Categorie: Esperienze

GTi by Peugeot Sport | Prova in pista

Tempo di lettura: 4 minuti

Un circuito per due auto. Siamo stati nel famoso Misano World Circuit per mettere alla prova le due vetture più “cattive” di Peugeot.

Parliamo della 208 GTi e della 308 GTi, entrambe by Peugeot Sport, ovvero preparate al meglio dai tecnici che si occupano del reparto corse per il Marchio del Leone. Le abbiamo guidate sul famoso circuito intitolato a Marco Simoncelli, teatro delle gare del motomondiale e della Superbike.

Dopo averle provate in tutte le occasioni, abbiamo quindi avuto modo di completare il nostro test portandole tra i cordoli. Vediamo come si sono comportate nella nostra prova in pista.

Peugeot 208 GTi by Peugeot Sport

La Peugeot 208 GTi by Peugeot Sport raccoglie il testimone della 208 GTi 30th (serie limitata di 900 esemplari di cui 40 venduti nel nostro Paese) ed è la più radicale ed esclusiva delle 208, frutto del lavoro degli esperti del reparto corse del Leone.

Il temperamento esclusivo di 208 GTi by Peugeot Sport, equipaggiata con l’1.6 THP Stop&Start da 208 CV (coppia massima 300 Nm) e dotata di differenziale a slittamento limitato Torsen, è esaltato dall’assetto ribassato di 10 mm, dalle carreggiate allargate (22 mm anteriormente, 16 mm posteriormente), dai cerchi nero opaco da 18”, dalle pinze freni rosse “griffate” Peugeot Sport e dal doppio terminale di scarico.

Ovviamente anche l’abitacolo, e in particolare il posto di guida, ha un’impostazione spiccatamente sportiva ed esclusiva, così come la proposta che abbina, per la carrozzeria, il nero della parte anteriore rivestita da una vernice testurizzata, a cui subentra con un taglio netto il rosso lacca nella parte posteriore.

208 GTi by Peugeot Sport è disponibile anche nelle tonalità alto di gamma Bianco Perla Madreperlato e Rosso Rubino, colori storici delle GTi di Peugeot.

Peugeot 308 GTi by Peugeot Sport

La 308 GTi by Peugeot Sport debutta in due versioni: il suo motore 1.6 THP S&S è disponibile, infatti, con 250 e 270 cavalli. Con quest’ultima, l’accelerazione da 0 a 100 km/h si raggiunge in 6,0 s e i 1000 m con partenza da fermo sono completati in 25,3 s.

Grazie ad un rapporto peso potenza di soli 4,46 kg/CV, ai grossi freni anteriori a disco da 380 mm, ai cerchi da 19’’ Carbone abbinati agli pneumatici Michelin Super Sport, al differenziale a slittamento limitato Torsen e all’assetto ribassato di 11 mm, la 308 GTi by Peugeot Sport assicura grandi prestazioni sempre in sicurezza.

Nella versione GTi 270, il sedile sportivo in pelle e Alcantara, firmato “PEUGEOT SPORT”, offre un eccellente contenimento laterale per formare un tutt’uno con la vettura e sentire la traiettoria in tutte le circostanze. Il volante ridotto, di 351 x 329 mm, offre una presa naturale e permette di impostare la traiettoria con precisione millimetrica. E’ in pelle pieno fiore, ha alla base il logo GTi e alla sommità il punto di riferimento di centraggio rosso. Lascia libera la visione sul quadro strumenti in posizione rialzata.

Alla guida delle GTi in pista

Abbiamo eseguito quattro stint, due per ogni vettura, per un totale di circa 1 ora e 30 minuti di guida. Abbiamo iniziato a bordo della più piccola, la 208 GTi by Peugeot Sport. Casco allacciato, cinture e giù a tutto gas sul lungo rettilineo che ci porta alla staccata della Variante del Parco. Misano è un tracciato molto veloce, caratteristica che sulla carta non sembra essere molto congeniale ai 208 cavalli della 208. In verità, però, quando ci si siede dietro al piccolo volante, l’adrenalina è tanta e nei vari rettilinei si raggiungono ugualmente velocità di punta notevoli.

Quello che più colpisce della segmento B francese è l’uscita di curva, quasi senza sottosterzo e ricca di trazione, grazie fondamentalmente al differenziale autobloccante che riesce a far scaricare la potenza sulla ruota giusta. Anche l’allungo non è male e avere un impianto frenante di livello, in queste occasioni è fondamentale per non essere costretti a fermarsi troppo spesso per una pausa ai box. Seppur leggero, lo sterzo si è rivelato molto preciso e, soprattutto ricco di feedback, mentre il cambio, dotato di una leva un po’ troppo lunga, non ha mostrato quasi mai incertezze. L’esperienza all’interno dell’abitacolo è stata comunque molto positiva, grazie ai sedili sportivi perfettamente contenitivi, rivestiti in Alcantara.

Sembra che con oltre 60 cavalli in meno rispetto alla 308, la 208 possa peccare in grinta, invece, in realtà paradossalmente è più “cattivella”. Mi spiego. Se, come vedremo, la 308 ha una velocità di percorrenza superiore, è anche vero che è più stabile ed equilibrata, con un posteriore che ci spinge sempre verso l’ingresso curva, ma lo fa in maniera più controllabile. La 208, invece, è molto più “ballerina”. Più di una volta, infatti, mentre percorrevamo la curva della Quercia, una delle più infide e spettacolari del circuito, la piccola francese ha deciso di agitare il posteriore più del solito, disegnando delle magnifiche virgole sull’asfalto, a tutto vantaggio del divertimento.

Ed è proprio molto divertiti che siamo scesi dalla 208 GTi per salire sulla più potente 308 GTi by Peugeot Sport. L’impostazione di guida cambia leggermente, l’abitacolo è un po’ meno raccolto, ma volante e i-cockpit hanno le stesse dimensioni, a favore di un ambientamento più facile da un modello all’altro.

Usciamo quindi dalla pit lane e siamo subito pronti a spingere i 270 CV del 1.6 THP. La coppia non è esorbitante in confronto alla 208 (300 Nm contro 330 Nm), ma il feeling è subito diverso. Si sente che la segmento C francese è più efficace e meno da “domare”. In ingresso e in uscita di curva è più composta e anche più veloce. La prova del nove ce l’abbiamo quando affrontiamo il Curvone, l’undicesima “piega” (su 16) del tracciato di Misano, senza staccare il piede dal gas, in piena fiducia sull’appoggio dell’auto. L’impianto frenante da 380 mm assicura frenate composte e vigorose, mentre anche qui la leva del cambio potrebbe essere più corta, a favore di una maggiore velocità negli innesti. Migliorabili i sound di entrambe le vetture, anche se da fuori sui rettilinei, la 308 ha dimostrato un bel timbro “vocale”. Nel complesso, infine, dopo più di 5 giri senza sosta, la 308 by PS ci è sembrata instancabile, continuando a mantenere inalterate le sue performance, a dimostrazione della bontà del progetto attuato dai tecnici francesi.

In sostanza entrambe le creature di Peugeot Sport hanno dimostrato di sapersela cavare molto bene anche nel mondo della pista, dimostrando di poter essere efficaci sia su strada, nella vita quotidiana, sia per qualche track day domenicale.

Il ruggito del Leone è abbastanza cattivo?

Guido Casetta

Laureato in Scienze Politiche, sono cresciuto a pane e automobili. Scrivo per professione, guido per passione!

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Guido Casetta

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