Il mercato auto 2016 si è chiuso con un positivo + 15,8 % rispetto al 2015 e un + 13,1 % sul mese di dicembre 2015, soprattutto grazie ai numeri da record tra flotte aziendali e noleggi registrati durante tutto l’anno appena terminato.
Commenta Filippo Pavan Bernacchi, Presidente di Federauto, l’associazione che rappresenta i concessionari di tutti i brand commercializzati in Italia: “Il 2016 era partito con il turbo grazie soprattutto alle azioni promozionali. Azioni molto costose per case e concessionari di cui hanno approfittato i consumatori. A contribuire più che proporzionalmente ci hanno pensato poi le auto destinate alle aziende e ai noleggi che, nell’anno appena concluso, godevano di una fiscalità molto vantaggiosa. E se non bastasse, abbiamo assistito a forti iniezioni di chilometri zero perché nessun costruttore era disposto a perdere anche un solo decimale della sua quota di mercato. Nella seconda parte dell’anno, come da noi pronosticato, si è verificata una contrazione del tasso di crescita. Un po’ perché nel primo semestre avevamo anticipato delle vendite, un po’ per la limitata vitalità dell’economia. Ad ogni modo, la seconda metà dell’anno ha contenuto la frenata soprattutto grazie alle vetture destinate alle partite IVA, che beneficiavano del superammortamento – in quella configurazione – fino al 31 dicembre 2016“.
Conclude Pavan Bernacchi: “Passando alle previsioni riteniamo che il 2016, con i 1.824.968 pezzi immatricolati, sia stato un anno eccezionale che potrebbe essere difficile replicare. Oscillano, infatti, alcuni fattori che condizioneranno il mercato. Anzitutto il prevedibile rallentamento del canale delle partite IVA, per effetto delle nuove norme sul superammortamento che prevedono che le auto aziendali non ‘strumentali’ saranno escluse dal beneficio. In secondo luogo, è difficile prevedere l’impatto delle possibili campagne promozionali delle Case che, occorre ricordarlo, vengono sostenute anche con il contributo economico dei concessionari. Ma sarà da capire soprattutto l’efficacia che potranno avere queste azioni in un contesto economico molto incerto. Accanto a queste valutazioni oggettive, dobbiamo aggiungere qualche timore sul fronte della finanza pubblica per i costi di salvataggio delle banche e i riflessi che questo avrà sull’andamento economico del Paese e, quindi, sulle famiglie e sulle imprese. Tutto ciò considerato, pensiamo che nel 2017 il mercato potrebbe crescere di un ulteriore + 4% circa, portando il totale a 1.900.000 vetture immatricolate. Ma non ci stupiremmo se si verificasse una contrazione“.
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