Vi raccontiamo, in sintesi, il GP di Barcellona, sesto appuntamento del mondiale di F1 2020.
Si spengono i semafori e scatta male Bottas, con Stroll che trova il guizzo al via e passa da quinto a terzo, proprio ai danni del finlandese. Nessun problema per Hamilton con Verstappen che approffitta della debacle di Bottas per mettersi alle spalle del capo classifica.
Dietro le prime file tutto regolare, con Gasly e Leclerc a lottare subito per la non nobilissima ottava posizione. Bottas in 5 giri ha ragione di Lance Stroll: con Verstappen e le due Mercedes in gara, per la Racing Point le speranze di salire sul podio si fermano qui.
Hamilton martella sull’1:23 basso, ma ancora nessuno sembra volersi fermare al giro 14/66. Sembra averne di più l’inglese nei confronti di Verstappen, mentre domenica scorsa, a Silverstone, l’olandese aveva fatto subito intendere di avere il passo per puntare alla vittoria, come è poi avvenuto.
Red Bull gioca la carta Albon per inaugurare i pit stop e provare la mescola più dura, la mescola sulla quale si è basata la strategia vincente pochi giorni fa, siamo al giro 19/66. Si ferma anche Verstappen che si lamentava via radio dello stato delle sue gomme e monta le Pirelli a banda gialla. Si ferma anche Hamilton che monta la gomma a mescola media, seguito da Bottas che lo imita nella strategia.
Ricapitolando, dietro i primi tre troviamo Stroll, Perez, Leclerc, Vettel, Ricciardo, Magnussen e Ocon, ancora in attesa della prima sosta. Si fermano al giro 30/66 sia Leclerc sia Vettel, il primo su media nuova, il secondo su morbida usata. I ferraristi, forse in ritardo di un giro con il loro pit stop, rientrano 13° e 14° ma, poco dopo, Leclerc ha subito ragione di Kvyat che si piazza tra le due Ferrari.
Le telecamere inquadrano il monegasco, bloccato all’uscita della chicane che immette sul rettilineo del traguardo. Sembrano esserci gravi problemi meccanici (dal replay sembra un bloccaggio alle ruote posteriori, potrebbe essere il cambio) anche se il pilota riparte e comunica che è c’è qualcosa che non va sulla SF1000. Passaggio in pit lane e mesto ritiro per colui che stava cercando di tenere a galla le speranze della Ferrari in questa domenica spagnola.
Siamo al giro 42/66 ed è il momento della seconda sosta per Verstappen: mescola media per lui, andrà fino alla fine ed esce terzo dietro i due della Mercedes che devono ancora fermarsi. Intanto la F1 ricorda che Kimi Raikkonen, relegato dietro dalla sua Alfa Romeo Racing, ha appena battuto il record di percorrenza in F1 nella sua lunga carriera iniziata nel 2001 (e sospesa nel 2010/11).
Giro 49/66, si ferma Bottas per montare le soft e arrivare alla fine. Intanto Vettel sta facendo registrare tempi di rilievo ma con questo ritmo difficilmente potrà arrivare alla bandiera a scacchi senza un’altra sosta: il tedesco è quinto ma Perez è sotto investigazione davanti a lui per aver ignorato le bandiere blu nel momento del doppiaggio del leader. Si ferma anche Hamilton, mancano 15 giri: l’inglese rientra comodamente in prima posizione, la vittoria n.89 è dietro l’angolo.
Fino al quarto posto, Hamilton ha doppiato tutti i suoi avversari: questo è il dominio della Mercedes W11. Intanto Stroll recupera su Vettel e svernicia il ferraristi che potrebbe presto essere annunciato come suo futuro compagno di squadra in Aston Martin, dal 2021 (così si chiamerà l’attuale Racing Point). Vettel, però, come previsto, entra in crisi di gomme e sprofonda fino alla 7° posizione. Intanto Lewis Hamilton ne infila un’altra, è la vittoria n.88 della sua carriera. Ancora tre vittorie, magari proprio al Mugello (per la gioia dei ferraristi), e il record delle 91 vittorie di Michael Schumacher verrà uguagliato. Secondo Verstappen che ha tenuto duro, terzo Bottas.
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