Una leggenda, uno dei marchi del “made in USA” e uno dei simboli dell’Ovale Blu. È la Ford Mustang, la baby muscle car, o meglio pony car, più famosa al mondo. L’ultima generazione, arrivata la scorsa estate, è sbarcata anche in Europa, dopo ben 60 anni, soddisfacendo la voglia di stelle e strisce di tutti i potenziali clienti che si trovano al di qua dell’oceano.
Dal lancio della sesta generazione, avvenuto nella seconda metà del 2015, sono passati quattro anni e, dopo essere finalmente entrata nel mercato europeo dalla porta principale, riscuotendo un gran successo in tutto il Vecchio Continente, con il restyling di metà carriera del 2018 si presenta proponendo novità a tutto campo, per continuare a far innamorare tutti gli appassionati di auto sportive e non.
Disponibile in versione Fastback e Convertible, l’inconfondibile profilo della hero car si presenta con un aspetto più elegante e sportivo, reso più sinuoso dai fari full LED e da una rinnovata cartella colori che prevede 11 tonalità, tra cui il nostro New Orleans Green (+850€). Che unito alla possibilità di aggiungere over-the-top stripes, disponibili in bianco o nero, non le permettono di passare inosservata. I nuovi cerchi in lega da 19 pollici sono previsti in diverse finiture.
L’inconfondibile silhouette di Mustang, ma ha un aspetto leggermente più filante e aerodinamico, reso sinuoso dal profilo del cofano più ribassato, con le griglie di ventilazione integrate e con un nuovo design delle griglie inferiori.
Inoltre la capote elettrica multistrato assicura una buona insonorizzazione e garantisce una silhouette accattivante quasi come quella della versione Fastback. Il design della parte posteriore presenta paraurti e diffusore ridisegnati, che integrano un terminale a quattro scarichi, ora disponibile anche sul più piccolo 4 cilindri Ecoboost.
Gli interni sono uguali alla versione pre-restyling, tranne che per alcuni dettagli che ne rinfrescano i contenuti tecnologici. Materiali soft-touch caratterizzano i rivestimenti delle porte, mentre le maniglie sono rifinite con dettagli in alluminio, con le altre plastiche che risultano però meno piacevoli al tatto. La consolle centrale è rifinita a mano e ospita il SYNC 3, il sistema di connettività e comandi vocali Ford che permette di gestire smartphone, sistema audio, navigatore e funzioni del climatizzatore, oltre a essere compatibile con Apple CarPlay e Android Auto e si avvale di un nuovo touch-screen capacitivo da 8 pollici, più veloce e reattivo, con funzione pinch & swipe. L’aria condizionata ha “logiche americane”: spara troppa aria in automatico e il volante ha troppi pulsanti.
La vera novità è rappresentata dal quadro strumenti digitale, con schermo LCD da 12 pollici personalizzabile, forse fin troppo, che consente di visualizzare le informazioni necessarie sulla base delle diverse modalità di guida, come accade a bordo della super car Ford GT. Il quadro strumenti, infatti, cambia in base al Drive mode scelto, mantenendo però sempre un lettering e una grafica che richiama il design analogico delle vecchie strumentazioni. Dettaglio Amarcord, troviamo la targhetta “Mustang Since 1964” sul cruscotto davanti al passeggero.
Per gli interni, inoltre, è disponibile il pacchetto Carbon Sport, che include inserti in Alcantara per le porte e i sedili, oltre a finiture in carbonio per il pannello strumenti e il pomello del cambio. Davanti poi lo spazio non manca, certo il tunnel è un po’ alto, ma chi sta peggio sono i passeggeri dei sedili posteriori, mentre il vano bagagli ha una capienza di 332 litri, più sufficienti ad un weekend fuori porta di coppia.
Due le motorizzazioni benzina della nuova Ford Mustang 2018, confermate nella cilindrata, ma cambiate a livello di potenza, per via degli aggiornamenti dovuti alla nuova norma anti-inquinamento Euro 6d Temp.
