3300. Stiamo parlando dei morti sulle strade italiane ogni anno. Il doppio della Gran Bretagna nonostante il numero di abitanti sia simile. Un dato allarmante che fa riflettere e che è diventato oggetto di questa edizione del FORUMAutoMotive, il convegno sui temi legati alla mobilità a motore organizzato e promosso dal giornalista del “Il Giornale” Pierluigi Bonora, tenutosi nella giornata di ieri presso l’Enterprise Hotel di Milano.
“Serve un vero nuovo Codice della Strada per ridurre l’emergenza morti e feriti”, questo il messaggio che FORUMAutoMotive ha voluto trasmettere.
La sicurezza stradale, ma ancora di più l’educazione, sono fondamentali per prevenire le morti sulle nostre strade, la maggior parte delle quali dovute ad abuso di alcol e droghe e, sempre di più, alla distrazione che deriva dall’utilizzo dello smartphone al volante. Ma quanto emerge dal primo dibattito della mattinata è che nonostante i controlli della polizia non siano diminuiti, ciò che realmente sarebbe utile non è inasprire le pene ma applicarle.
Come riporta Enrico Pagliari (Coordinatore Area Tecnica Automobile Club d’Italia), nel corso del FORUMAutoMotive, 2 persone su 10 non usano la cintura di sicurezza nei posti anteriori, ancora peggio per quelli posteriori nonostante sia obbligatoria per legge e ben 6 bambini su 10 non sono trasportati adeguatamente. Inoltre, dai dati ACI ISTAT risulta un +25,4% di decessi stradali nella fascia di età tra i 15 e i 19 anni e sempre più in aumento anche quelli nella fascia tra i 20 e i 29.
Da cosa sono causati questi sinistri? E perché, seppur evitabili al 100%, rimangono la prima causa di morte tra i giovani?
Le dotazioni di sicurezza sono viste dai giovani ancora come un’imposizione; nonostante siano innumerevoli le campagne di sensibilizzazione, pare che tra i ciclisti e motociclisti l’utilizzo del casco e delle altre dotazioni siano “un contentino per la polizia stradale” e un qualcosa che serve a evitare la multa; mentre tra gli automobilisti l’abuso di alcol e sostanze stupefacenti nonché il sempre più crescente utilizzo dello smartphone, fanno capire quanto i pericoli che ne derivano vengano continuamente sottovalutati. A costo della vita.
Interessante anche il fatto che molti ADAS si trovino ancora come optional e su vetture di medio-alto segmento e solo il 10% degli utenti sia interessato al loro acquisto; tra i primi motivi il costo ancora elevato. Risulta quindi necessario spingere affinché diventino più fruibili e di serie su tutte le vetture, di tutti i segmenti. Un dato positivo, però, è che il 90% delle persone che li ha provati sulle proprie auto, afferma di volerli riacquistare sulle vetture future.
Cosa deriva da tutto questo? Nonostante la sicurezza stradale abbia fatto passi da gigante, grazie soprattutto alla tecnologia sempre più evoluta e, nonostante il lavoro svolto da polizia e associazioni atto a sensibilizzare i giovani e non solo, l’unica vera differenza sulle strade la fa e la farà sempre l’uomo. Un comportamento responsabile è dunque fondamentale.
Ma come si può realizzare? Al termine del FORUMAutoMotive emerge che sarebbe utile introdurre “l’educazione stradale” come materia scolastica obbligatoria per gli studenti sin dalla scuola primaria, servirebbe investire in corsi di guida sicura per i neopatentati, servirebbe aumentare il coinvolgimento di più persone possibili per renderle consapevoli ma più di tutto, servirebbe una riorganizzazione del Codice, datato addirittura 1992, e ormai superato dall’evoluzione della mobilità.
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