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Gran Turismo Sport: lo spin-off per celebrare 20 anni di emozioni

Tempo di lettura: 3 minuti
Lo scorso 17 ottobre Kazunori Yamauchi, pardre della saga Gran Turismo ha ottenuto la Laurea Magistrale Honoris Causa in Ingegneria del Veicolo nell’università di Modena e Reggio Emilia. Il merito è stato quello di aver fatto entrare in oltre 70 milioni di case il concetto di guida virtuale associato al suo valore didattico, creando per primo una connessione tra il videogioco virtuale e le case costruttrici.

Noi, cresciuti a pane e automobili, non ce la siamo sentita di non provare la sua ultima creazione: Gran Turismo Sport, l’ultima fatica di Polyphony Digital arrivata su piattaforma PlayStation 4, a vent’anni dal primo videogioco di simulazione di guida del 1997.

GT Sport ha finalmente ultimato la sua lunghissima gestazione ed è disponibile per tutti gli orfani di una serie che può essere chiaramente sovrapposta al brand PlayStation, disponibile fin dagli albori della console e in grado di accompagnarla attraverso tutte e quattro le generazioni. A tal proposito fa strano pensare che, negli ultimi anni, abbia ceduto il passo ad altri titoli, come Forza Motorsport o Project Cars (da noi provato), su alcuni dei suoi cavalli di battaglia quali il numero di macchine e la presenza di meteo dinamico.

Infatti la tradizione viene meno in questo capitolo, a partire dalla modalità “campagna”, che non ha nulla a che vedere con quelle precedenti, tanto che qui non troverete nemmeno una gara. La carriera di Gran Turismo Sport è infatti suddivisa in tre sezioni: la prima dedicata alla guida, ovvero le classiche patenti della serie, senza tuttavia essere vincolanti per prendere parte alle gare successive. La seconda basata su molteplici sfide pensate per insegnare le manovre avanzate, tecniche di guida, attraverso otto diverse fasi in cui dovrete salire a bordo di bolidi e soddisfare determinate condizioni, come raggiungere velocità molto elevate prima di tagliare il traguardo o vincere delle gare. La terza incentrata sui singoli circuiti e pensata per permettere ai giocatori di dare il meglio su ogni curva e apprenderete le strategie per dominare ogni singolo tracciato.

La modalità Missioni è forse quella più vicina alla classica carriera, poiché propone 64 sfide che spaziano tra gare complete e quelle monomarca, su sterrato, di resistenza su 15 o 30 giri con tanto di consumo di gomme e benzina, fino ad un’intera sezione dedicata al Nurburgring Nordschleife, l’inferno verde.  Questi sono in sostanza i contenuti che troviamo nel single player.

Meno vetture, più online

Insolitamente sono “solo” 164 le vetture disponibili, ma tutte premium e modellate in modo molto curato. Se però vogliamo fare un confronto con la concorrenza recentissima, Project Cars 2 offre 180 vetture e Forza Motorsport 7 ne propone addirittura 700. In GT Sport però è possibile scoprire anche un’intelligenza artificiale di ben altra risma rispetto a quanto offerto in passato dalla serie.

GT Sport taglia dunque i ponti con il suo passato e vuole focalizzarsi su gare online e vetture super sportive e di classe GT3. Gran Turismo Sport è un titolo strutturato per essere quasi esclusivamente un competitivo online, pertanto la vera bontà del lavoro di Polyphony Digital può essere saggiata solo sul lungo periodo e dopo diversi mesi in cui le gare saranno a pieno regime. 

Un enorme passo in avanti è stato fatto sul sonoro, peccato il sistema danni e collisioni invece non troppo moderno, con una fisica non eccessivamente spinta.

Gran Turismo Sport deve essere considerato un capitolo di rottura, che sposta completamente gli equilibri della saga dal single player al multiplayer. Il gioco è arrivato negli scaffali con meno contenuti di quanti era lecito aspettarsi, ma molti contenuti aggiuntivi son già disponibili a pagamento. Le modalità di gioco sono divertenti e insegnano ad ottenere il miglior tempo possibile in pista e la migliore prestazione.

GT Sport può esser considerato quasi uno spin-off consapevole, un capitolo di rottura come abbiamo detto: un episodio che si distanzia volutamente dalla tradizione della saga e anche da quella dei racing game su console. Gli amanti delle corse online saranno senz’altro sedotti da questa evoluzione, che potrebbe funzionare e durare nel tempo, ma i puristi della serie, abituati ai capitoli più canonici, potrebbero rimanere perplessi, oppure, chissà ricredersi.

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Mauro Giacometti

Classe 88. Automotive Engineering. Mi piace la musica, ma… non quella bella, principalmente quella di cattivo gusto e che va di moda per poche settimane. Amo sciare, ma non di fondo: non voglio fare fatica. La mia auto ideale? Leggera, una via di mezzo tra una Clio Rs e una Lotus Elise. Ma turbo! Darei una gamba per possedere una “vecchia gloria” Integrale.

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Mauro Giacometti

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