Il ponte dell’Immacolata del prossimo 8 dicembre è alle porte ed è l’occasione giusta per programmare una gita fuoriporta. Per questo, nell’ambito di Percorsi Italiani abbiamo deciso di portarvi alla scoperta dei sapori e paesaggi del Friuli Venezia Giulia a bordo della nuova Infiniti QX30.
Istruzioni per l’uso
Le nostre proposte di viaggio vogliono coniugare insieme il piacere di guida con la bellezza dei paesaggi e luoghi italiani, per questo le scelte ricadranno sempre su strade poco frequentate e divertenti da percorrere in auto. L’obiettivo è certamente quello di raggiungere le varie mete con l’intenzione di valorizzare il viaggio non considerandolo un mero trasferimento da un punto A ad un punto B, ma una vera esperienza da vivere con entusiasmo al pari del resto del tour.
Le nostre tappe o le strade scelte possono essere seguite fedelmente o possono essere utilizzate semplicemente come spunti utili per altri vostri giri. Lo scopo di questi Percorsi Italiani è, in sostanza, quello di offrirvi uno strumento sfruttabile a vostro piacere. Per le soste ci siamo affidati agli hotel e ristoranti della Guida Rossa Michelin. La Guida non segnala solo i ristoranti stellati, che rappresentano circa il 10% dei selezionati, ma al suo interno si trovano anche gli esercizi che offrono una cucina di qualità, spesso a carattere tipicamente regionale, con menu a meno di 30/35 euro; questi locali sono indicati sotto il nome di “Bib Gourmand”. Anche per gli hotel il discorso è simile, non si trovano solo alberghi di lusso, ma anche soluzioni per tutte le tasche.
In Breve. Per chi va di fretta…
Se volete dare uno sguardo rapido al nostro percorso trovate in testa all’articolo la cartina interattiva del viaggio. Sulla mappa sono tracciate le strade percorse con la geolocalizzazione delle foto scattate live durante il nostro tour.
Tutto il viaggio km per km da Sacile a San Daniele del Friuli a Trieste
Per il nostro viaggio abbiamo scelto di affidarci alle prestazioni della Infiniti QX30 2.2d DCT, equipaggiata appositamente per l’occasione con gli pneumatici invernali Michelin Pilot Alpin PA4 235/50 (il nostro approfondimento) sul cerchio da 18”, ideali per le condizioni invernali consentendo una riduzione dello spazio di frenata di 3 metri su strada bagnata e di 4 metri su strada innevata. Per chi desiderasse leggere la prova completa della vettura scelta per il nostro viaggio trova la prova nel nostro archivio.
La nostra proposta di itinerario parte da Sacile, una piccola cittadina gioiello che per conformazione ricorda molto Venezia con i suoi canali, tanto da essere definita “il giardino della Serenissima”. Le costruzioni risalenti all’età rinascimentale e moderna di Sacile si specchiano con i loro fondachi porticati nelle acque del fiume Livenza che, attraversando il centro storio con due canali navigabili, ha formato due grandi “isole”. Simboli della città sono la Piazza del Popolo, il Palazzo Comunale e il sontuoso Palazzo Ragazzoni Flangini Billia, mentre sull’altro isolotto trovano spazio gli edifici appartenenti al potere spirituale: la chiesa di Santa Maria della Pietà, e il Duomo di San Niccolò.
Lasciata Sacile ci siamo diretti a Pordenone, capoluogo e principale città del Friuli Venezia Giulia occidentale. Siamo rimasti colpiti dal palazzo del Comune di stile gotico, situato a pochi metri di distanza dal Duomo di San Marco. Il palazzo si presenta con un grande orologio astronomico lunare di epoca rinascimentale, sopra il quale si ergono due mori bronzei che rintoccano la campana allo scoccare di ogni ora. Il lato più autentico di Pordenone emerge su corso Vittorio Emanuele, via pedonale porticata vera spina dorsale della città, che si distende per oltre seicento metri tra palazzi ed edifici medioevali come “casa Simoni” al civico 10 (del XIII Secolo) e palazzo De Gregoris al 44. Da non perdere prima di lasciare Pordenone anche il Duomo di San Marco e il Museo Civico d’Arte, presso Palazzo Ricchieri, che ospita al suo interno anche il Tesoro del Duomo, un’importante raccolta di oreficeria gotica.
