Uno dei gran premi più noiosi di sempre va in archivio con uno splendido Ricciardo che esce vittorioso dalla lotteria monegasca, mai così scontata come in questo GP Montecarlo 2018, e da un Vettel che può sorridere per avere rosicchiato tre punti al rivale Hamilton (ora a + 14), in attesa di tornare lui su quel più gradino più alto dopo le due perentorie vittorie di inizio stagione che avevano illuso un po’ tutti.
La gara, è inutile nasconderlo, è stata una processione che non finiva mai. Colpa, si sa, del circuito, colpa della poca incertezza in assenza di pioggia o di incidenti (uno c’è stato e anche bello grosso, quello tra Leclerc cui era scoppiato un disco e Hartley all’uscita del tunnel, peccato sia entrata la Virtual Safety Car…) e colpa, forse, degli stessi piloti mai così restii a prendersi dei rischi veri.
Non certo una colpa ma una constatazione. Vettel avrebbe anche tentato il sorpasso su Ricciardo per strappargli dalle mani la meritata vittoria, peccato che in un circuito dove l’aerodinamica gioca un ruolo fondamentale anche solo provare ad avvicinarsi diventava impossibile, a parità, o quasi, di auto. Non certo una scusante, ma questa è la Formula Uno di oggi, che piaccia o meno. Il tedesco ha impostato una gara tutto sommato saggia, correndo senza infamia e senza lode per un secondo posto che piace.
La Ferrari così esce a testa alta da quella che verrà ricordata come la gara del trenino più lento di sempre (Stroll, sulla vituperata Williams, a tratti girava quattro secondi più veloce del quintetto di testa…) essendo riuscita a mettersi dietro le due Mercedes, non troppa in forma sulle stradine del Principato. Vettel al prossimo Gran Premio del Canada, tra due settimane, potrà contare su un motore fresco e su un iniezione di potenza data dalla prima evoluzione della sua power unit.
La battaglia ricomincia a Montreal, si spera senza trenini tra le scatole…
Sebastian Vettel: “Oggi ho cercato di avvicinarmi alla macchina di testa, per tentare qualcosa; ma è chiaro che se ti avvicini così tanto le gomme ne risentono. In alcune curve la potenza non serve, e Ricciardo andava più veloce di noi, riuscendo sempre a mantenere un distacco che io non ho mai potuto davvero colmare. Teneva il suo passo e penso che forse, se non avesse avuto problemi, per noi sarebbe stato peggio. Purtroppo non c’erano molte possibilità di fare diversamente. Penso che facessimo fatica a far funzionare bene le gomme. Poi, quando c’è stata la Virtual Safety Car, ho trovato davanti una McLaren che usciva dai box e ha impiegato molto tempo, mentre io non riuscivo a rimettere le mie gomme in temperatura. Credo che questo sia stato il problema principale, che mi ha fatto perdere diversi secondi. Mi c’è voluto un giro e mezzo per riprendere il ritmo e, a quel punto, era troppo tardi. Comunque mancano ancora tante gare e credo che dovremo capire i nostri problemi. Abbiamo una buona macchina, ma possiamo migliorarla.”
Kimi Raikkonen: “Oggi in gara non è successo niente; per la verità, è stata una corsa piuttosto noiosa. Sappiamo che su questa pista, dopo che tutti si sono fermati ai box, chiunque sia davanti fa il ritmo: e non importa se è quattro secondi al giro più lento, non c’è modo di passare, a meno che qualcuno non commetta un grosso errore, o non vada in crisi di pneumatici. Si finisce col mettersi in fila per tutta la gara. Con la gestione delle gomme, non ho avuto problemi, anzi erano piuttosto buone: solo un po’ di graining con il primo set, per il resto sono andate bene. Avere Bottas dietro non mi ha mai preoccupato, avevamo il passo per avvicinarci anche alla macchina davanti, ma senza poterla passare. Per tutta la gara abbiamo fatto il massimo, ma non siamo riusciti a sfruttare la nostra velocità. E’ chiaro che il quarto posto ci va stretto; ma, come sempre, cerchiamo di imparare da ogni gara.”
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