Bill Gates dà del folle a Elon Musk. Il che è un po’ come se Hannibal Lecter accusasse Dracula di avere problemi con il ferro da stiro. Il fondatore di Microsoft, paladino del buon senso e del capitalismo illuminato, si scandalizza perché l’uomo più ricco del mondo finanzia i sovranisti di mezzo pianeta. Sorprendente: a quanto pare Gates credeva che Musk spendesse i suoi miliardi per le mense scolastiche.
Dopo aver portato l’umanità a comunicare con meme e insulti su X, Musk ora si è ritagliato un posticino a Washington come responsabile dell’“efficienza governativa” (tradotto: il libero mercato al guinzaglio di Trump). Gates, scandalizzato, chiede ai governi di proteggersi dall’influenza dei super-ricchi. Giusto. Ma visto che nessuno ha mai votato Gates, Bezos o Zuckerberg, forse il problema non è solo il divino Elon, ma un’oligarchia digitale che si contende il mondo come fosse un torneo di Risiko.
Intanto, gli unici a criticarlo apertamente sono due insospettabili: proprio Gates e – udite udite – Steve Bannon, che dopo aver teorizzato il golpe perfetto ora vede in Musk una minaccia alla democrazia. Se pure Bannon inizia a dare lezioni di equilibrio, forse siamo messi peggio di quanto pensassimo.
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