La casa automobilistica FV Frangivento ha presentato in anteprima mondiale al MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile di Torino il primo esemplare marciante di Asfané Diecidieci. Il 31 maggio avverrà il primo viaggio della nuova FV Frangivento da “Casa Frangivento”, la sede operativa di Moncalieri. La Asfanè DieciDieci imboccherà la Torino-Savona alla volta del Principato di Monaco, che poi raggiungerà, domenica 2 giugno, l’Ambasciata d’Italia di Montecarlo, in occasione della festa della Repubblica Italiana, su richiesta dell’Ambasciatore Cristiano Gallo. L’auto sarà mostrata al Principe Alberto II di Monaco e ai più importanti nomi dell’imprenditoria. Sviluppata dai fondatori del brand Giorgio Pirolo e Paolo Mancini, la FV Frangivento Asfané Diecidieci è il primo prototipo di produzione, evoluzione del concept presentato al Salone di Torino 2016 come anticipatore della propulsione ibrida e elettrica ad alte prestazioni su una piattaforma tutta italiana, in sfida ai grandi marchi dell’industria automobilistica mondiale. Il nome Asfanè è composto di tre termini del dialetto piemontese “as” “fa” “nen”, cioè “non si fa”, una provocazione che allude all’aver reso possibile un concept apparentemente impossibile. L’aggiunta di “DieciDieci” si riferisce invece alla potenza complessiva di 1010 cavalli fornita dal propulsore turbo benzina e dai due motori elettrici. Cosa cambia dal primo concept? Pur rispettandone l’impostazione e il look generale, Asfanè DieciDieci propone molte novità stilistiche rispetto al concept di tre anni fa, fra cui il nuovo musetto anteriore che ricorda un trimarano, gli interni totalmente rivisti, la scocca battuta a mano in alluminio e carbonio, telaio in alluminio, trazione integrale, motore termico posteriore con compressore volumetrico unito a due motori elettrici sull’asse anteriore. La grande novità è nell’abitacolo disegnato da Giorgio Pirolo. Ha richiami al linguaggio stilistico del modello Charlotte Roadster, presentato a Montecarlo nel 2017, ma totalmente ripensati in funzione della trazione ibrida. È evidente il tunnel centrale in cui convergono i pannelli tra pilota e passeggero, i quali creano due aree che abbracciano i sedili. Invariato rispetto alle versioni precedenti il tema dell’isola flottante a forma di Sicilia, con i comandi nella zona centrale. Curiose e forse troppo esagerate le pistole-maniglie: se premuto il grilletto permettono l’apertura delle porte ad ali di gabbiano. Le scocche dei sedili in carbonio, le cinture a quattro punti e l’estintore sono stati forniti dalla Sparco di Volpiano. Così come molti sono i fornitori Piemontesi che hanno contribuito a produrre quello che alcuni dicevano “as” “fa” “nen”. |
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