Tecnica

Batterie agli ioni di zinco: possibile svolta per l’auto elettrica

Tempo di lettura: 2 minuti

Fra i mille guai che assillano l’auto elettrica e che la stanno condannando a crollare nelle vendite del 2024, ci sono le batterie costose che fanno lievitare i prezzi delle full electric: adesso, però, sbarca la Gigafactory di batterie agli ioni di zinco.

Una possibile svolta per il settore. Parliamo di Svezia (spesso la mobilità green europea parte dalla Scandinavia), e della società proprietaria Enerpoly che ha creato la fabbrica a nord di Stoccolma. Così che l’Europa si smarchi dalla dipendenza cinese, ossia da colossi quali CATL e BYD, che sfornano accumulatori a getto continuo per il Vecchio Continente.

L’Enerpoly Production Innovation Center, su una superficie di 6.500 metri quadrati, si pone obiettivi ambiziosi come una capacità annua di 100 GWh nel 2026. D’altronde, per contrastare il Dragone, serve ragionare con numeri giganteschi. Un’attività ben vista in Svezia, perché potenzialmente in grado di creare lavoro diretto, stimolare l’indotto, alimentare la filiera. 

Perchè lo zinco, fra dubbi e speranze

Oggi, le batterie allo zinco non sono molto competitive nel settore della mobilità: hanno scarsa densità energetica, sui 100 Wh/kg (contro un range fra i 200 e i 300 Wh/kg di quelle al litio). Ma, a quanto sembra, quelle che nasceranno in Svezia saranno adatte anche alle auto. Batterie a basso impatto ambientale quando prodotte e smaltite, progettate per scaricare energia tra le 2 e le 10 ore. Stando alla società, gli accumulatori allo zinco sono economici, più sostenibili delle classiche batterie agli ioni di litio e anche più sicure: grazie a elettroliti a base acquosa non infiammabili.

Insomma, maggiore prevenzione degli incendi delle macchine verdi, così da evitare disastri come quello avvenuto a inizio agosto in Corea del Sud (una batteria in fiamme di un’elettrica ha scatenato il pandemonio in un parcheggio sotterraneo danneggiando vetture ed edificio). Funzionano a temperature più alte, richiedendo meno manutenzione, sempre sulla carta. Le batterie agli ioni di zinco durano sino a 20 anni, nelle promesse. 

Il maxi richiamo per le versioni elettriche: a rischio 140.000 veicoli

La ricetta chimica

Enerpoly spiega che, per produrre questi accumulatori, si impiegano tre elementi: zinco metallico come anodo; biossido di manganese che fa da catodo; un elettrolita a base d’acqua. Dopo la scarica, lo zinco metallico si dissolve in ioni di zinco sull’anodo, che gli vengono trasportati attraverso l’elettrolita e consumati sul catodo producendo elettricità.

Autore: Mr. Limone

Redazione Autoappassionati.it

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