La gamma Lancia è risicata all’osso: l’unica vettura disponibile. e solo in Italia, è la Ypsilon che, per quanto piaccia al mercato dello Stivale, è un’auto che inizia ad accusare il peso degli anni.
Stellantis, da canto suo, ha invece ribadito l’obiettivo di dare una chanche a tutti i costruttori del gruppo, anche quelli più in difficoltà, come Alfa Romeo e, appunto, la nuova Lancia. Proprio questa ha recentemente presentato, in occasione dei suoi 115 anni, un piano strategico firmato dall’amministratore delegato Luca Napolitano ed approvato dal CEO del gruppo Carlos Tavares. L’obbiettivo è rialzare il blasone del marchio nell’arco del decennio partendo dal 2024.
Nell’aggiornamento, anzi ampliamento, della gamma Lancia figurano nomi importanti e già visti. Il primo non può che essere quello della Ypsilon, ovviamente, la quale dovrebbe essere rinnovata nel 2024 con la forza dell’elettrificazione per tutte le sue versioni. Il 2028 sarà l’anno del ritorno della Delta. Napolitano l’ha già detto: “avrà forme scolpite e muscolose ed una linea geometrica”, non esattamente l’ideale per giocare con il cx (e l’efficienza) di una vettura che nascerà solo elettrica (per piacere anche ad un mercato diverso da quello italiano, in cui le elettriche hanno una migliore reputazione), ma staremo a vedere di cosa sarà capace il marchio italiano, un tempo all’avanguardia nel motorsport e nella produzione di automobili in generale.
Un’ipotesi, in questo caso, più che una conferma è quella dell’arrivo di una nuova Lancia Aurelia in veste di ammiraglia della casa, la quale, presumibilmente, dovrebbe essere imparentata (e competere) con auto come la C5 X o la Opel Insigna, quindi vetture da circa 4.6 metri. Ciò che per ora è trapelato, tuttavia, è il suo arrivo: pronosticato per il 2026.
All’interno del piano decennale di sviluppo presentato da Lancia c’è l’obiettivo “Europa”, ambizione che spingerebbe fuori dal mercato nazionale un marchio importante che non vede questo tipo di panorami da diversi anni (a causa di precedenti scelte poco azzeccate). Per tornare sulla cresta dell’onda anche nel Vecchio Continente, Lancia ha in programma l’apertura da qui al 2030 di aprire ben 100 concessionari ufficiali in 60 città importanti.
Inoltre, per gestire al meglio la crescita, o rinascita, del marchio, sono stati già nominati i nuovi brand manager per Francia, Germania, Spagna, Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi, chiamati a rifondare un mercato con almeno 2 anni di anticipo rispetto all’arrivo della Ypsilon programmato per il 2024.
L’obbiettivo potrà essere raggiunto? Sì, a patto che l’offerta di vetture copra bisogni reali con una giusta completezza di motorizzazioni (anche elettrificate), dotazioni e standard graditi non solo al mercato Italiano. Per pensare in grande servono investimenti mirati e una buona dose di ricerca e sviluppo, e Lancia ha già dimostrato nella sua storia di esserne capace e l’opportunità di far parte di Stellantis (che crede nelle sinergie tra i marchi per ottimizzare la produzione e lo sviluppo industriale) va colta come trampolino di lancio verso un (rinnovato) successo.
Autore: Nicola Accatino
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