Prima di raggiungere Udine ci siamo diretti a San Daniele, per scoprire cosa rende speciale il noto prosciutto crudo DOP esportato in tutto il mondo. Sul posto, il prosciutto si degusta nelle trattorie, nelle enoteche e negli spacci dei produttori. Noi abbiamo scelto il Prosciuttificio Dok dall’Ava per scoprire la lavorazione e capire i segreti di questo prodotto di successo. Durante la nostra visita al prosciuttificio, il più antico dei 30 di San Daniele in attività dal 1955, ci è stato spiegato che per ottenere un ottimo crudo di San Daniele DOP bastano tre semplici ingredienti: cosce freschissime di suino di qualità, sale marino e l’aria del posto che è ideale per la stagionatura delle carni, una stagionatura lenta di ameno 16 mesi. Infatti a San Daniele l’aria fredda del Nord e quella più mite dell’Adriatico si incrociano e si mescolano creando il giusto mix di umidità con ventilazione costante. In questo luogo la tradizione si unisce all’innovazione, infatti qui è stato creato il primo “Prosciutto Learning Centre” e la Banca del Prosciutto, un’istituzione unica nel suo genere che raccoglie i diversi prosciutti dei territori nei quali questa tradizione è maggiormente radicata: Italia, Spagna, Francia, l’area balcanica e il Centro Europa. All’interno della Banca del Prosciutto, fisicamente visibile nel museo dello stabilimento Dok dall’Ava di San Daniele, si possono così trovare dal Parma DOP al crudo iberico, passando per il Noir de Bigorre AOC francese e il tradizionale prosciutto balcanico Istarski Prsut DOP. Non solo San Daniele quindi, ma neanche solo prosciutti; perché oltre ad offrire uno spazio ristorante, con i prodotti tipici friulani, all’interno della nuova struttura inaugurata pochi anni fa e costruita in parte con gli antichi legni della prima prosciutteria DOK, i proprietari ci hanno anche orgogliosamente mostrato Didùt, una linea di abbigliamento creata nel solco della tradizione carnica. La sosta pranzo qui è d’obbligo per gustare il “numero 10”, il vero fuoriclasse di casa Dall’Ava, ma anche la visita alla produzione e al museo valgono la pena, per scoprire le attività a 360° di questi produttori friulani.
Dopo San Daniele ci siamo fermati ad Udine, una città da scoprire passeggiando. Piazza della Libertà, il centro monumentale principale della città, è molto suggestiva e ricorda lo stile dei palazzi di Venezia. Non mancano luoghi di interesse come Chiese, musei in cui si trovano alcuni capolavori del maestro Tiepolo che ha vissuto proprio ad Udine. Lasciata piazza della Libertà potete proseguire verso piazza I Maggio, il Palazzo Patriarcale, il Duomo e piazza Matteotti per poi salire al Castello. Un tempo la struttura ospitava le più importanti autorità civili del Friuli Venezia Giulia, oggi è sede dei Musei Civici. Se siete interessati a visitare questi musei e anche altri situati in altre località toccate dal nostro itinerario vi suggeriamo la FVG Card, una chipcard nominativa che ha la durata di 48ore (18 euro), 72ore (21 euro) o 7 giorni (29 euro), la lista di tutte le strutture convenzionate dislocate nelle varie città friulane è pubblicata sul sito ufficiale della Regione: LINK.
Per cena ci siamo sposati di pochi km, a Godia, dove si trova il ristorante con due stelle Michelin “Agli Amici”. Un ristorante familiare con prodotti, soprattutto pesce, di straordinaria qualità e piatti originali come la crema di zucca e kumquat candito con gelato di gorgonzola.
