Al termine del Gran Premio del Giappone, abbiamo avuto il primo verdetto della stagione 2016: la conquista del titolo costruttori da parte della Mercedes. Un titolo mai in discussione praticamente già dalla prima gara, ma non per questo di poco conto per la Casa di Stoccarda.
In primo luogo perché è il terzo consecutivo, a dimostrazione che la Mercedes fino ad ora è la regina dell’era F1-hybrid, e poi perché testimonia la capacità della W07 di migliorare sempre anche in corso della stagione, cosa che ad esempio è non accaduta alla Ferrari SF16H.
Questa gara potrebbe essere il primo passo significativo per la conquista del titolo piloti per Rosberg, che ha avuto un altro week-end perfetto. Al pilota tedesco ora basterebbe arrivare anche sempre secondo per laurearsi campione, forte dei suoi 33 punti di vantaggio a 4 gare dalla fine del campionato. Considerando la forza della Mercedes praticamente in ogni circuito, se l’affidabilità non dovesse giocare brutti scherzi a Nico, servirebbe che una Red Bull o una Ferrari si inserisse nella lotta tra i due Mercedes, per rovinare i piani di Nico.
Hamilton, invece, dopo la sfortunata parentesi del Gran Premio della Malesia, dove un guaio tecnico lo ha privato di una vittoria certa, a Suzuka commette l’ennesimo errore in partenza che gli costa carissimo, visto che solo grazie ad una strategia scellerata della Ferrari, Hamilton riuscirà a chiudere terzo. Lewis, d’ora in poi dovrà essere perfetto e vincere sempre, ma questo potrebbe anche non bastare, visto che il distacco in classifica è molto importante e che la pressione si sposta tutta su di lui.
In casa Ferrari, ennesimo week-end da dimenticare, a Suzuka le premesse erano pessime visto il layout del circuito. Invece la Rossa non ha affatto sfigurato in qualifica e nel passo gara sopratutto con Vettel che, dopo le asprissime critiche post Gp di Malesia, ha reagito da campione, cosa che invece non ha fatto il muretto box riuscendo nell’impresa di sbagliare quasi sempre strategia.
I guai al cambio che hanno costretto i due piloti ad una sostituzione con conseguente arretramento sulla griglia di partenza non hanno aiutato la Ferrari ad ottenere un risultato di rilievo.
Vettel non starà vivendo la sua migliore stagione, questo è certo visto che è sesto in classifica piloti, e alcuni errori sono inaccettabili, ma non gli si può obiettare comunque impegno e dedizione alla causa, visto che prova a sopperire con il suo enorme talento a limiti oggettivi di una Ferrari ancora a caccia di una vittoria che, salvo miracoli, nel 2016 non arriverà, anche perché non riesce proprio a sfruttare le occasioni propizie.
La classifica costruttori parla chiaro: sono 50 i punti di distacco dalla Red Bull ormai sempre più seconda forza del Mondiale. Occorrerà lavorare molto in ottica 2017, per cercare di ribaltare le gerarchie.
Il prossimo appuntamento è ad Austin in Texas. Chissà se Rosberg riuscirà a proseguire verso quel titolo mondiale che da sempre sogna, è che obiettivamente quest’anno merita più di ogni altro.
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