Il motore V8 5.0 della Mustang GT ora eroga 450 CV (prima erano 421 CV, mentre il motore 2.3 EcoBoost quattro cilindri, invece, è sceso di potenza, passando da 317 CV a 290 CV (meno, ma ancora nel range del superbollo), aumentando però di coppia, per un totale di 440 Nm. Inoltre, è presente la funzione overboost che, alla richiesta di massima potenza del guidatore, aumenta per un periodo limitato la pressione del turbocompressore, in modo da fornire ulteriore coppia motrice. Entrambi i motori possono essere equipaggiati con la trasmissione manuale a 6 o quella automatica da 10 rapporti, anteprima assoluta, noi abbiamo optato per provare quest’ultima.
Il nuovo cambio con così tante marce e permette un incremento dell’efficienza e dell’accelerazione. Il suo funzionamento sfrutta una centralina a controllo elettronico del cambio che adatta le caratteristiche del sistema in base alle diverse modalità di guida selezionabili (Drive Modes). Come per ogni sportiva che si rispetti, in modalità manuale sequenziale, il cambio è comandabile anche attraverso i paddle al volante.
In grado di accelerare da 0 a 100 km/h in 5,7 secondi e di raggiungere la velocità massima di oltre 230 km/h. La reazione del pedale dell’acceleratore, invece, è sempre un po’ troppo morbida, anche quando si chiede al 2.3 di dare tutto. All’inizio bisogna tararsi sulle reazioni dell’auto, prevedendone il comportamento, che non raggiunge il livello chirurgico di alcune super sportive cui oggi siamo abituati.
Non è il tempo sul giro però l’obiettivo di questa vettura – anche se grandi passi in avanti in tal senso sono stati fatti, rendendo la guida molto più vicina ai gusti di noi europei – ma il feeling e il coinvolgimento che si crea tra voi e questa muscle car americana. Il gorgoglio del motore e degli scarichi Dual Modes, sempre presenti in maniera piacevole, accompagnano ogni viaggio, facendovi vivere appieno l’esperienza. E, a proposito di viaggio, se in città la Mustang si comporta molto bene, con il solo limite delle dimensioni (4,78 m), in autostrada si rivela una “macina” chilometri. Con il motore che “ronfa” a 2.300giri in decima marcia a 130 orari.
Su strada la Mustang intimorisce le altre auto, grazie all’imponenza e alla forza delle sue linee, creando un misto tra approvazione e invidia in chi la guarda sfrecciare per le strade. Lascia sempre piacevolmente impressionati, oltre al Launch Control, la funzione Line Lock, disponibile sull’Ecoboost ora, che blocca le ruote anteriori per permettervi di esibirvi in modo particolarmente Yankee, per scaldare le gomme posteriori per slittamento, prima di una Drag Race.
Oltre alle ben conosciute modalità di guida Normal, Sport, Track e Snow&Wet, si aggiungono Drag Strip, che ottimizza le performance in accelerazione durante la fase di partenza da fermo e My Mod, che consente al guidatore di settare direttamente le impostazioni preferite per lo sterzo e il sound dello scarico.
Gli ingegneri Ford hanno, finalmente oseremmo dire, installato un nuovo impianto di scarico, che emette note spettacolari. Il merito è della tecnologia di regolazione del sound dello scarico (Active Valve Performance Exhaust) che permette, per la prima volta, di regolare l’intensità del sound attraverso una valvola e una logica di gestione a quattro modalità.
Il risultato è un sound degno di una Mustang, un rombo sempre pieno anche per un quattro cilindri che sembra uno otto: “borbotta” ai bassi regimi, capace di gridare letteralmente fino al limitatore e di far trapelare una bella sonorità anche all’interno dell’abitacolo. L’innovativa modalità Good Neighbour può essere programmata per ridurre automaticamente il sound in fasce orarie predefinite.
Tornando alla guida, i miglioramenti della nuova Ford Mustang 2018 non finiscono qui. PPer migliorare la stabilità, le sospensioni posteriori hanno subito un processo di irrigidimento e le barre antirollio sono più spesse, per una migliore rigidità torsionale della vettura. La massima reattività, inoltre, è garantita anche dagli ammortizzatori adattive MagneRide. Tra curve e tornanti non ci si sente più in balia dello spostamento delle masse, ora la Mustang reagisce in maniera più fluida ai cambi di direzione, affrontando il suo peso in maniera più intelligente. Certo, la precisione non è ancora quella di un bisturi da chirurgo, ma i clienti europei apprezzeranno molto le nuove doti dinamiche. Si può fare di più nella precisione di ingresso e di percorrenza di curva.
