Si parla tanto, forse troppo di elettrico, di elettrificazione, di mondo che sta cambiando. Stellantis, la realtà nata dalla fusione tra gli ormai ex Groupe PSA e FCA nello scorso mese di gennaio, sa che il futuro è tracciato e oggi ha voluto presentare alla stampa, per la prima volta in assoluto, la sua forza quando si parla di batterie e motori che non producono, allo scarico, emissioni di CO2.
Nei grandi spazi di Mirafiori, stabilimento cuore da sempre di Fiat prima e di FCA poi e al centro di consistenti investimenti ha ospitato la bellezza di 26 modelli che rappresentano oggi l’offerta LEV, termine che tradotto in un linguaggio popolare auto ibride o elettriche, in altre parole auto dalle emissioni ridotte, del gruppo Stellantis. Dove oggi nascono Fiat 500 elettrica e Maserati Levante ma dove domani nasceranno, in primis, le nuove Maserati Granturismo/Grancabrio e Quattroporte, ha preso ufficialmente via il presente ma soprattutto il futuro del 4° gruppo automotive al mondo, i cui obiettivi sono quelli di offrire il 70% dei modelli elettrificati al 2030, orizzonte entro il quale già altri costruttori offriranno già con qualche anno di anticipo modelli solo più elettrici, quindi non ibridi.
Intanto, parlando di presente, a Torino prende vita ufficialmente la nuova Torino Stellantis Italy House, “casa” del mercato italiano con al timone Santo Ficili, Country Manager di Stellantis Italia. Lui ha tenuto le redini del discorso davanti a una platea di giornalisti non del tutto convinti di cosa vuole essere oggi l’elettrificazione, e soprattutto dei termini in un certo senso “imposti” per cambiare così repentinamente le abitudini non solo degli italiani ma di tutti i popoli europei.
Il 2030 è l’orizzonte “carbon neutral“, quello della decabornizzazione che aprirà le porte a un mondo veramente più green, o almeno più green in questa parte di mondo più industrializzato. Un cambiamento radicale, che per ammissione stessa di Stellantis sta avvenendo a una velocità impressionante, e che impone un cambio di mentalità e di abitudini, oltre che di infrastrutture, metodi produttivi, canali commerciali.
In questo contesto la missione di Stellantis, sia a livello globale ma soprattutto in Italia, che sembra essere partita molto in ritardo rispetto ad altri paesi (basti pensare agli stati scandinavi), è quella di essere un leader della mobilità sostenibile con un approccio a 360° dalla produzione alla commercializzazione di prodotti a basso impatto ambientale per tutta la sua “galassia” dei 14 brand Brand automobilistici supportati da una gamma di servizi connessi legati alla mobilità attraverso le proposte di Brand dedicati.
Una strategia globale già delineata recentemente dal CEO Carlos Tavares e sostenuta da un investimento a livello mondiale di 30 miliardi di euro in elettrificazione e software entro il 2025, avendo come obiettivo, entro il 2030, il 70% delle vendite elettrificate in Europa.
In questa strategia, l’Italia gioca per Stellantis un ruolo da protagonista grazie ad un patrimonio unico nel panorama automobilistico, costituito da marchi con una forte identità. E per rimarcare questa distinzione il prossimo 3 novembre sarà inaugurata a Torino, in via Plava, sempre nel comprensorio di Mirafiori, la “Stellantis Italy House” che avrà tra i suoi obiettivi anche quello di ribadire il legame dell’Azienda con Torino e con un territorio che racchiude uno dei patrimoni automotive più importanti al mondo.
“La nuova “Stellantis Italy House” – commenta Santo Ficili, Country Manager di Stellantis in Italia – rappresenta un passo importante verso un nuovo modo di lavorare, di interagire e di utilizzare spazi e tempo. La Stellantis Italy House è uno dei simboli della “New Era of Agility”, il progetto del Gruppo che rinnova il modo operare secondo un modello basato sul lavoro agile, sulla flessibilità, la creatività, la condivisione sociale. Cambiano le modalità di presenza per favorire il remote working che rappresenterà il 70% del totale e cambiano anche gli uffici che sono stati ridisegnati nel rispetto delle normative vigenti, ma anche e soprattutto per garantire il benessere di chi li utilizza. Dunque, Stellantis – aggiunge – sta mettendo a punto nuovi strumenti per affrontare al meglio le sfide future di un mercato di cui intende mantenere e rafforzare la leadership, facendo leva anche sulle opportunità che ci verranno offerte dalla strategia di elettrificazione del Gruppo”.
Si parte con l’inizio dei lavori che porterà alla costruzione della prima Gigafactory italiana, nonchè la terza europea per dimensioni e capacità produttive, già annunciata a Termoli per il futuro prossimo. A Melfi nasceranno 4 nuovi modelli full electric; ad Atessa si continueranno a produrre veicoli commerciali che diventeranno via via elettrici (oggi c’è già Fiat E-Ducato). E Torino? Mirafiori è al centro dei programmi: lì nasceranno i nuovi “Battery Hub” e “Battery Lab”, centri specializzati nell’assemblaggio batterie attivi nelle fasi di prototipazione e sperimentazione nonché del controllo qualità dei componenti e dei cicli di vita delle batterie. Inoltre è di pochi giorni fa l’annuncio che a Mirafiori è previsto l’arrivo della nuova piattaforma elettrificata di Maserati che permetterà di realizzare le Nuove GranTurismo, GranCabrio e Quattroporte, tra il 2022 e il 2024.
“In Italia – continua Santo Ficili – siamo già da ora pronti a proporre auto e veicoli commerciali accessibili, sicuri e sostenibili, con offerte differenziate e calibrate all’uso reale del cliente e delle sue esigenze. Grazie a questa offerta Stellantis Italia è leader nel mercato dei veicoli elettrici ed elettrificati dove, nel progressivo di settembre abbiamo sfiorato la quota del 32%. In particolare Nuova 500 – appena nominata Auto Europa 2022 dalla UIGA – è la BEV più venduta del mercato italiano, mentre Jeep Renegade e Compass 4xe sono in cima alla classifica dei PHEV più venduti in Italia“.
Per rispondere all’incessante crescita del mercato delle auto LEV (low emission vehicles) che sul totale mercato è passato dal 4,7% di gennaio 2021 al 13,3% di settembre 2021, la strategia di Stellantis è di proporre al cliente un’offerta altrettanto completa di servizi atti a rendere veramente più “semplice” e fruibile la mobilità elettrica, oggi oggettivamente frenata dai costi alti, dalla carenza strutturale di colonnine e dalla mentalità forse non ancora pronta a una così rapida transizione, temi sui quali torneremo in approfondimenti dedicati nei prossimi giorni.
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