Dopo una notte riposante presso l’Hotel Allegria ad Udine segnalato in Guida Rossa Michelin, di buon mattino, ci siamo diretti a Cividale del Friuli per apprezzarla meglio con la luce del giorno. Si tratta di una cittadina di grande fascino, fra le più ricche di storia e arte delle Regione, che nel 2011 è stata inserita nella lista del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, all’interno del sito “I Longobardi in Italia”. Il nostro consiglio è quello di passeggiare tra i vicoli del centro storico alla scoperta delle amenità del luogo come il Ponte del Diavolo e respirare l’atmosfera fuori dal tempo che Cividale sa regalare. Una visita al Tempietto Longobardo, l’Ipogeo Celtico, il Duomo di Santa Maria Assunta sono d’obbligo, ma non potrete partire da Cividale del Friuli senza aver assaggiato la Gubana, dolce tipico che in dialetto friulano significa “prosperità”, un tempo riservato per le grandi occasioni. La Gubana è composta da un ripieno di noci, uva passa, pinoli, cedro e arancia canditi, mandorle, scorza di limone, latte, burro e grappa. Gli stessi ingredienti sono usati per lo Struki o Strucoli, dei dolci fagottini che possono essere fritti o cotti al forno, tipici di questo periodo natalizio. Sempre per restare in tema gastronomico, altre due prelibatezze friulane sono il Frico e il Tiramisù. Il primo è un delizioso secondo piatto a base di formaggio (rigorosamente Montasio DOP) e patate; il secondo è un dolce noto a tutti ma forse non sapevate che la sua origine è friulana.
Verso ora di pranzo ci siamo diretti a Gorizia, passando nel territorio del Collio Friulano, tra i vigneti ma soprattutto sulle tortuose strade della Mittel European Race (gara di regolarità per auto storiche). Qui abbiamo avuto modo di saggiare le doti della QX30 che, nonostante abbia un impostazione più fuoristradistica della “sorella” Q30, ha dimostrato di saper regalare un piacere di guida di grande livello. Il rollio molto contenuto e l’aderenza anche su fondi umidi ci ha permesso un andatura “allegra” in totale sicurezza, condita da una buona dose di divertimento, grazie ai 170 CV del 2.2d capaci di spingere in maniera fluida la vettura anche durante i tanti saliscendi che impreziosiscono questo splendido percorso. Così, da Cividale del Friuli siamo transitati presso la frazione di Rosazzo in cui merita visitare l’Abbazia, Cormons e San Floriano del Collio per poi arrivare a Gorizia. Tipici di queste parti i vini bianchi come il Sauvignon e il Pinot Grigio o i rossi Merlot, Cabernet e Refosco.
La città di Gorizia è di forte impronta asburgica e oggi si presenta come luogo multiculturale con diverse lingue parlate dai suoi abitanti: italiano, sloveno, friulano e anche tedesco. Le cose da vedere a Gorizia sono molte, noi vi segnaliamo il Duomo, il Castello in cui è ospitato il Museo del Medioevo Goriziano, la Piazza della Vittoria con la fontana con Nettuno e i Tritoni e la Chiesa di Sant’Ignazio, uno dei monumenti più significativi del barocco goriziano. Qui a Gorizia ci siamo fermati per la nostra sosta pranzo, c’è l’imbarazzo della scelta tra taverne e ristoranti. La nostra scelta è ricaduta sulla Trattoria Alla Luna, un locale arredato con gusto che propone cucina tipica di questa zona, noi abbiamo gustato il gulasch, che vi consigliamo.
Il Friuli Venezia Giulia è un territorio ricco di storia e ogni posto ci racconta qualcosa del nostro passato. Non possiamo dimenticare che queste zone sono state teatro della Prima Guerra Mondiale, Caporetto si trova a pochi km da Cividale e sono molti i musei all’aperto sul tema. Noi abbiamo scelto di segnalarvi il Parco Tematico della Grande Guerra.
Lasciata Gorizia ci siamo diretti a Monfalcone passando da Gradisca d’Isonzo, inserito nella lista dei borghi più belli d’Italia, sede del famoso Raduno Internazionale 4×4 che si tiene ogni anno nel mese di dicembre al quale abbiamo partecipato anche noi in diverse occasioni e a cui prenderemo nuovamente parte tra pochi giorni. Sempre in tema di motori, in primavera si corre la storica in salita Trieste-Opicina. Superata Gradisca prima di arrivare a Monfalcone siamo transitati da Fogliano Redipuglia in cui è situato il più grande sacrario militare italiano dedicato alla memoria di oltre 100.000 soldati caduti durante la prima guerra mondiale a difesa della nostra Patria.
