Il governo è pronto a dare sostegni al mondo dell’automotive, sostegni per i quali non si può più aspettare. L’intento è quello di stanziare nuovi incentivi, questo è quanto emerge dal vertice tenutosi ieri per circa un’ora e mezza tra le mura di Palazzo Chigi.
Riuniti al tavolo c’erano il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli, i ministri dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e dell’Economia Daniele Franco, assieme al titolare delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile, Enrico Giovannini ed i vertici del ministero della Transizione ecologica.
La nuova introduzione di incentivi dovrebbe essere accompagnata dal decreto sul caro-energia. Restano ancora dubbi sulla quantità di fondi da elargire e su quali automobili coinvolgere. In merito ai fondi non sembrano invece esserci dubbi: si parla di un miliardo l’anno (l’anno scorso si arrivò a 927 milioni).
L’associazione dei componentisti (Anfia), si focalizza sull’indispensabilità della continuità alla misura, tant’è che a dicembre aveva auspicato la mobilitazione di tre miliardi in tre anni. Sulle auto da incentivare, il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani sostiene la necessità di incentivi per l’acquisto di auto ibride ed elettriche che tengano conto del reddito e favoriscano la rottamazione dei modelli più inquinanti, in maniera tale da incentivare di conseguenza la transizione energetica al centro del PNNR.
Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo economico, reputa necessario incentivare le auto con emissioni sotto i 60 g/km di CO2 ma anche quelle da 61 a 135.
Dopo la richiesta urgente di un incontro avanzata la scorsa settimana da Federmeccanica, Fiom, Uilm e Fim, la riunione di ieri è stata tutto sommato una sorta di “ricognizione”, con lo stesso Giorgetti che ha sostenuto anche la necessità di altre misure, come i contratti di sviluppo per le aree in crisi. Ci sono state anche le dichiarazioni del presidente di Federmeccanica Federico Visentin, che ha detto: “Vogliamo leggere l’iniziativa di Palazzo Chigi come un primo risultato positivo. Ma se le misure si limitassero agli incentivi, allora non potremmo che rinnovare la richiesta di un incontro. È urgentissimo infatti agire anche sull’offerta. Le imprese hanno bisogno di sostegno subito per affrontare un’onerosa e complessa riconversione. Con i sindacati abbiamo condiviso una prospettiva. A questo punto un confronto non rituale con il governo potrebbe essere utile al settore e al Paese”.
Un punto d’incontro tra Federmeccanica, Fiom, Uilm, Fim ed il governo è stato trovato, non resta che lavorare per optare verso le decisioni più congrue.
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