In uscita, inoltre, la trazione posteriore permette di divertirsi in tutta sicurezza. Infatti, in Sport, il controllo di trazione lascia quel giusto spazio per andare leggermente di traverso, salvo poi correggere automaticamente la traiettoria con tagli di potenza non troppo invadenti. Chi vuole “sbandierare” come un professionista potrà invece cambiare modalità di guida, mettendo Track, o anche direttamente disattivando i controlli attraverso l’apposito pulsante.
Non c’è curva appagante, però, senza uno sterzo ben fatto. Anche quest’ultimo ha subito delle modifiche, in modo da soffrire meno di vuoti al centro (difetto declinato nella precedente versione) e di diventare maggiormente diretto e preciso, ma in alcune modalità troppo duro.
Tra le curve, le dimensioni e la massa (1.803 kg dichiarati) non si sentono in maniera particolare, grazie ad una distribuzione dei pesi corretta e un impianto frenante all’altezza.
Come abbiamo già accennato prima, i controlli inseriti la rendono efficace anche con fondo a scarsa aderenza, ma se si disinserisce l’elettronica occorre essere pronti a correggere la sbandata, a meno che il sovrasterzo non sia volontario. In questo caso inizia il divertimento: il passo generoso e il telaio sincero, permettono dei bei traversi,
I 290 cavalli erogati da un propulsore da 2.300 cc, appartenente alla grande famiglia degli Ecoboost, motori pluripremiati per la loro efficienza.
Il motore potente, però, ci invita ad uscire dall’ambito urbano per sentire la spinta posteriore dei 290 cavalli. Quindi mettiamo la modalità di guida in Sport pronti a posizionare le mani sui paddle al volante impostando il cambio in S: non c’è una selezione vera e propria della modalità manuale, ma basta effettuare questa manovra per avere già una gestione totale delle cambiate. Qui piace molto il sound e l’allungo del motore, lo stesso della Focus RS per intenderci.
Infine, i consumi omologati nel ciclo misto si avvicinano abbastanza alla realtà, con 11 km/l. In autostrada con la decima marcia abbiamo percorso 13 km/l ai 120 orari. Non male vista la vettura. Insomma per spinta e consumi non manca il grosso V8. Inoltre quello che ci piace è la sua capacità di essere una trasformista. Tra tutte le sue modalità si riesce a guidare rilassati o con il coltello in mezzo ai denti semplicemente premendo un pulsante.
Per migliorare l’esperienza nella guida quotidiana e per raggiungere le 3 stelle Euro NCAP (prima erano 2) la nuova Ford Mustang è stata equipaggiata di serie con diversi sistemi di assistenza alla guida, come l’Adaptive Cruise Control, il monitoraggio della distanza di sicurezza (Distance Alert), l’avviso e mantenimento della corsia (Lane Departure Warning), che avverte il conducente distratto del superamento della linea che delimita la propria corsia, e il mantenimento della corsia di marcia (Lane Keeping Aid) e il sistema di frenata automatica d’emergenza con assistenza pre-collisione e riconoscimento dei pedoni (Pre-Collision Assist with Pedestrian Detection). Noi li abbiamo provati per bene e aiutano molto nei lunghi trasferimenti.
La Ford Mustang Ecoboost parte dal prezzo di 41.000 euro, mentre la GT che abbiamo provato da 47.000€, con una dotazione di serie completa. L’automatico AT10 richiede un esborso di +2.000€, mentre la Convertibile richiede altri +4.500€, quindi il modello da noi provato, con sospensioni Magneride, Dual Exhaust System, sedili climatizzati e Sync3 con Touch Navigation e antifurto volumetrico costa poco più di 54mila Euro.
La concorrenza diretta è inesistente, almeno sul mercato italiano. Se vogliamo, però, allargare le nostre vedute ed estendere la ricerca ad auto con alcune caratteristiche simili allora troviamo l’Audi TT, la BMW Serie 2, Serie 4 o la Toyota Supra e, anche se con meno cavalli, le gemelle Subaru BRZ e Toyota GT-86. Tutte auto alla fine molto diverse che, chi per un motivo chi per un altro, si avvicinano alle caratteristiche della Mustang.
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