Sulle alture carsiche alle spalle di Monfalcone è possibile visitare il Parco Tematico della Grande Guerra. Esteso su circa 4 kmq, è stato aperto al pubblico nel 2005 ed offre ai visitatori tre diversi ambiti per scoprire ed osservare questa zona di guerra, sede di diverse battaglie tra il giugno del 1915 ed il maggio del 1917. Il parco è organizzato su tre itinerari che, a seconda del tempo a disposizione, possono essere visitati tutti assieme o singolarmente. Gli itinerari sono dedicati alla ridotta di Quota 121, alla trincea di Quota 85 dedicata ad Enrico Toti (famoso volontario italiano che proprio qui perse la vita) e la trincea Joffre e la Grotta Vergine, importante linea di difesa asburgica.
Il cielo imbrunisce e la sera si avvicina, così risaliti a bordo della nostra Infiniti QX30 ci dirigiamo verso Trieste, ultima meta del nostro itinerario in Friuli Venezia Giulia. Per la notte abbiamo scelto il Grand Hotel Duchi d’Aosta, inserito in guida Rossa Michelin e situato in una delle più scenografiche e suggestive piazze del mondo, Piazza Unità d’Italia. Dopo una lunga giornata di viaggio non c’è nulla di meglio che rilassarsi presso il centro benessere Thermarium Magnum del Grand Hotel per recuperare le energie. Noi abbiamo scelto questa struttura, la più antica in attività in Città fondata nel 1873, per la posizione strategica per visitare il centro cittadino e per la raffinatezza degli ambienti.
Prima di andare a dormire non potrete fare a meno di godervi lo scenario unico di Piazza Unità d’Italia by night, un salotto elegante ed affascinante che in questo periodo natalizio si colora con le luci degli alberi di Natale. Rientrati in hotel non è stato facile chiudere le finestre della nostra camera che davano direttamente sulla Piazza. La vista ci ha stregato e saremmo rimasti a contemplare quella bellezza incantevole per ore.
L’ultimo giorno del nostro itinerario in Friuli Venezia Giulia, in compagnia della nuova Infiniti QX30, è interamente dedicato alla scoperta di Trieste. Una città molto particolare che potremmo riassumere con questi versi di Umberto Saba (poeta Friulano) di Trieste, dalla raccolta Trieste e una donna: “Trieste ha una scontrosa/grazia. Se piace,/è come un ragazzaccio aspro e vorace,/con gli occhi azzurri e mani troppo grandi/per regalare un fiore”. Trieste, restando in tema letterario, ha dato i natali anche allo scrittore e drammaturgo italiano Italo Svevo. Inoltre la colazione al Grand Hotel Duchi d’Aosta è servita presso il bar del ristorante Harry’s Grill, uno degli storici locali di Trieste, così potrete iniziare la giornata con una ricca colazione e vista su Piazza Unità.
Avendo davanti a noi un’intera giornata da trascorrere a Trieste abbiamo deciso di dedicare la prima parte del tempo a nostra disposizione alla visita urbana e la seconda ad un itinerario “fuori porta” verso Grignano al Castello di Miramare e Duino con il suo Castello, arroccato su uno sperone carsico a picco sul mare, con un panorama mozzafiato su tutto il golfo di Trieste. Si dice anche che nel si sia fermato Dante, da cui prende il nome uno scoglio.
