Avrete sicuramente notato il quanto mai singolare trofeo consegnato ai primi tre classificati sul podio del GP del Made In Italy e dell’Emilia Romagna. Si tratta di un’idea nata dai creativi di Pirelli HangarBicocca con la preziosa collaborazione dell’artista italiana Elena Ronchi.
In qualità di Title Sponsor del Gran Premio andato in scena sul circuito Enzo e Dino Ferrari di Imola, Pirelli ha potuto mettere la firma sul trofeo che abitualmente si consegna ai piloti saliti sul podio e alla squadra finita per prima sotto la bandiera a scacchi. Il frutto di questo lavoro è nato in realtà da un’idea di Pirelli che ha dato visibilità al suo HangarBicocca, la fondazione no profit dedicata alla produzione e promozione di arte contemporanea, nata a Milano nel 2004 dalla riconversione di uno stabilimento industriale in un’istituzione.
Trofei Pirelli che si sono fatti notare sia per la loro forma inconsueta sia per l’aspetto simbolico che la stessa Alice Ronchi ha voluto spiegare. Il progetto dei trofei è nato infatti a seguito di una riflessione sulla bellezza delle auto da corsa degli anni ’50. Riflettendo su Imola, circuito fondamentale per l’Italia, Alice Ronchi ha pensato di lavorare sulla storia ma senza dimenticare l’aspetto per lei più importante della Formula 1, ovvero la potenza, espressa tramite una saetta che, in era turbo-ibrida, simboleggia la potenza dei motori attuali.
I trofei Pirelli “saetta” sono stati realizzati in una fonderia artistica tramite una fusione di alluminio per poi essere lucidati a specchio. Le varie fasi di produzione hanno previsto la modellazione e lo sviluppo digitale della forma, la stampa 3D in scala uno a uno e a seguire il passaggio nella fonderia che ha realizzato la fusione con la tecnica della cera persa.
Alice Ronchi: “Ragionando in termini di potenza, di velocità, di tensione, di forza ho individuato nel simbolo della saetta quello che per me è un simbolo che può racchiudere tutti questi aspetti. L’iconografia principale che ha ispirato questo lavoro è Zeus, le divinità, la Grecia. Con il trofeo spero di aver portato di nuovo un aspetto narrativo. Attraverso un’interpretazione e la sintesi di quelli che sono i riferimenti chiave del Gran Premio, tramite la saetta e il suo riferimento narrativo-mitologico di Zeus volevo portare una componente narrativa e altamente espressiva.”
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