Nella vita, così come nello sport, spesso ho sentito pronunciare questa frase: “Non importa quanto tu sia bravo in qualcosa, nella vita troverai sempre qualcuno migliore di te”.
L’ho sempre trovata terribile, un insulto a chi si impegna, quasi uno sprono a mollare ancor prima di aver tentato. Ne sa qualcosa Nico Rosberg che da almeno due anni, se la sente dire da tutti, in maniera diretta o meno. Lewis Hamilton ha vinto gli ultimi due campionati del mondo e, intendiamoci, li ha vinti meritatamente. È indubbio, che il pilota inglese sia più talentuoso, più uomo immagine, più cool. A Nico è sempre toccato il ruolo di quello bravo, veloce ma non vincente, non abbastanza almeno.
Inoltre, Nico non si era reso molto simpatico al pubblico che segue la F1, che in alcuni casi l’ha accusato di barare, di usare sotterfugi pur di riuscire a battere Hamilton. Sicuramente tutti ricorderanno la qualifica a Montecarlo dove Nico all’ultimo tentativo andò lungo magari in modo malizioso, per far uscire le bandiere gialle che avrebbero costretto Lewis a rallentare e a non potere fare la pole position. Ce ne sarebbero anche altre, fatte da uno o dall’altro e questo poco importa, perché le rivalità in pista sono anche queste, la storia e il bello di questo sport si nutre anche di queste cose, altrimenti poi non lamentiamoci se i piloti sembrano tutti lobotomizzati.
Quest’anno Rosberg a sei gare dalla fine del campionato è in testa al mondiale con otto punti di vantaggio su Hamilton. In questo week-end di Singapore Nico ha davvero dato una lezione a Lewis, già dalla qualifica dove è riuscito nell’impresa di rifilare quasi 7 decimi al compagno di squadra, poi in gara, dove è stato praticamente perfetto.
Su questo aspetto, secondo me, Rosberg in questa stagione sta facendo la differenza, nei week-end dove riesce a prepararsi a dovere e ha feeling con il tracciato e la monoposto, sta diventando praticamente imbattibile. Un avversario temibilissimo, anche per il talento cristallino di Hamilton.
Inoltre, ogni qualvolta il compagno di squadra sbaglia, ad esempio durante la partenza (e quest’anno ad Hamilton è successo davvero troppe volte), Nico riesce quasi sempre ad approfittarne, rosicchiando punti e autostima.
Nico ha lavorato tantissimo su se stesso per riuscire nell’impresa di vincere il campionato del mondo contro un compagno di squadra più forte e a me sembra che in questa stagione stia dimostrando di volerlo di più, di volere questa rivincita personale più di ogni altra cosa.
In tutta onestà io glielo auguro di cuore, perché per una volta mi piacerebbe che il vincitore non sia il più talentuoso, ma quello che ha lavorato di più per arrivarci. Vorrei che in questa stagione sia premiato l’impegno del tedesco, la sua capacità di incassare due anni di secondi posti e di reagire.
Vorrei raccontare a chi pronuncia sempre quella frase che: “No, non è sempre così” e raccontargli la storia di Nico Rosberg.
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