Un appassionato che visita un salone dell’automobile, può suddividere le vetture presenti in tre categorie: quelle che “non l’ho neanche vista”, quelle che “sì carina, ma…” e quelle che “mi fa battere il cuore” o meglio “darei tutto pur di guidarla”.
Premettendo che l’inserimento delle vetture in un gruppo o nell’altro è un procedimento il più delle volte totalmente soggettivo, mentre giravo, per lavoro e per passione, all’interno del Salone di Ginevra mi sono imbattuto proprio in un’auto appartenente all’ultima categoria.
L’auto in questione è l’Honda Civic Type-R, al rientro dopo qualche anno di pausa dal mondo delle “hot hatch”. Non sono qui per “snocciolarvi” dati tecnici, misure e compagnia bella, ma permettetemi di ricordarvi i 310 cavalli e 400 Nm erogati dal 2.0 turbo benzina VTEC (un nome, una garanzia di divertimento), lo 0-100 km/h in 5,7 secondi e i 270 km/h di velocità massima. Tre le scelte importanti di questo nuovo modello: il mantenimento della trazione anteriore, la scelta di passare alla sovralimentazione turbo e il cambio manuale, sempre più raro man mano che crescono i cavalli. I risultati, comunque, non si sono fatti attendere, con il record delle auto a trazione anteriore (7’50”63) siglato con un prototipo nel circuito del Nürburgring.
Non avendo ancora avuto il piacere di guidarla è inutile dilungarsi troppo sugli aspetti tecnici, ma se i presupposti sono questi, sono certo che non rimarrò deluso. A livello estetico, invece, ogni elemento ha stimolato i miei sogni più segreti e i cerchi in lega da 19” neri con la pinze rosse sullo sfondo, hanno catturato la mia attenzione per diversi minuti. Lo spettacolo vero, però, è al posteriore, dove un mix di arroganza made in Japan e di know-how Honda derivato dalle corse, ha creato un mostro di bellezza e aggressività: quattro scarichi pronti a ruggire e un alettone imponente sul quale si può imbandire un bel pic-nic all’aria aperta.
Anche all’interno – dopo essermi “calato”, nel vero senso della parola, dentro l’abitacolo – l’emozione non si è placata. I sedili racing rappresentano uno spettacolo dell’arte automobilistica, in un rosso acceso e perfettamente in sintonia con l’anima della vettura, e il cambio con il pomello tondo è dell’altezza giusta per essere impugnato al meglio. La plancia e la strumentazione futuristiche rimangono, invece, una certezza di casa Honda.
Su questo modello la passione c’è e si vede. Riconosco che forse per alcuni questa Civic sia fin troppo, ma io da sempre benedico le esagerazioni, altrimenti ci ritroveremo in un mercato piatto e sempre più uguale. Se fate un salto da bordo della Type-R, fatemi e fateci sapere cose ne pensate voi.
Stay Hungry, stay Type-R
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