Che il GP Indianapolis 2005 potesse diventare la gara più brutta che la F1 sia mai stata in grado di mettere in atto in pochi potevano sospettarlo. Vero è che già nelle prove libere l’incidente di Ralf Schumacher su Toyota, molto simile a quello del 2004 in cui alcune immagini avevano fatto temere per il peggio, fu un grosso segnale d’allarme circa il rendimento delle gomme Michelin.
Proprio loro, le gommone francesi, diventarono a loro insaputa protagoniste assolute di quel weekend. Per farla breve, dalla pole e nelle successive quattro piazzole sulla griglia di partenze sarebbero dovuti partire i gommati Michelin (con Jarno Trulli in pole position) ma così non fu, poichè tutte le squadre gommate dal Bibendum si ritirarono nel giro di formazione, lasciando la pista ai soli team Bridgestone, nella fattispecie Ferrari, Jordan e Minardi.
I boo e i fischi del pubblico non tardarono ad arrivare e tutta la gara si svolse in un’atmosfera surreale, tanto che molti abbandonarono il circuito e gettarono rifiuti direttamente in pista, assolutamente scandalizzati per il trattamento ricevuto dopo aver pagato, profutamente, il loro biglietto.
Dalla corsa emersero, neanche a dirlo, le due F2005 di Schumacher e Barrichello, impegnate, loro malgrado, in una bella lotta senza esclusioni di colpi. Fu l’unica vittoria di quella monoposto che, rispetto alla sua gloriosa progenitrice, ereditò ben poco se non la livrea. Il GP Indiapolis 2005, svoltosi il 19 giugno di 15 anni fa, rimane ancora oggi uno dei punti se non il punto più basso nella storia settantennale della F1.
“E’ stata una corsa atipica, senza ombra di dubbio, ed è un peccato che la mia prima vittoria stagionale si sia concretizzata proprio in questo strano frangente. Credo infatti che avremmo avuto buone chance di successo ad Indianapolis anche in condizioni normali e mi sarebbe piaciuto molto poterlo dimostrare. Le circostanze non sono tuttavia dipese da noi, anche se mi aspetto che molti ora cerchino di imputare delle colpe alla Ferrari: noi non abbiamo di sicuro fatto qualcosa di sbagliato. Non è a noi che bisogna far riferimento per quanto accaduto, perché non siamo ovviamente responsabili dei problemi tecnici della concorrenza. Per di più, a quanto mi risulta, anche alcuni altri piloti hanno ammesso che l’introduzione di una chicane non si sarebbe comunque rivelata utile”.
Continuò il sette volte campione del mondo: “Comprendo la delusione del pubblico ma, d’altra parte, ho visto che molti spettatori sono rimasti fino al termine ed hanno festeggiato con noi, e questo va comunque tenuto in considerazione. Penso che l’edizione 2005 del GP USA non sia stata memorabile ma, ne sono certo, in futuro vedremo di nuovo delle belle gare qui. Mi fa sempre piacere venire negli Stati Uniti e quel che è successo non mi ha fatto sicuramente cambiare idea.”
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