Una defezione dopo l’altro, ma, nel caso della Formula E, uno stop a tempo determinato ormai irrinunciabile. Curioso notare il retweet precedente all’annuncio della sospensione del campionato: la Formula E vuole espandersi in Africa…ci sarà tempo per riparlarne in futuro.
Una decisione, anche in questo caso, come successo a Melbourne per la F1, inevitabile. Se nei giorni scorsi erano arrivate le defezioni ufficiali dell’E-Prix di Roma, dopo Sanya in Cina e seguito da Jakarta in Indonesia, la Formula E ha dovuto fermarsi per forze di cause maggiore. Intanto, dopo aver portato tutto il circus in Australia, la F1 ne esce gravemente danneggiata nell’immagine e pensa già a come organizzare il calendario 2020.
Prima di cancellare anche gli E-Prix di Parigi e di Seul, è prevalsa la ragione. Alejandro Agag, patron della Formula E, ha spiegato così la decisione: “In questo momento l’unica cosa da fare è agire responsabilmente e per questo abbiamo deciso di sospendere momentaneamente il campionato per due mesi. Il motorsport fa parte di noi ed è una componente importante della nostra vita, ma non può essere messo davanti alla salute e alla sicurezza del nostro staff, delle loro famiglie e di tutte le popolazioni delle città a cui avevamo in programma di fare visita nei prossimi mesi. La Formula E tornerà con tutta la sua forza e la sua brillantezza una volta che questa crisi legata al Coronavirus sarà passata”
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