La Ford Mustang Mach-E rappresenta una nuova strategia di marketing che decide di stravolgere completamente gli ideali del “sogno americano” della Pony car e cercare di mettere d’accordo la tradizione del nome Mustang con un futuro sicuramente elettrificato.
Prodotta in Messico per i mercati globali, ha dato ufficialmente il via all’elettrificazione dell’Ovale Blu che porterà il Marchio alla totale conversione all’elettrico entro il 2030.
Ecco quindi nascere il primo SUV completamente elettrico di Ford, con forme e nome che richiamano l’iconica vettura americana, che promette tanto spazio a bordo, autonomia da primato, senza trascurare alcuni elementi simbolo che hanno caratterizzato le sue antenate sportive. Disponibile in parecchi livelli di potenza (anche una nuova versione sportiva GT) e con due capacità diverse di batterie, cui corrispondono diverse autonomie.
Dopo aver saggiato la versione a quattro ruote motrici AWD, abbiamo provato la Ford Mustang Mach-E RWD, con la trazione “dalla parte giusta” per potervi raccontare come va l’entry level, ma con più autonomia, come si ricarica, quanto costa e, soprattutto, per capire se potrà essere la giusta erede della regina americana.
Questa Mustang Mach-E nasce con l’intento di rivoluzionare completamente il concetto che si cela dietro a questo nome. Servono però gli ingredienti giusti per poter catturare grande interesse. Da sempre Mustang è sinonimo di libertà, progresso, prestazioni e anticonformismo. Questi stessi valori vengono, ora, reinterpretati per un futuro elettrico volto non solo al rispetto dell’ambiente ma anche alle crescenti esigenze dei clienti. Il primo frutto di questo lavoro è proprio la Mustang Mach-E, realizzata dal nuovo ramo aziendale Ford Team Edison in onore dell’inventore Thomas Edison nonché grande amico di Henry Ford.
I numeri parlano chiaro e, anche se gli appassionati della pony car storceranno il naso, il segmento dei SUV è quello che va per la maggiore, quindi perché non iniziare con una carrozzeria a ruote alte? Questa è dunque la scelta per il nuovo modello Ford che ha delle dimensioni generose di 4,71 i metri in lunghezza, 1,88 metri in larghezza e 1,60 metri in altezza.
A livello estetico la Mustang Mach-E si differenzia per un carattere deciso e forte che sa farsi riconoscere all’interno dell’affollato segmento dei SUV. È comunque difficile trovare forti somiglianze con le Mustang del passato, ad eccezione di alcuni elementi simbolo della pony car americana. Ne sono esempio i proiettori ottici posteriori con tre elementi verticali che, con questa nuova generazione, diventano LED. Il frontale propone nuove linee che ritroveremo nelle future generazioni 100% elettriche dell’Ovale Blu. Le griglie anteriori vengono sostituite da una mascherina in colore carrozzeria, elemento tipico di una vettura elettrica. Le nervature che caratterizzano il muso e il cofano motore, ovviamente più corto della pony car, sono morbide e tese, quasi ad indicare che non servono spigoli per conferire al SUV un carattere sportivo.
In vista laterale vengono evidenziati i muscoli del SUV, con ampie spalle che richiamano lo storico modello. Sulle portiere scompaiono le maniglie tradizionali che sono sostituite da un semplice pulsante circolare per sbloccare il meccanismo di apertura, che permette alla porta di allontanarsi quanto basta per inserire le dita nella fessura e aprirla. Sulla superficie del montante centrale, lato sinistro della vettura, vengono proiettati alcuni numeri che permettono al conducente di sbloccare la vettura con un codice, anche in assenza delle chiavi. Le ridotte superfici vetrate, il tetto discendente tipico da coupé e le forme della carrozzeria alleggeriscono visivamente l’insieme.
Il posteriore ha un design più complesso e massiccio. La coda del lunotto presenta un piccolo spoiler. Il coefficiente aerodinamico inferiore a 0,30 è in linea con le rivali dirette e contribuisce all’elevata efficienza.
All’interno dell’abitacolo si percepisce istantaneamente il salto nel futuro di questa Mustang Mach-E. Al centro della plancia troneggia uno schermo touchscreen verticale da 15,5 pollici, molto simile all’impostazione introdotta qualche anno indietro dalla Tesla model S. Scenografico il rotore per controllare il volume, posizionato all’interno dello schermo stesso. L’ultima generazione del sistema di infotainment SYNC offre un’interfaccia semplificata che minimizza le distrazioni durante la guida e dispone delle funzionalità di machine learning in grado di adattare il sistema alle abitudini del conducente.
Non mancano la compatibilità con i protocolli Apple CarPlay e Android Auto (anche in modalità senza filo) e la ricarica wireless per gli smartphone proposta di serie. Di fronte al sedile del guidatore trova spazio un secondo schermo Cluster TFT da 10,2 pollici sfruttano prevalentemente lo sviluppo orizzontale e, al suo interno, vengono mostrate solo le informazioni fondamentali, dimostrando una grafica semplice ed essenziale e non riconfigurabile.
