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I 40 anni di un mito: bestseller, trend-setter e icona Golf

Tempo di lettura: 4 minuti

La Volkswagen festeggia i 40 anni dell’auto europea di maggior successo di tutti i tempi: la Golf. A oggi, in tutto il mondo, ne sono stati venduti oltre 30 milioni di esemplari. La Golf è da sempre un punto di riferimento in fatto di progresso tecnologico.

Motore turbo, iniezione diretta, propulsione elettrica o ibrida plug-in, ma anche ABS, ESC, XDS o trazione integrale 4Motion. Regolazione automatica della distanza, funzione di frenata di emergenza City, ESC per la stabilizzazione di vettura e rimorchio o frenata anti collisione multipla. E ancora climatizzatore automatico, sistema Hi-Fi Dynaudio, touchscreen con sensore di prossimità o fari con tecnologia LED oltre alle eccellenze GTI, GTD o GTE. È sempre la Golf a rendere disponibili su larga scala le principali tecnologie e i trend del settore automobilistico dei nostri tempi.

Golf I. La prima Golf prodotta in serie uscì dalla catena di montaggio di Wolfsburg il 29 marzo 1974. Dopo che per decenni il motore e la trazione posteriori avevano spopolato grazie al Maggiolino, iniziò finalmente una nuova epoca: quella del motore anteriore trasversale e della trazione anteriore.

La Golf, progettata da Giorgetto Giugiaro secondo i canoni del design Volkswagen, doveva corrispondere alle enormi aspettative create precedentemente dal Maggiolino, venduto in più di 21,5 milioni di unità, portando avanti la storia di quella che fino ad allora era stata l’auto di maggior successo al mondo. E l’obiettivo venne raggiunto. La soluzione di trazione moderna e sicura, la spaziosa configurazione degli interni e il design erano così convincenti, che già nell’ottobre 1976 fu celebrato il traguardo del primo milione di Golf vendute.

Con la prima Golf GTI (1976) la Volkswagen diede una svolta al dinamismo di questa classe; la Golf D (Diesel aspirato, 1976) e la successiva Golf GTD (Turbodiesel, 1982) videro il Diesel fare breccia nel segmento delle auto compatte. Nel 1979 la Volkswagen iniziò la commercializzazione della Golf Cabriolet, l’auto scoperta più venduta al mondo in quegli anni.

Golf II. A partire dall’agosto 1983, la Golf diventò ancora più confortevole grazie all’ulteriore miglioramento nello sfruttamento dello spazio. Da ricordare anche che è stata proprio la Golf a introdurre nel proprio segmento il catalizzatore (1984), il sistema antibloccaggio in frenata (ABS, 1986) il servosterzo e, per la prima volta, anche la trazione integrale (Syncro, 1986).

Golf III. A partire dall’agosto 1991, la Volkswagen inaugurò una nuova era nel campo della sicurezza: quella di terza generazione fu la prima Golf a montare dal 1992 gli airbag frontali e inoltre introdusse enormi progressi nel campo della costruzione della carrozzeria, che migliorarono notevolmente le caratteristiche di resistenza agli urti. Alla Golf III sono legate anche numerose altre pietre miliari tecniche della gamma. Sotto la sua carrozzeria debuttarono il primo motore a sei cilindri (VR6), il cruise control, il catalizzatore ossidante per i motori Diesel (1991) e il primo motore Diesel a iniezione diretta (TDI, 1993). Sempre nel 1996, tutte le Golf furono equipaggiate con ABS di serie. Inoltre, prendendo come base la Golf III, nel 1993 la Volkswagen presentò una nuova Cabriolet, un nuovo modello a trazione integrale (Syncro II) e la prima Variant (station wagon) della serie.

Golf IV. Sotto la guida dell’allora Responsabile Design del Gruppo Volkswagen
Hartmut Warkuß, si delineò quel design essenziale e preciso che da una parte era più che mai rappresentativo della storia del Marchio, mentre dall’altra preparava il terreno per affrontare il futuro della Volkswagen. Con il debutto dell’ESC (1998) proseguì la democratizzazione nel campo della sicurezza. Sempre nel 1998 la Volkswagen presentò la prima Golf a trazione integrale con frizione Haldex: la Golf 4Motion. Un anno dopo, partendo dalla Germania, l’ESP entrò a far parte della dotazione di serie.
Nel 2002 fu la volta della prima Golf con iniezione diretta di benzina (FSI) e del debutto degli airbag per la testa (airbag a tendina) di serie. Sempre nel 2002, la Volkswagen presentò la R32, che raggiungeva i 250 km/h. Nel 2003 fu questo modello top di gamma a essere disponibile per la prima volta con il rivoluzionario cambio a doppia frizione DSG.

