Motorsport

Gli highlight del debutto di Valentino Rossi nel GT World Challenge a Imola

Tempo di lettura: 2 minuti

Un debutto sicuramente da guardare dal classico bicchiere mezzo pieno, quello di Valentino Rossi alla prima da pilota delle quattro ruote impegnato in un campionato ufficiale di alto livello come il GT World Challenge. Sia chiaro, il dottore non ha sfigurato in mezzo ai professionisti del GT anche se il 17° posto finale direbbe il contrario.

A colpire il nove volte campione del mondo delle due ruote, nonché neo papà, è stato il “traffico” al quale si è dovuto ben presto abituare lui che era abituato a ben altri affollamenti in tutti gli anni di MotoGP. In gara, domenica pomeriggio, per 3 ore sul circuito di Imola hanno girato 52 vetture tutte assieme come spesso capita in queste gare di durata! Per darvi un’idea, nella fase finale di gara è successo un patatrac prima della variante alta, anche se in quel momento Rossi aveva già sostenuto il suo turno di guida in alternanza con i due compagni di squadra.

Il ritmo nel suo turno è stato comunque buono, sui tempi del gruppone centrale, segno che il talento non è mai mancato fin da quando lui e Audi hanno deciso di unirsi per tentare una seconda carriera con due ruote in più. L’inesperienza, però, gli ha costato un brutto scherzo.

A pesare sulla gara dell’equipaggio della R8 n.46, infatti, è stato un errore grossolano che è stato figlio di una serie di concause non direttamente imputabili solamente al classe 1979, errore che potete vedere dal video che vi proponiamo in fondo all’articolo. Entrato in pit lane per cedere il volante durante una neutralizzazione con safety car, e imitato da più piloti, l’uomo del lollipop non è riuscito a segnalare la piazzola al Dottore a causa di un’altra vettura che stava rientrando in quel momento, così Rossi è finito “lungo” dovendo compiere un altro giro prima di rientrare. In quel momento, come ha poi lui stesso dichiarato dopo la gara, gli si è gelato il sangue.

Cose che capitano nella confusione della pit lane e, oggettivamente, ha pesato l’inesperienza di trovarsi in una situazione simile per la prima volta. Risultato finale 17° posto. Al rientro ai box era palpabile la delusione di Valentino Rossi per l’errore commesso, risoltosi con un giro in più, cinture riallacciate (le aveva allentate per scendere più rapidamente dalla macchina) e un po’ di amarezza. Il team lo ha accolto comunque calorosamente facendogli sentire tutto l’appoggio dovuto dopo questa prima uscita buona ma sicuramente migliorabile.

Delusione a metà per il team WRT che ha concesso il volante di una delle sue R8 a Valentino Rossi. A vincere la 3 ore di Imola è stata infatti l’altra R8 affidata alle mani, più esperte, di Vanthoor, Weerts e Van Der Linde. Ciò che è stato bello vedere, a scanso di equivoci, è stato l’effetto Valentino Rossi sul campionato: Imola è un circuito che spesso si riempie di appassionati ma in tanti sono accorsi per uno e un solo motivo, vedere il loro idolo alle prese con questa nuova avventura. Il motorsport non può che goderne.

Valentino Rossi: il momento del pit stop mancato direttamente dal suo abitacolo

Tommaso Corona

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Tommaso Corona

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