La scelta dei materiali che caratterizzano la plancia e i rivestimenti interni è frutto di uno studio preciso, ma non maniacalmente attento ai dettagli. Il feeling restituito dai rotori e dai pulsanti all’interno dell’abitacolo, infatti, non soddisfa pienamente le aspettative del target legato a questo segmento di veicoli. Lo stesso vale per le plastiche rigide che caratterizzano la parte bassa dell’abitacolo, insomma gli standard sono americani… Le bocchette di areazione sono perfettamente integrate all’interno della plancia e confermano un design azzeccato che segue i canoni premium della concorrenza. L’assenza del tunnel della trasmissione permette di creare libertà tra gli occupanti anteriori, lasciando spazio a differenti vani porta oggetti che risultano sempre utili nell’utilizzo quotidiano. Il pannello porta integra perfettamente gli altoparlanti del sistema stereo B&O da 560 Watt, mentre le maniglie nascoste nel appoggiabraccio risultano scomode in certe circostanze.
A bordo della Mustang Mach-E si viaggia comodi, in completo relax. Lo spazio non manca, si viaggia bene anche in cinque passeggeri, con il centrale meno comodo di tutti, con una seduta parecchio rigida. Piace l’assenza del tunnel centrale, meno l’arco padiglione che limita l’accessibilità posteriore ai più alti. Il tetto in vetro dona ariosità all’abitacolo. Il passo di poco meno di 3 metri (2,98) permette di distendere le gambe senza troppi sacrifici.
La capacità del vano bagagli posteriore, elettrico, non è tra le migliori della categoria e accoglie un volume di 402 litri, che diventano 1.420 litri reclinando i sedili posteriori. A questi si sommano i 100 litri sotto il cofano anteriore, ideali per riporre i cavi di ricarica e poco più, per una capacità totale di 502 litri, perfettamente in linea con le avversarie.
Salire a bordo di una Ford Mustang elettrica fa un certo effetto. Dimenticatevi il sogno a stelle e strisce, qui le sensazioni sono completamente diverse. L’abitacolo ben insonorizzato, manca ovviamente il ruggito del V8, anche se è presente un sound artificiale che ricrea qualcosa di poco veritiero e che noi abbiamo subito disattivato per godere del relax di bordo. I sedili sono meno contenitivi, ma permettono lunghe percorrenze in completo relax. La digitalizzazione raggiunge livelli altissimi, basti pensare che si può addirittura avviare il veicolo attraverso lo smartphone oppure con un codice sul display centrale.
La regolazione del sedile elettrico permette di trovare velocemente la giusta posizione di guida, piuttosto alta per permettere una buona visibilità all’esterno. Le nervature presenti sul cofano motore garantiscono una buona percezione degli ingombri. Il rotore del selettore di marcia è facilmente raggiungibile grazie alla posizione alta sul tunnel centrale.
In questa versione RWD, manca ovviamente il motore elettrico anteriore (che comunque era ¼ della potenza rispetto al posteriore), e non è per forza un male: l’auto è comunque abbastanza veloce, ma non aspettatevi una vettura brucia semafori (meglio puntare allora sulla versione GT), e l’autonomia elettrica è da primato.
Il motore è posteriore è magneti permanenti, una soluzione più sofisticata ed efficiente rispetto ai motori asincroni. La potenza del propulsore genera 216 kW (294 CV) e 430 Nm di coppia massima, 57 CV e 150 Nm in meno dell’AWD, che erano generati “sul davanti”. Comunque ciò permette un’accelerazione 0-100 km/h è coperta in onesti 7 secondi e la velocità massima è di 180 km/h.
L’erogazione è sempre lineare, senza essere eccessivamente violenta, ma la spinta non viene mai a mancare, anche tra le corsie autostradali o per un sorpasso, qui non si vuole registrare delle performance da record, ma avere un’auto sempre scattante e pronta con un’elevata efficienza energetica. Efficienza confermata anche dal ciclo WLTP dove la Mach-e RWD con batteria Extended Range da 98,8kWh (usabili 88) fa registrare 610 km di autonomia. Che nella realtà si traducono in circa 500 km senza incontrare colonnine, ovviamente se si fa solo autostrada un centinaio buoni in meno, ma comunque ben superiori a molte rivali anche blasonate. Si percorrono in media circa di 5,5-6 km/kWh, che aumentano a 7 in città (al contrario delle termiche) per via della rigenerazione e scendono a 4 km/kWh in autostrada.