Golf V. Questa Golf si distinse per comfort, dinamica e qualità da molti modelli
concorrenti della classe media superiore. E proprio sul fronte della qualità, infatti, al suo debutto nel 2003 la Golf V si fece notare per il 35% in più di rigidezza torsionale, che sottolineava la stabilità della carrozzeria saldata con il laser. Per la prima volta la Golf poteva inoltre essere equipaggiata a richiesta con airbag laterali per gli occupanti posteriori; contando i sei airbag di serie (anteriori, laterali anteriori e per la testa) a bordo si poteva arrivare fino a otto “cuscini” d’aria protettivi. Sul fronte del comfort e della dinamica, la Golf V vantava, tra l’altro, il nuovo asse posteriore multilink a quattro bracci, il cambio DSG a 7 rapporti, i fari bixeno, il tetto scorrevole panoramico, senza dimenticare il debutto del primo Twincharger al mondo (TSI, 2006) dotato di doppia sovralimentazione con turbocompressore e compressore meccanico. Nel 2006 debuttò la Golf Plus, mentre nel 2007 furono presentate la CrossGolf, una nuova Variant e la Golf BlueMotion (estremamente parca nei consumi, 4,5 l/100 km).

Golf VI. In soli quattro anni, fino a fine luglio 2012, sono state 2,85 milioni le Golf costruite sulla base della sesta generazione presentata nel 2008. Notevoli i passi avanti compiuti in fatto di sicurezza: la nuova carrozzeria era talmente ben realizzata da ottenere il massimo del punteggio, cinque stelle, nel crash-test EuroNCAP. Inoltre, la maggiore dinamica, a fronte di un minore consumo, era garantita da una gamma sempre più ampia di motori TSI e dal passaggio del Turbodiesel (TDI) dal sistema pompa-iniettore al sistema common rail. La versione di punta per ecocompatibilità è stata la Golf BlueMotion, con un consumo nel ciclo combinato di soli 3,8 l/100 km equivalente a 99 g/km di CO2. Nuovi sistemi di assistenza (tra cui regolazione automatica degli abbaglianti Light Assist e dispositivo di parcheggio automatico Park Assist) fecero della sesta generazione quella che in quel momento era la Golf più
all’avanguardia.

Golf VII. Il 4 settembre 2012 la Volkswagen ha festeggiato l’anteprima mondiale della settima generazione della Golf. La riduzione di peso della nuova Golf ha raggiunto i 100 kg, aumentando così l’efficienza della vettura. In funzione della motorizzazione è stato possibile ridurre i consumi rispetto al modello precedente fino a un massimo del 23%. Secondo il nuovo ciclo di guida europeo (NEDC), la nuova Golf TDI BlueMotion
consuma solamente 3,2 l/100 km (a fronte di emissioni di CO2 di 85 g/km). Inoltre, la Volkswagen ha dotato la Golf di un’intera gamma di nuovi sistemi di assistenza, in parte di serie, e da poco le ha regalato un cuore elettrico. È, infatti, già disponibile la e-Golf a trazione esclusivamente elettrica, con circa 190 km di autonomia complessiva cui, in autunno, si aggiungerà la nuova Golf GTE. Quest’ultima, con la sua propulsione ibrida plug-in ha un consumo medio di soli 1,5 l/100 km. La Golf GTE può inoltre percorrere circa 50 chilometri in modalità esclusivamente elettrica.

La Golf è il modello di maggior successo mai prodotto dalla Volkswagen che,
nell’estate del 2013, ha raggiunto l’importante traguardo dei 30 milioni di unità. La Golf VII generazione esce dalle linee di assemblaggio degli stabilimenti di Wolfsburg (Germania), Zwickau (Germania), Foshan (Cina) e Puebla (Messico).

Mauro Giacometti

Classe 88. Automotive Engineering. Mi piace la musica, ma… non quella bella, principalmente quella di cattivo gusto e che va di moda per poche settimane. Amo sciare, ma non di fondo: non voglio fare fatica. La mia auto ideale? Leggera, una via di mezzo tra una Clio Rs e una Lotus Elise. Ma turbo! Darei una gamba per possedere una “vecchia gloria” Integrale.

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Mauro Giacometti

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