Variano nuovamente le norme che disciplinano l’installazione e l’uso dei countdown ai semafori, ovvero i display che visualizzano il tempo residuo d’accensione delle luci, per capirci quelli che, nei semafori dove presenti noti perché il tuo vicino scalpita come un cavallo alle corse. I countdown ai semafori sono stati introdotti nel nostro ordinamento nel 2010 dopo anni di installazioni di countdown illegali in mezza Italia, i veri e propri countdown con il contasecondi furono legalizzati e disciplinati dal ministero delle Infrastrutture solamente nel 2017. Adesso, però, quel provvedimento sui countdown è stato abolito completamente ed il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, al termine di una lunga sperimentazione e della sua successiva pubblica consultazione a livello europeo, ha firmato un nuovo decreto che ne ridefinisce le caratteristiche, nonché i requisiti per la loro omologazione, stabilendo interamente le modalità per l’installazione dei countdown, gli studi da attuare situazione per situazione, una concreta definizione dei casi in cui l’applicazione del countdown sia obbligatoria e quelli in cui, invece, è a discrezione dell’ente pubblico proprietario della strada in base alla loro effettiva utilità, cari autisti pronti agli “sparo” state quindi allerta.
Bisogna subito dire che il testo del provvedimento sui countdown non è ancora stato diffuso, le nuove regole non dovrebbero essere cambiate, ma in questi casi il condizionale è d’obbligo, rispetto alle indiscrezioni trapelate la scorsa primavera. Dunque, solo in casi particolari il display sarà obbligatorio per i semafori veicolari e, comunque, solo per la luce gialla e per quella rossa, non più invece per la luce verde.
Per quanto riguarda i semafori veicolari, le norme specifiche riguardano le lanterne pedonali e ciclopedonali, il countdown rosso dovrà essere installato solo su strade regolate, anche solo temporaneamente, da senso unico alternato nel caso in cui la zona di rosso sia superiore a 120 secondi oppure se la fascia verde è attuata dall’arrivo di un veicolo e la zona di rosso residuo sia superiore a 90 secondi, per capirci come accade nei cantieri. Countdown rosso possibile, invece, sui semafori veicolari nelle intersezioni senza attraversamenti pedonali, ciclabili o ciclopedonali in cui il verde di una corrente veicolare è attuato dalla presenza di veicoli.
Sempre limitatamente ai semafori veicolari, il countdown giallo dovrà essere installato obbligatoriamente nelle intersezioni in città nelle quali sono installati apparecchi di rilevamento del passaggio con il semaforo rosso nel caso in cui la durata del giallo veicolare è impostata su un tempo minore di cinque secondi. Installazione del countdown risulta possibile se l’impianto semaforico comanda un’unica direzione di marcia ma solo in tre situazioni particolari: intersezioni in extraurbane con flussi veicolari significativi e velocità operative dei veicoli elevate che eisgono ridimensionare della durata del giallo pari o superiore a cinque secondi; intersezioni in città interessate da un numero di corsie superiore a due e con flussi veicolari significativi che propongono un dimensionamento della lunghezza del giallo pari o superiore a cinque secondi; intersezioni in ambito urbano nelle quali sono installati sistemi di rilevamento delle infrazioni di passaggio con semaforo rosso. Tutti casi che troviamo nelle strade nel Nostro Paese ed al momento non hanno ancora adottato nessun countdown.
Al momento ufficialmente non si sa ancora molto sulle tempistiche di adeguamento dei countdown, ma sui contenuti del provvedimento, il ministero delle Infrastrutture ha fatto invece sapere ufficialmente che gli impianti esistenti, nelle situazioni in cui esiste l’obbligo di display, dovranno essere adeguati nel termine di due anni “dall’approvazione del Programma triennale dei lavori pubblici o del Programma biennale per l’acquisizione di forniture e servizi, redatti ai sensi del Codice dei contratti pubblici”. Ma “per dare alle amministrazioni comunali un tempo adeguato per l’attuazione delle disposizioni, i Programmi devono essere redatti o aggiornati tenendo conto del Decreto del Ministro e approvati entro due anni dalla sua entrata in vigore”. Questo cosa vuol dire? Come spesso accade, tempi lunghi per la burocrazia e di adeguamento dei countdown esistenti.
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