Lasciato il Grand Hotel Duchi d’Aosta dopo colazione, servita presso il bar del ristorante Harry’s Grill uno degli storici locali di Trieste affacciato direttamente su Piazza Unità e insignito delle quattro forchette di Guida Rossa Michelin, ci siamo soffermati inizialmente sugli edifici della Piazza che avvolgono la stessa come fossero una quinta scenica. Il palazzo più imponente è il Palazzo Comunale che occupa interamente il fondo della piazza. L’edificio è eclettico e riunisce insieme diversi stili, davanti ad esso la Fontana dei Quattro Continenti (solo quattro perché quando venne costruita non era ancora stata scoperta l’Oceania). Lateralmente troviamo il grazioso Palazzo Stratti che al piano terra ospita uno dei più famosi caffè storici di Trieste, il Caffè degli Specchi e Palazzo del Governo. Sul lato opposto ci sono Palazzo Pitteri, unico esempio cittadino di rococò viennese, Palazzetto Vanoli sede attuale del Grand Hotel Duchi d’Aosta e infine Palazzo del Lioyd Triestino in cui è ospitata la sede della giunta regionale.
Lasciata la piazza ci siamo diretti verso nord in Piazza della Borsa, in cui due edifici cattureranno la vostra attenzione: Palazzo della Borsa Vecchia (vero e proprio tempio neoclassico) e Palazzo Dreher con un’accattivante facciata curva. Successivamente abbiamo imboccato il grande Corso Italia, via di passeggio cittadino, fino a giungere al Teatro Romano, una grande struttura ad anfiteatro che rappresenta il maggiore esempio conservato dell’antica Tergeste e le sue statue sono ora conservate presso i civici musei. Alle spalle del Teatro si trova l’Antiquarium composto da una parte espositiva e una zona archeologica. Poco più a Nord c’è il Canal Grande, sul lato sinistro Palazzo Gopcevich che si fa notare per la sua facciata composta da mattonelle bicolori e poco più avanti il tempio di San Spiridione, chiesa della comunità serbo-ortodossa che spicca per le sue cupole azzurre. Al fondo del canale c’è la chiesa più vasta di Trieste denominata di Sant’Antonio Nuovo dove nel periodo delle festività ci sono i mercatini di Natale. Trieste è una città ricca di teatri e il Teatro lirico Giuseppe Verdi è il principale, situato nel pieno centro, ed è stato progettato da uno degli stessi architetti che ha realizzato il Teatro la Scala di Milano.
Se volete potrete spingervi ancora più a Nord per vedere l’immenso Palazzo delle Poste su Piazza Vittorio e la Sinagoga in Piazza Giolitti. Proprio dietro lo scenografico Palazzo delle Poste c’è la Chiesa Evangelica Luterana in stile neogotico, molto pittoresca.
Tornando verso l’interno del centro cittadino vi consigliamo la visita al Castello di San Giusto, l’altro monumento simbolico della città, la Basilica cattedrale di San Giusto di epoca romanica il suo tesoro situato a sinistra dell’abside e il ghetto, zona dell’antica comunità ebraica di Trieste. Tornati su Piazza Unità vi consigliamo di recuperare le energie con un buon aperitivo seduti ai tavolini che danno sulla piazza per godervi lo scenario.
Tornati a bordo della nostra Infiniti QX30, ci siamo diretti verso il Castello di Miramare situato sul promontorio di Grignano e costruito utilizzando la bianchissima pietra d’Istria. Vi consigliamo di visitare gli interni del castello che fu residenza asburgica, ma prima vale la pena fare un giro sul terrazzo panoramico per godere di un panorama mozzafiato sulla costiera triestina e sull’estuario del Fiume Isonzo, lo stesso che vide la principessa Sissi, più volte ospite del Castello. Infine, se vi resta ancora tempo e il meteo vi sorride, potrete percorrere il sentiero Rilke che collega Sistiana a Duino, una delle passeggiate più belle e suggestive a picco sul mare che si affacciano sul golfo di Trieste.
Purtroppo è tempo di riprendere la via verso casa, anche se siamo stati solo pochi giorni in queste terre il Friuli Venezia Giulia ci è entrato nel cuore, con le eccellenze gastronomiche di San Daniele, le bellezze monumentali di Udine e i paesaggi incantevoli del Collio. Senza dimenticare una riflessione nei luoghi delle battaglie della Prima Guerra Mondiale. Piazza Unità d’Italia vista con la luce del sole o le luci della sera ci ha stregato e ne conserveremo un ricordo indelebile insieme ai panorami della costiera triestina e le altre bellezze della città. Siamo certi che se sceglierete di seguire questo nostro itinerario non resterete delusi.
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