Tira aria di crisi a Maranello? Lecito pensarlo dopo la figuraccia rimediata in Cina, con un terzo posto frutto della determinazione di Vettel e di un quinto di Leclerc che lascia l’amaro in bocca. Dopo la bella prestazione in Bahrain, abbastanza illusoria vista la vittoria sfumata sul più bello, la rossa sembra essere sprofondata al 2016, quando il primo posto era un obiettivo troppo lontano e si faceva lotta, ad armi pari, con la Red Bull. Questo, in estrema sintesi, lo scenario visto a Shanghai: una Mercedes imprendibile, con la terza doppietta su tre gare, e una Ferrari che ha tanto da recriminare. Costa sta succedendo a Maranello?
La millesima gara della F1, vinta da Hamilton, alla sua 75° vittoria, meno 16 da Schumacher, obiettivo ampiamente raggiungibile entro il 2020, ha creato gli incubi nelle teste dei ferraristi, compresi quelli seduti sul divano di casa.
Un aspetto sul quale vogliamo concentrare la nostra disanima è, però, l’ennesimo ordine di scuderia. Nelle prime fasi, quando è apparso subito chiaro che la Mercedes era su un altro pianeta, è stato chiesto a Leclerc di lasciare passare Vettel, sperando che il tedesco avesse il passo per agguantare quanto meno Bottas. Terzo ordine di scuderia in tre gare, uno ampiamente non rispettato, non è un po’ troppo?
Una strategia non azzeccata che ha finito col rovinare la gara di Leclerc, lasciando a Verstappen l’occasione di minacciare il terzo posto di Vettel e di assicurarsi così il quarto, in attesa di tempi migliori per lui e la sua Red Bull motorizzata Honda, ormai una seria minaccia per il…secondo posto in campionato.
La Ferrari, dopo la Cina, sembra essersi persa. La macchina andava veloce il venerdì poi ha perso consistenza col progredire del weekend. Gomme? Aerodinamica? Le chiacchere da bar non ci interessano, serve una reazione già da Baku, pista dove la Ferrari non ha mai vinto. Quale miglior occasione per iniziare a risalire la…China?
Il riassunto della Cina? Una desolante sensazione di inferiorità, copyright di un certo Leo Turrini…
Sebastian Vettel: “Siamo contenti di esserci guadagnati un posto sul podio, ma nel complesso non possiamo dirci soddisfatti del tutto perché oggi eravamo troppo lenti. Speravamo di essere più a punto e di potercela giocare con le Mercedes ma non è stato così. Per quanto riguarda le decisioni del muretto box oggi la priorità è sempre stata la squadra della quale Charles e io siamo consapevoli di essere al servizio. Siamo liberi di fare la nostra gara ma prima di tutto dobbiamo mettere in condizione la Ferrari di lottare con i suoi rivali. Nel complesso penso che abbiamo una buona macchina ma non siamo ancora stati in grado di liberarne completamente il potenziale. Stiamo imparando molto di questa vettura, quindi è importante accumulare giri su giri per aumentare il feeling con essa. Stiamo ottenendo una rappresentazione sempre più chiara di ciò che ancora ci manca in questa fase, quindi credo che le prossime settimane saranno importanti per noi così da poter impostare la strada giusta per i prossimi mesi”.
Charles Leclerc: “Non è stata di sicuro una delle gare più facili della mia carriera visto che oggi sembrava non avessimo proprio il passo per lottare là davanti con i nostri rivali. La mia partenza è stata buona poi, sia io che Sebastian, abbiamo iniziato a faticare con le gomme. Abbiamo scambiato le posizioni e pensavo che lui sarebbe riuscito ad avvantaggiarsi su di me ma non è andata così e questo non ha fatto bene alla mie gomme dal momento che si sono surriscaldate e come conseguenza ho perso del tempo. Con il mio secondo set di gomme speravamo di riuscire ad arrivare fino in fondo ma purtroppo mi sono dovuto fermare ancora e così ho perso una posizione. Ci siederemo tutti insieme per capire che cosa poteva essere fatto in maniera migliore e ci presenteremo alla prossima gara ancora più forti per provare a cercare il risultato che vogliamo.”
Mattia Binotto: “Le Mercedes sono state molto veloci per tutto il weekend, fin dal venerdì: lo erano in qualifica, lo sono state in gara. In sostanza abbiamo trovato una situazione rovesciata rispetto a quella di due settimane fa in Bahrain e questo dimostra che in un campionato con valori molto ravvicinati i rapporti di forza possono ribaltarsi da una gara all’altra anche nel breve volgere di due settimane. Bisogna quindi guardare al campionato affrontando una gara alla volta perché ogni Gran Premio fa storia a sé. Per quanto riguarda la strategia, abbiamo deciso di provare a cambiare qualcosa per massimizzare il risultato di squadra. Ora torniamo a Maranello, dove guarderemo attentamente tutti i dati per comprendere cosa non ha funzionato in maniera corretta e migliorare. Abbiamo bisogno di sviluppare ulteriormente la macchina e cercare di capirne i limiti per provare a presentarci a Baku al massimo del potenziale. Si tratta di un circuito ancora diverso da tutti quelli che abbiamo visitato finora e dobbiamo approcciare anche questa gara con quella positività che ci può aiutare a performare nella maniera migliore.”
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