Una Ferrari che sembra essersi risvegliata quella che vediamo sulla griglia del GP Stati Uniti: sarebbe stata una seconda e una terza posizione, con Raikkonen davanti a Vettel, peccato che il tedesco sia stato penalizzato di tre posizioni per non aver rallentato abbastanza in regime di bandiera rossa. Non ne va bene una al tedesco…
Si spengono tutti i semafori e Raikkonen sorprende subito Hamilton al via! Al termine della salita che porta alla curva uno, cieca, il pilota n.7 esce davanti a tutti mentre dietro non mancano occasioni di contatto: Alonso sulla derelitta McLaren viene a contatto Stroll, con l’ancor più derelitta Williams, mentre al centro del gruppo contatto Leclerc-Grosjean, colpa del secondo e ala da sostituire per il futuro pilota Ferrari.
Subito un colpo di scena a pochi istanti dalla partenza: Vettel, ancora una volta, pecca di presunzione e viene a contatto con l’ex compagno di team Ricciardo, girandosi e precipitando in quindicesima posizione. Ancora una rincorsa al podio per il tedesco che non può che gettare all’aria le uniche speranze, davvero ridotte, di poter ambire ancora al titolo mondiale.
Al giro 9/56, continua l’incubo di Ricciardo, già speronato da Vettel, ormai a tre gare dal termine del suo lungo rapporto con la Red Bull. Dopo Montecarlo, solo sfortuna e prestazioni giù per l’australiano, che parcheggia la sua RB14, ammutolita, a bordo pista prima del lungo rettilineo. Hamilton si ferma invece due giri dopo e anticipa, rispetto a tutti, la prima sosta: vedremo se le sue soft dureranno fino alla fine.
Intanto la gara, al giro 19, si scalda: dopo il pit stop, con gomme ancora fresche, Hamilton sta mettendo in mostra una bellissima lotta con Raikkonen che deve ancora fermarsi. Il finlandese resiste ma nei curvoni la W09 mangia spazio e decimi alla rossa. Dopo l’ottima partenza, che ha posizionato il futuro pilota Sauber al vertice della graduatoria, la leadership sembra vacillare.
Passano due giri e non passa neanche un foglio di carta tra i due ma Raikkonen si ferma subito e cede la posizione, non è però escluso che Hamilton possa fermarsi ancora per una seconda sosta, anche se sarà dura.
Al giro 27, invece Verstappen si mangia Vettel all’esterno ma il tedesco ha l’attenuante della sosta ai box: via le rosse, dentro le gialle, si va fino al termine. Il quattro volte campione del mondo rientra quinto e, se così dovesse finire la gara, il mondiale andrà al rivale inglese.
Abbiamo superato ormai metà gara e Hamilton, ormai avviato verso il suo quinto mondiale, sembra soffrire di blistering alle sue gomme posteriori. La Mercedes, per spostare la festa di una settimana, potrebbe decidere di richiamarlo ai box per una sicura seconda sosta; sarebbe un “regalo” nei confronti di Raikkonen, mai apparso così carico da quella famosa qualifica di Monza che è stata l’inizio del tracollo per la Ferrari intera.
Come già successo a due gare fa a Sochi, non si può non notare la gara tutta di rimonta dell’arrembante Verstappen. Sorpasso a Vettel escluso, condizionato dalla già citata sosta, l’olandese ancora una volta è in zona podio e, a venti giri dal termine, si trova a tre secondi dalla seconda posizione occupata da Raikkonen.
Hamilton non può far altro che fermarsi, troppo il blistering sulle sue posteriori. La gara passa nelle mani di Raikkonen ma ora l’inglese può spingere indiavolato e puntare, quanto meno, a ritornare almeno in seconda posizione. Al giro 38/56 è al quarto posto ma il distacco dagli avversari davanti a lui non è così impossibile da recuperare.
Bottas, non c’era alcun dubbio a riguardo, gli cede subito la posizione, ed è già terza posizione. A 10 giri dal termine Raikkonen comanda con 1,8 secondi su Verstappen e circa 4 secondi su Hamilton. La gara è apertissima, inoltre, se Vettel dovesse rimanere quinto e Hamilton passare secondo, con gli 8 punti di differenza il titolo mondiale sarebbe suo e Fangio verrebbe raggiunto a quota cinque titoli iridati!
– 5 alla bandiera scacchi: è lotta a tre
La gara si decide tutta qui: un GP Stati Uniti, giunto alla sesta edizione sul circuito texano, sta per concludersi ma è difficile dire chi vincerà questa gara: neanche tre secondi separano i possibili vincitori, Raikkonen, Verstappen e Hamilton. Il più in palla dei tre sembra però Verstappen che può già aprire il DRS e avvicinarsi ancora di più alla prima posizione.
Se Raikkonen dovesse vincere, sarebbero passati 5 anni e mezzo dall’ultima vittoria, ottenuta con la Lotus, ora Renault, al Gran Premio d’Australia del 2013, una vita fa. Hamilton ci prova su Verstappen, vuole il mondiale! Niente da fare però, il giovane olandese gli oppone una resistenza da pilota maturo. Intanto Raikkonen ne approfitta e vola ancor più in testa, manca davvero poco per tornare alla vittoria. Non dimentichiamoci di Vettel, il quale ha ragione su Bottas e arpiona la quarta posizione. Due Ferrari davanti alle due Mercedes, meglio così per il costruttori.
E Kimi Raikkonen non può che esultare con le consuete poche parole, come ci ha abituato durante tutta la sua carriera! La vittoria torna nelle sue mani a 11 anni esatti dal suo unico titolo mondiale: era il 21 ottobre del 2007. Grande, grandissima prestazione del finlandese, una vittoria davvero meritata per congedarsi dalla Ferrari.
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