Le case automobilistiche cinesi, una volta sottovalutate, si sono affermate come serie contendenti nel settore, con Jim Farley di Ford che le definisce una “minaccia esistenziale” per l’industria occidentale.
Questa evoluzione è paragonabile all’ascesa di Toyota e Honda negli anni ‘80, spingendo Ford a investire in una nuova piattaforma per veicoli elettrici accessibili e a posticipare i suoi obiettivi di elettrificazione totale al 2030. Un rapporto di Bloomberg sottolinea che il successo cinese si basa non su sussidi, ma sulla capacità di produrre componenti a costi inferiori, presentando così una crescente sfida per i produttori occidentali.
Scopriamo meglio i dettagli riguardo la dura realtà di Ford sulle nuove auto cinesi.
Negli ultimi anni, la percezione delle case automobilistiche cinesi è cambiata drasticamente. Un tempo viste con sufficienza dai marchi storici, oggi il Made in China non solo ha abbandonato la strategia del copia e incolla, ma si è affermato come serio contendente nel settore automobilistico. Jim Farley, CEO di Ford, ha riconosciuto questa realtà, affermando che le case automobilistiche cinesi rappresentano una “minaccia esistenziale” per l’industria occidentale, sottolineando l’importanza dell’innovazione rispetto ai sussidi statali.
Farley ha fatto un parallelismo tra l’attuale ascesa delle case cinesi e il successo delle Case giapponesi a partire dagli anni ‘80, capaci di minacciare il predominio americano. Ha anche paragonato la crescente influenza delle case cinesi a quella di Hyundai e Kia nel settore dei veicoli elettrici, evidenziando come stiano raggiungendo elevati standard qualitativi.
Per non perdere il treno, Ford ha avviato un gruppo di lavoro per sviluppare una nuova piattaforma per veicoli elettrici accessibili e ha in programma di lanciare la Ford Puma full electric sul mercato europeo.
Ford ha rinviato il suo obiettivo di elettrificazione totale al 2030, tenendo conto della concorrenza cinese e da Tesla. Attualmente, la gamma di veicoli elettrici del brand dell’Ovale Blu comprende modelli come Ford Mustang Mach-e, Ford Explorer e Ford Capri, ma la casa americana ha deciso di ridurre del 10% gli investimenti nel settore e ha rimandato il lancio della nuova generazione della Ford F-150 elettrica.
Un rapporto di Bloomberg ha confermato che il successo delle case automobilistiche cinesi non si basa su sussidi governativi, ma sulla loro capacità di produrre componenti a costi inferiori. Investire in impianti di batterie in Cina richiede significativi investimenti più bassi rispetto a quelli necessari in Europa e Stati Uniti. Questa efficienza e capacità di innovazione rappresentano una sfida crescente per i produttori occidentali, che devono riconsiderare le loro strategie per competere in un mercato in rapida evoluzione.
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