Mi sarebbe piaciuto raccontare della splendida vittoria di Rosberg, del dominio sempre più marcato della Mercedes, o della debacle di Raikkonen o del rammarico per il podio sfumato di Vettel.
Invece a mio avviso occorre fermarsi un momento e cercare di spiegare i motivi per i quali da qui in poi si rischia di assistere ad uno spettacolo falsato.
Con l’appuntamento austriaco abbiamo messo in archivio l’ottava gara del calendario, e con 11 gare al termine del mondiale abbiamo solo Mercedes, Willams e Lotus con entrambi i piloti in linea con i 4 motori per completare la stagione. Spieghiamo meglio: la Power Unit viene suddivisa in diverse parti (ICE, TC, MGU-H, MGU-K, ES, CE) per ogni sostituzione di ciascuna di queste componenti, fino al limite di 4 per tutta la stagione, non si incorre in penalizzazioni, ma dalla quinta in avanti ci sono posti indietro sulla griglia, stop and go ecc. Per cui ipoteticamente, una Power-Unit, dovrebbe essere con tutte le sue componenti in grado di completare 5 Gran Premi.
La realtà è che molto probabilmente la maggior parte dei team non riuscirà in questa impresa, e che l’affidabilità rischia di diventare l’ago della bilancia di questo mondiale molto più di quanto si possa pensare.
La McLaren-Honda questo week-end ha accumulato complessivamente con Alonso e Button ben 50 posizioni in meno sulla griglia, stop and go e drive through. A mio avviso un’autentica follia regolamentare, perché non solo rovinano una gara di fatto già rovinata da eventuali avarie che compromettono la possibilità di completare tutto un programma nelle prove libere, ma se si verificassero in qualifica, ne compromettono la posizione in griglia di partenza. Il fatto che Button si sia “ritirato” subito in un circuito molto esigente dal punto di vista motoristico, fa pensare più ad una scelta di comodo: dato che era praticamente impossibile far punti, tanto vale risparmiare chilometri in vista di appuntamenti sulla carta più agevoli. Per carità, un sospetto mio, che credo sia fondato. Inoltre, se una scuderia deve preventivare 4 unità per tutta una stagione, portarne una quinta e così via, è un’ulteriore aggravio di costi che poi di fatto non possono essere neanche ripagati con risultati in pista se tutte le volte si deve partire dal fondo della graduatoria. La stessa Ferrari è già al terzo motore termico e rischia, sul finire della stagione di essere penalizzata, per non parlare di RedBull e Toro Rosso che sono già fuori dal limite.
Non avrebbe più senso, ad esempio, penalizzare il team nella classifica costruttori? In questo modo non avremmo griglie falsate.
Oltretutto oggi Hamilton ha subito una penalità di 5 secondi sul tempo finale per aver oltrepassato la linea di uscita dai box. Una decisione a mio parere assurda perché, un conto sarebbe se avesse tratto un qualche vantaggio, o avesse causato una situazione di pericolo, un altro è se questo piccolo errore non ha nessuna conseguenza, se non quella di consegnare la gara a Rosberg. A quel punto Hamilton con oltre 10 secondi di distacco non avrebbe più spinto, anche in virtù del fatto che bisogna risparmiare sui motori e che l’affidabilità da qui alla fine del mondiale sarà un fattore determinante. Spettacolo finito in buona sostanza per un nulla.
Tutto questo porta ad avere gare soporifere, con posizioni più o meno congelate da ¾ di gara in poi se i distacchi sono consistenti, in quanto rischiare può essere pericoloso.
E’ inutile descrivere la Formula Uno come la massima espressione del motorsport se le preoccupazioni dei piloti in alcuni tracciati sono solo quelle di risparmiare benzina, gomme e motore. Sarebbe bello avere una F1 con assetti non congelati già dal venerdì, con la possibilità di sviluppo libera durante la stagione magari in pista, con gomme fatte per andare forte, senza DRS, con un’aerodinamica più semplice che non obblighi i piloti a stare distanti dall’avversario per evitare di avere turbolenze o riscaldare troppo le componenti.
E non raccontiamoci la favola dei costi eccessivi, perché i team tra banchi prova e simulazioni di soldi ne spendono a vagonate!
In conclusione restituiteci la Formula Uno, quella vera. Perché questo campionato, che ormai è diventato una Formula Endurance con 19 gare sprint, da ora in poi rischia di non piacere più a nessuno.
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