Il nuovo Genesis X Gran Equator Concept è talmente audace e fuori dagli schemi che non si capisce se sia un SUV, un’astronave o il sogno lucido di un designer impazzito. Ma una cosa è certa: non assomiglia a niente di già visto.
In un’epoca in cui i concept car sembrano sempre più versioni leggermente “truccate” dei modelli di serie, Genesis ha deciso di rompere davvero gli schemi. Il risultato? Un colosso off-road con ruote da 24 pollici beadlock, un design simmetrico che sfida il concetto stesso di anteriore e posteriore, e una presenza scenica che cattura lo sguardo anche solo da una foto.
L’X Gran Equator Concept è così massiccio e surreale da sembrare più una scultura che un’auto. Il cofano è lungo quanto quello di un’auto con motore V12, anche se Genesis non ha rilasciato dettagli sul motore. I passaruota accolgono cerchi da 24 pollici, enfatizzati da una carrozzeria scolpita che avvolge il veicolo in una firma luminosa continua: fasci di LED paralleli che si rincorrono intorno all’intera silhouette, interrotti solo da porte e ruote.
La parte posteriore, con i fanali rossi che si avvolgono sui parafanghi, è così simile a quella anteriore da far venire il dubbio su quale sia davvero il “muso” dell’auto. E proprio qui arriva il colpo di scena: il portellone posteriore diviso verticalmente, una rarità assoluta.
A bordo, Genesis opta per una configurazione 2+2 executive, con due sedili singoli davanti e due dietro, separati da consolle centrali eleganti e rivestiti in pelle trapuntata bicolore. Il tetto? Un’opera d’arte: ogni passeggero ha un pannello di vetro personale, una trovata che rende l’abitacolo futuristico e intimo allo stesso tempo.
Ma la vera sorpresa è la totale assenza di maxi-schermi. Al posto del solito tablet gigante a centro plancia, ci sono strumenti circolari digitali e comandi fisici ben integrati. Una scelta coerente con la dichiarazione del capo del design Hyundai, Luc Donckerwolke, che prevede un ritorno all’analogico nei prossimi anni.
Genesis non ha ancora confermato una produzione in serie, ma alcune soluzioni — come le barre portatutto integrate nel tetto e il portellone sdoppiato — potrebbero arrivare su modelli futuri. E se c’è un marchio disposto a rischiare per stupire, è proprio Genesis.
In un mondo automobilistico sempre più omologato, il Gran Equator è una ventata d’aria fresca. Un concept che riaccende la fantasia e ci ricorda perché, da bambini, ci innamoravamo delle auto guardando solo un disegno su una rivista.
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