Tecnica

Hill Holder, cos’è e come funziona

Tempo di lettura: 2 minuti

L’Hill holder o assistente alla partenza in salita è un termine inglese che denota un sistema elettronico che permette ad un’autovettura dotata di cambio manuale od automatico partenze facilitate in salita.

Quando nasce l’Hill Holder?

L’invenzione non è particolarmente moderna, risulta infatti presentata dalla Studebaker già nel 1936, come nome depositato è invece stato usato dalla Subaru solo in tempi recenti, mentre altre versioni dello stesso meccanismo vengono usate da varie case automobilistiche con nomi commercialmente diversi ma con lo stesso principio base.

 A cosa serve l’Hill Holder?

L’Hill Holder offre assistenza al guidatore in fase di partenza (in entrambi i versi di marcia), qualora il veicolo si trovi lungo una strada con pendenza maggiore di circa il 2%.

L’assistente alla partenza in salita controlla il preciso momento della partenza nelle salite e impedisce uno slittamento all’indietro (o in avanti) della vettura grazie all’interazione con l’impianto frenante, con il dispositivo idraulico di assistenza in frenata e il dispositivo di comando del cambio. In tal modo, il conducente può controllare la vettura in modo semplice e agevole nel momento della partenza in salita. Il sistema è in grado di impedire efficacemente lo slittamento all’indietro della stessa o, addirittura, lo spegnimento del motore.

Come funziona l’Hill Holder?

Dei sensori (gli stessi dell’ESP) rilevano l’inclinazione dell’autovettura ferma in salita e ne impediscono la retromarcia bloccando i freni, consentendo all’automobilista un più comodo uso del pedale della frizione per la ripartenza, ma funziona anche nelle auto a cambio automatico.

Naturalmente il freno viene rilasciato automaticamente non appena il veicolo è in movimento. Si tratta di fatto della versione elettronica automatizzata del freno di stazionamento che agisce invece meccanicamente.

La logica dell’ABS/ESP fa sì che la pressione nel circuito frenante si mantenga anche dopo il rilascio del pedale del freno, per un paio di secondi, dando al guidatore il tempo per innestare la prima marcia e ripartire.

Nello specifico, la funzione Hill Holder si attiva quando si verificano contemporaneamente le seguenti condizioni: pedale freno premuto, pendenza strada maggiore di circa il 2%, veicolo fermo (v=0), pedale frizione premuto.
Al rilascio del pedale del freno, la funzione Hill Holder mantiene costante la pressione nel circuito frenante per circa 1.5 secondi, in modo da lasciare il veicolo bloccato mentre il guidatore sposta il piede dal freno all’acceleratore e disingaggia la frizione
Dopo aver premuto l’acceleratore, l’HHC mantiene fermo il veicolo per (eventualmente) altri 1,5 secondi, fino al raggiungimento della coppia necessaria a far partire la vettura.
È chiaro che l’intervallo di tempo indicato (1.5 + 1,5 s) va inteso come limite massimo di funzionamento: qualora venisse raggiunta prima la coppia motrice sufficiente a spostare il veicolo, l’ECU ABS/ESP sbloccherebbe le ruote anticipatamente.

Se non ci fosse l’Hill Holder?

Per anni si è vissuto senza Hill Holder, non capita nulla, ma i principianti ed i guidatori meno smaliziati in salita faticavano a non far spegnere l’auto, a non far slittare la frizione o a non indietreggiare. Tutti problemi risolti dall’avvento di questo dispositivo. Che evita anche di lavorare di freno a mano per evitare l’indietreggiamento, tecnica diffusa che si insegnava in passato nelle Scuole Guide.

Come interagisce con il guidatore l’Hill Holder?

Da qualche anno è fra i dispositivi associati all’ESP. Per questo è poco invasivo: grazi all’HHC le partenze in salita / od in retro in discesa non cambiano da quelle in piano. Il guidatore non nota la differenza.

 

Mauro Giacometti

Classe 88. Automotive Engineering. Mi piace la musica, ma… non quella bella, principalmente quella di cattivo gusto e che va di moda per poche settimane. Amo sciare, ma non di fondo: non voglio fare fatica. La mia auto ideale? Leggera, una via di mezzo tra una Clio Rs e una Lotus Elise. Ma turbo! Darei una gamba per possedere una “vecchia gloria” Integrale.

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Mauro Giacometti

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