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Hyundai N ridefinisce la sportività sostenibile con la N Vision 74 a idrogeno

Tempo di lettura: 4 minuti

Cosa c’è di più bello di un costruttore che crede in ogni singolo aspetto dell’ingegneria automobilistica nel motorsport, sperimentando, sviluppando ed innovando le auto e le loro tecnologie al servizio di tutti? Beh la risposta è scontata, e per questo oggi, da appassionati, è doveroso fare un plauso a Hyundai e alla sua divisione sportiva N, la quale ha appena presentato due nuovi concept di sportive moderne, una ad idrogeno ed una elettrica, capaci di scrivere una nuova pagina di storia in questi tempi tutt’altro che semplici.

N Vision 74: un laboratorio per l’idrogeno

I concept non sono solo anticipazioni di nuovi modelli (anche se in questo caso sarebbe gradito a molti), ma anche esperimenti e dimostrazioni di cosa un costruttore voglia o sia capaci di fare. Questo è il caso della N Vision 74, definito da Hyundai stessa un “rolling lab”, un laboratorio semovente, per sviluppare una vettura prestazionale mossa dall’idrogeno e dagli elettroni.

Il design si rifà ad una vettura classe 1974 (da qui il nome N74), la Hyundai Pony Coupé, con forme squadrate e frontale aggressivo e minimale, disegnato con il righello, come piaceva all’epoca. Il fascino retrò senza tempo unito ad elementi futuristici e scenografici richiama un po’ alla DMC-12 di Ritorno al Futuro o alle Lancia di quell’epoca sembrano farla uscire da un videogioco ben sviluppato o da un film iconico. I fari a pixel delle ultime EV Hyundai non fanno che esaltare il gusto del designer e l’espressione viva della vettura classicamente avveniristica che sposa l’analogico e il digitale, il passato e il futuro.

Un futuro che potrebbe vedere come protagonista l’idrogeno o l’elettrico o entrambi, come su questa Hyundai N Vision 74, il cui powertrain bimotore trae l’energia necessaria al movimento dal lavoro delle celle a combustibile e al pacco batterie da 62,4 kWh (con architettura a 800 V) e delega la trazione al solo asse posteriore. La coppia è gestita dalle modalità di guida, capaci di dosare anche l’intervento del motore elettrico da 500 kW (680 CV) e 900 Nm e del sistema a celle da 85 kW (115 CV). Questa vision è capace di superare i 250 km/h e percorrere 600 km con una singola ricarica, mostrando le potenzialità di questo powertrain su una carrozzeria da circa 4,95 m di lunghezza, 1,99 di larghezza e un passo di 2,9 m (quindi decisamente vantaggioso quanto a stabilità in curva).

Si tratterebbe quindi di una sportiva potente e mai vista, capace di elevate potenze, ma facendo uscire solo acqua dal terminale di scappamento. Certamente non fa rumore, ma Hyundai assicura che lo studio dinamico alle spalle di questo ponte tra l’oggi e il domani è all’altezza del badge N, che da sempre produce auto potenti, leggere, veloci e soprattutto dinamiche nel misto stretto, in altre parole divertenti. Sarà sconvolgente non sentirle rombare come la I20 o la I30 N (o anche la Kona) di oggi, ma non per questo per forza meno entusiasmanti. E’ una sfida ingegneristica che merita rispetto in quanto porta novità e apre nuovi orizzonti nel mondo del trasporto su gomma in generale, ma anche in quello del trasporto delle emozioni, a cui siamo tanto affezionati.

Con la futuristica (e futuribile, oltre che affascinantemente retrò fantascientifica) N Vision 74 Hyundai ha presentato anche una vettura che condivide delle specifiche tecniche con lei, soprattutto nella gestione della coppia: la RN22e.

Hyundai RN22e: il futuro delle EV N

La Ioniq 6 N è prossima al debutto, ma la vision RN22e, ispirata stilisticamente alla berlina elettrica, non solo anticipa parzialmente il design sfrontato dell’ultima affusolata elettrica coreana, ma definisce cosa significhi per Hyundai creare un’elettrica N e sfruttare al massimo la piattaforma E-GMP (comune anche alla Ioniq 5). Dotata di trazione integrale, la RN 22e sviluppa grazie ai motori elettrici 430 kW (585 CV) e 740 Nm, ma, è progettata per affrontare curve e tornanti più che rettilinei. Hyundai ha subito fatto presente che la missione della divisione N è creare automobili capaci di mordere le curve in percorrenza per offrire prestazioni, ma soprattutto sensazioni ed emozioni forti (il che è già difficile sulle elettriche, anche se dotate di sound system dedicato come questa). Tra gli equipaggiamenti deputati a ciò c’è un nuovo sistema di torque vectoring tarato per bilanciare virtualmente il peso delle batterie con la gestione elettronica della coppia grazie a due frizioni collegate ai semiassi anteriori e posteriori. Questo dispositivo (idealmente simile a quello della RS3 e della Focus RS, ma installato sia all’avantreno che al retrotreno), permette di dosare la reazione del posteriore (e dell’anteriore), rendendo quindi più precisa e neutrale la percorrenza (agendo anche sulle inerzie degli spostamenti di cassa tramite le forze in gioco) o lasciando più o meno libertà di sovrasterzo (neutralizzando il più possibile il sottosterzo, nemico di sempre delle trazioni anteriori ed integrali). Il tutto è ovviamente reso possibile dalla ripartizione della coppia tra i due assi.

A questo si aggiunge anche il lavoro aerodinamico frutto dell’ingegnerizzazione della “gemella” Ioniq 6 N e alla Vision N74, che avrà pendici in grado di generare maggior carico e un nuovo sistema di raffreddamento diretto ad aria per freni e batterie (ottenuto con la gestione dei flussi nel sottoscocca, anch’essi deputati alla downforce, al grip e all’incremento di prestazioni).

La batteria che alimenta la RN22 è da 74 kWh, la stessa della Ioniq 6 (come la piattaforma, la base stilistica ecc.), il che fa pensare ad un piccolo spoiler che mostra come sarà la variante N della berlina elettrica coreana.

Nicola Accatino

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