Il risultato del GP del Canada è ormai storia nota ma ciò che più sorprende di questa magica vittoria ferrarista conquistata con pieno merito dal pilota tedesco è il richiamo storico, in due tempi ben distinti. 40 anni fa, un certo Gilles Villeneuve, al quale è per altro intitolato il circuito, andava a vincere con la sua Ferrari sulla stessa pista (c’è stata una emozionante rievocazione con il figlio Jacques a bordo della 312 T3 di suo papà poco prima del via).
Sono quelle ricorrenze che stringono lo stomaco a noi appassionati, se poi ci si ferma a pensare che l’ultima vittoria rossa a Montreal prima di Vettel porta la firma di Schumacher, epoca d’oro 2004, c’è da rimanere senza parole e da inchinarsi davanti a questa Ferrari che, tra alti e bassi, sta facendo battere forte il cuore di tanti ferraristi. La lotta per il mondiale è apertissima e ci sarà da sudare fino all’ultima gara ma è questa la Ferrari che tutti vogliamo vedere.
Ripensare alle emozioni di 15 anni fa, quando la rossa dominava in lungo e in largo, spinge a riflettere su quella che è la squadra e forse l’Italia di oggi, sempre pronta a risollevarsi dopo anni difficili. La rinascita Ferrari, quella voluta dal tricolore e dalla squadra tutta, si sta compiendo. Ora bisogna rimanere concentrati fino alla fine e non lasciare punti per strada, macchina, e pilota, ci sono.
La domenica ferrarista a Montreal
È stata veramente una domenica speciale per l’equipe di Maranello, con Vettel che ha tenuto la testa dall’inizio alla fine ed è così balzato in testa al Mondiale complice una domenica opaca di Hamilton, rallentato da un calo di potenza e finito solo quinto.
Unico neo, se così vogliamo chiamarlo, la prestazione di Raikkonen. Con questa Ferrari, come affermato da giornalisti davanti ai quali c’è solo da togliersi il cappello, arrivare sesto equivale ad arrivare ultimo, almeno tra i top team. Il finlandese se vuole la riconferma per il 2019 deve dare di più, Leclerc e Giovinazzi, o ancora Ricciardo, hanno il loro telefono in fibrillazione e sono pronti a correre alla Gestione Sportiva…
Sebastian Vettel: “E’ una vittoria molto importante per i nostri tifosi e il nostro team, oggi è un giorno speciale. 40 anni fa Gilles vinse su questa pista, 14 anni fa fu il turno di Michael, e oggi ho pensato a loro. Al via ho cercato di prendere un certo vantaggio, ero molto contento del mio primo giro, ma poi è uscita la safety car e ho dovuto ricominciare daccapo. Negli ultimi 10 giri ho pregato che la macchina non avesse un problema fino alla fine… I punti sono sempre importanti, ma oggi questo successo significa molto e non solo riguardo al campionato. La stagione è ancora lunga e abbiamo molte gare davanti. La cosa più importante è che la macchina è forte, così come è importante che lo rimanga, per poter lottare.”
Kimi Raikkonen: “L’errore commesso ieri in qualifica non ci ha favorito per la gara. Sorpassare qui era molto difficile. Ho provato a scavalcare Hamilton dopo il pit stop, ma non ha funzionato. Poi è stato difficile anche solo avvicinarmi a lui abbastanza da poter aprire il DRS. E’ stata una sorpresa perché su questa pista ti aspetti di vedere diversi sorpassi, e invece è andata molto simile a due settimane fa a Monaco. La gara è stata noiosa e non è successo granché. Abbiamo deciso di rimanere fuori un po’ più a lungo con il primo set di gomme e non credo che ci sia costato qualche posizione: era l’unica opzione che avevamo per tentare qualcosa di diverso.”
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