La Mustang Mach-E adatta il suo carattere in base a tre differenti modalità di guida: Whisper, Active e Untamed. Le schermate si colorano di arancione e lo stereo simula -lontanamente – il “rombo” del V8. Aumenta la sensibilità del pedale dell’acceleratore e lo sterzo si irrigidisce leggermente ma non ci sono differenze nette rispetto alla precedente modalità. Noi abbiamo preferito sempre la più docile, che bel si sposa con la funzione “one pedal” attivabile a parte. La calibrazione di questa modalità “one pedal” è ben tarata e permette di dimenticare il pedale del freno (se non per frenate di emergenza). Nel caso non si volesse usare solo l’acceleratore, la funzione “L”, selezionabile dal rotore centrale, permette di aumentare l’autonomia grazie ad una frenata rigenerativa più potente solo on demand. Infine, con la Untamed la Mach-E sprigiona tutti i suoi elettroni, regalando un ottimo divertimento alla guida e generando anche alcuni piccoli traversi controllati dall’elettronica. Qui torna in mente il ricordo delle Mustang V8, con il posteriore che se sollecitato dal “gas”, ci piace ancora chiamarlo così, allarga vistosamente e permette di divertirsi nell’arte del traverso. Non banale, specie per un mastodontico SUV da oltre 2 tonnellate.
A livello dinamico questa Mustang si comporta bene, con un assetto e una trazione sempre pronti a mantenere la vettura stabile e sotto controllo. Giocare tra le curve non è banale con un SUV, ma le sospensioni MacPherson davanti e Multilink dietro accompagnano bene i cambi di direzione repentini, a discapito di qualche scossone di troppo sulle buche. Infatti questa è l’unica pecca dell’assetto più votato alla dinamica, sul pavè e sulle buche la Mustang Mach-e si fa sentire perecchio, ricordando anche qui, più la sua antenata sportiva, e meno le concorrenti crossover moderne.
Come accade nella maggior parte dei casi, la parola SUV è sinonimo di peso. Nonostante la batteria aiuti ad abbassare il baricentro della vettura, il pacco da 98,8 kWh e 376 celle agli ioni di litio grava sulla bilancia di circa 600 kg. La frenata non è il suo forte, considerando il contributo della stazza e un pedale del freno poco comunicativo. Bisogna prenderci la mano e, con un po’ di pratica, si può trovare il giusto feeling. Cosi come il volante non precisissimo e con meno feedback delle attese, colpa anche della gommatura non proprio sportiva da 18 pollici. D’altronde se si sceglie uno Sport Utility alimentato alla spina, questi sono compromessi comuni da dover accettare.
A livello di assistenza di guida, la Mach-E propone un sistema di ausilio alla guida completo. Non mancano il cruise control adattivo con funzione Stop&Go e il mantenimento al centro della carreggiata che, lavorando in sincronia, permettono una guida semi-autonoma in condizioni di traffico intenso. Presente il sistema Active Park Assist 2.0 che consente di parcheggiare la vettura con la semplice pressione del pulsante presente sul tunnel centrale. Ford ha anticipato il futuro dell’auto, consentendo a Mustang Mach-E di ricevere aggiornamenti per ogni cosa dal cloud, dal sistema di attivazione vocale alle performance fino alle tecnologie di assistenza alla guida.
Per quanto riguarda la ricarica, al momento dell’acquisto Ford offre una Wallbox in versione da 7,4 kW o 11 kW che permette di ricaricare dal 10% all’80% in circa 6 ore. Con una semplice presa domestica da 2,3 kW si impiegano più di 45 ore per una ricarica completa. Con la ricarica a 50 kW si impiega solo 1 ora e 30 minuti per passare dal 20% all’80% della carica. Infine, la Mach-E è compatibile anche con la ricarica veloce a 150 kW che permette una ricarica dal 10% all’80% in 45 minuti oppure un’autonomia di 107 km con soli 10 minuti di ricarica.
La funzione Intelligent Range, accessibile attraverso la navigazione del sistema SYNC 4, permette di stimare accuratamente l’autonomia residua, adattandosi allo stile di guida del conducente, alle previsioni metereologiche e ai dati provenienti da altri clienti di veicoli elettrici Ford.
Il SUV elettrico dell’Ovale Blu è offerto ad un prezzo di listino di 56.750 euro per la versione RWD da 198 kW e 63.750 euro per l’Extended Range RWD, oggetto della nostra prova.
Di serie in questo allestimento sono presenti i cerchi in lega da 18 pollici, i fari anteriori LED e i sedili anteriori manuali a 6 vie.
Come optional nell’esemplare da noi provato sono presenti il Tech pack (1.900 euro), che comprende l’impianto stereo B&O, il Park Assist, la telecamera 360° e alcuni sistemi di ausilio alla guida, il tetto panoramico (1.000 euro) e la vernice metallizzata (1.300 euro). In totale la nostra Mach-E raggiunge un prezzo di circa 67 mila euro. Tra l’altro il tetto panoramico è dotato di uno speciale rivestimento con protezione a infrarossi che mantiene l’abitacolo più fresco in estate e più caldo in inverno. Inoltre, uno strato nel vetro aiuta a proteggere dai raggi ultravioletti.
Le concorrenti dirette della Ford Mustang Mach-E sono: la Tesla Model Y, la Jaguar I-Pace, la Mercedes-Benz EQC, la Kia EV6, la Hyundai Ioniq 5 e il trittico su base MEB: Volkswagen ID.4, Skoda Enyaq e Audi Q4 e-tron Sportback.
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