Motorsport

Ancora una volta, Halo ha salvato la vita in F1. L’incidente di Zhou ai raggi X

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La storia della Formula 1 è ricca, purtroppo, di incidenti che hanno spezzato tante, troppe vite. È proprio per questo che la classe regina dell’automobilismo è stata sempre coinvolta nello sperimentare nuovi sistemi di sicurezza. Uno di questi è l’Halo, che ha già salvato svariate vite, tra cui l’ultima, quella di Guanyu Zhou, pilota dell’Alfa Romeo che nel weekend appena trascorso è uscito miracolosamente illeso da un bruttissimo incinte nel quale la sua vettura si è ribaltata.

Halo salva le vite in F1, ok, ma perchè il roll-bar non ha retto nell’incidente di Zhou?

La dinamica dell’incidente vista dalla tribuna di fronte a curva 1

Nella curva 1 del Gran Premio della Gran Bretagna di F1 2022 si è verificato un terribile incidente. Il malcapitato è Guanyu Zhou, pilota dell’Alfa Romeo. La monoposto del Biscione è irriconoscibile sul carro attrezzi, essendo tagliata di netto, bassissima, è chiarissimo ed inequivocabile che il roll-bar non abbia retto, frantumandosi letteralmente nell’impatto con l’asfalto dopo il contatto in partenza con la Mercedes di George Russell. Scorrendo le immagini, si vede bene come l’Halo salvi la vita di Zhou quando la monoposto striscia a testa in giù dirigendosi verso le barriere senza perdere velocità. È proprio l’Halo a tener sollevata da terra la testa ed il casco del pilota cinese. Si può affermare senza dubbio che solo l’Halo ha salvato la vita del driver alfista, a differenza del roll-bar che proprio non avrebbe dovuto rompersi. Questo cedimento si può in un certo senso giustificare dall’impatto ad alta velocità contro l’asfalto (si arriva in curva 1 dopo la partenza intorno ai 200 km/h), ma preoccupa non poco proprio perché si tratta di una parte della vettura che deve supportare carichi molto elevati negli impatti, quindi adesso la FIA e l’Alfa Romeo devono condurre delle analisi approfondite per capire cosa effettivamente è andato storto.

Halo salva le vite in F1, ma cos’è di preciso?

Zhou rassicura tutti circa le sue condizioni poche ore dopo l’incidente che poteva costargli molto caro

L’esordio dell’Halo in Formula 1 avvenne nel 2018 per volere della FIA, la quale effettuò dei test nelle due stagioni precedenti. È un sistema di protezione “ad aureola” che consiste in una barra curva posta a protezione della testa dei piloti. A collegarlo al telaio sono tre bracci posti a sinistra, a destra e di fronte alla nuca del pilota. È uguale per tutti i veicoli e sviluppato da una società esterna alla F1, è realizzato in titanio ed ha portato ad un incremento del 17% le probabilità del tasso di sopravvivenza del pilota. L’Halo protegge la testa del pilota evitando che il casco del pilota possa strisciare contro l’asfalto oppure essere colpito da parti di altre vetture in caso di incidenti e respingendo oggetti pericolosi che si possono incontrare in pista, come i detriti.

Halo salva le vite in F1, i precedenti

In questo video si apprezza meglio cosa è successo al via prima del violento incidente di Zhou

Solo a Silverstone, nel weekend appena trascorso in cui si è disputato il Gran Premio della Gran Bretagna 2022, sono ben due gli episodi nei quali l’Halo si è reso protagonista in positivo riguardo la sicurezza dei piloti. All’incidente di Zhou si somma quello che ha interessato la Formula 2 con la collisione verificatasi tra Dennis Hauger e Roy Nissany. La dinamica vede la vettura di Hauger finire sull’erba, il pilota perde il controllo e la monoposto taglia di netto la pista con un diffusore che fa da rampa di lancio per il veicolo stesso che atterra proprio sull’Halo di Nissany. Senza l’Halo, la vettura avrebbe colpito il casco di Nissany, generando inevitabilmente il peggio.

I due invece, e per fortuna, ne sono usciti letteralmente illesi. Altri incidenti in cui l’Halo ha salvato vite umane sono tutto sommato due, il primo l’anno scorso in quel di Monza, quando alla prima chicane Max Verstappen ha rimbalzato sul cordolo interno finendo per atterrare e parcheggiare sull’Halo di Lewis Hamilton. Il secondo risale al 2020 in Bahrain, con Romain Grosjean uscito vivo da uno degli incidenti più spaventosi della storia, con la Haas spezzata in due e l’Halo che ha protetto la testa del pilota francese nell’impatto contro la barriera oltre a permettergli di avere sufficiente spazio per poter fuoriuscire con le proprie forze da quella che stava per diventare la sua trappola mortale.

Angelo Petrucci

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