra le più performanti realizzazioni firmate Alfa Romeo.
Il mitico simbolo rappresenta non solo le vetture impegnate sui circuiti da gara di tutto il mondo, ma anche alcune versioni speciali di produzione. L’origine del Quadrifoglio si perde nella leggenda ma è interessante notare la sua corrispondenza con la bandiera che, durante la Grande Guerra, distingueva gli aerei della “X Squadriglia da bombardamento Caproni”. Al giorno d’oggi, il Quadrifoglio fa parte dello stemma dell’Aeronautica Italiana e rimane, allo stesso tempo, il simbolo della filosofia Alfa Romeo che si basa sulla costante ricerca dell’eccellenza applicata alle competizioni e trasferita poi in toto sulle vetture di produzione.
La prima vettura Alfa Romeo a essere ornata con il ‘Quadrifoglio’ fu la ‘RL’ di Ugo Sivocci che vinse la XIV edizione della Targa Florio nel 1923. Una vittoria giunta dopo una gara perfetta: 432 chilometri del Circuito delle Madonìe (4 giri da 108 km ciascuno) percorsi alla media di 59,040 km/h, una velocità strabiliante per l’epoca considerando soprattutto le insidie e le asperità del percorso. Nel 1950 e nel 1951, Giuseppe “Nino” Farina e Juan Manuel Fangio portano le Alfa Romeo 158 e 159, le celebri “Alfetta”, al successo nei primi due Campionati Mondiali di Formula 1. Negli anni Sessanta, poi, il ‘Quadrifoglio Verde’ caratterizza la versione “ready-to-race” della “Giulia”, la “TI Super”, per poi affiancarsi al triangolo azzurro dell’Autodelta per diversi decenni: dalla “GTA” alla “33” fino ai due Campionati Mondiali della “33 TT 12” (1975) e della “33 SC 12” (1977). L’attività agonistica dell’Alfa Romeo continua negli anni Ottanta quando: dopo il rientro in F.1 nel 1980, si ripetono i successi nelle corse per vetture turismo (“GTV 6 2.5”), fino al clamoroso trionfo nel “DTM” (“Deutsche Tourenwagen Mesterschaft”) con la “155 V6 Ti” nel 1993 e la lunghissima serie di vittorie della “156 Superturismo” (1998-2004).
Anche le Alfa Romeo di produzione hanno avuto il ‘Quadrifoglio Verde’: si tratta di modelli particolarmente performanti realizzati tra gli anni 60 agli anni 80. Alcuni recano il simbolo sulla carrozzeria, senza apparire nella denominazione ufficiale – “Giulia TI Super”, “Giulia Sprint GT Veloce”, “1750 GT Veloce” – che in realtà è dorato – “Alfasud Sprint” – altri invece, dagli anni Ottanta in avanti, portano il ‘Quadrifoglio Verde’ nella loro denominazione ufficiale, come l’“Alfasud ti Quadrifoglio Verde”, la “Sprint Quadrifoglio Verde”, le diverse versioni della “33 Quadrifoglio Verde”, la “75 Quadrifoglio Verde” anche con la sua declinazione USA, la Spider 2.0 “Quadrifoglio Verde”, la “164 Quadrifoglio Verde”, la “145 Quadrifoglio Verde”.
Oggi il ‘Quadrifoglio Verde’ è tornato in “auge” grazie alla Giulietta e alla MiTo, raccogliendone l’eredità in termini di performance dinamiche, senza però scendere a compromessi con l’efficienza, il rispetto ambientale e la comodità nell’uso quotidiano.
Degna di nota è la Giulietta 1750 TBi da 235 CV ‘Quadrifoglio Verde’ che propone il motore più performante della gamma e un assetto da vera sportiva. Il 1750 TBi vanta una coppia specifica di 195 Nm/litro (la più alta tra i motori benzina della categoria) e la coppia di 340 Nm viene raggiunta già a 1.900 giri.
Anche la MiTo ‘Quadrifoglio Verde’ 1.4 MultiAir Turbo da 170 CV propone un valore di potenza specifica (124 CV/Litro) tra i più elevati al mondo e un comparto telaistico da categoria superiore. Inoltre, fiore all’occhiello di questa motorizzazione è l’eccezionale rapporto peso/potenza (6,7 Kg/CV) da sempre una delle chiavi del successo delle vetture Alfa Romeo, nelle competizioni e sulle strade di tutti i giorni.
Grazie alle loro doti, le versioni ‘Quadrifoglio Verde’ di MiTo e Giulietta hanno svolto il ruolo di Safety Car Ufficiale nelle diverse stagioni del Campionato Mondiale SBK Superbike, di cui Alfa Romeo è Top Sponsor dal 2007 condividendo gli stessi valori di sportività, tecnologia e sicurezza ai massimi livelli. Quest’anno il testimone viene raccolto dalla MiTo SBK Limited Edition 1.4 170 CV QV, prodotta in 200 esemplari.
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