I motociclisti e ciclisti parigini si sono svegliati con una brutta notizia. La Sindaca Anne Hidalgo ha deliberato per l’inizio dei pagamenti dei parcheggi dopo la sosta del mese di agosto l’inizio del pagamento della sosta anche per moto e scooter.
Quindi, a Parigi moto e scooter termici pagheranno la sosta. Per i motocicli elettrici, infatti, continuerà la classica esenzione. Le tariffe saranno sia per chi abita fuori Parigi che per i residenti, con prezzi sorprendentemente paragonabili a quelli delle automobili. Si tratta di un provvedimento che potrebbe portare nelle casse del Comune di Parigi fino a 25 milioni di euro.
Da questa settimana, scooter e moto a Parigi pagheranno la sosta proprio come le automobili. Come per quanto succede alle auto e anche nella città di Milano, però, a pagare la sosta saranno solo moto e scooter termici. Le due ruote elettriche, infatti, continueranno ad essere esenti dal pagamento della sosta.
Ma quanto pagheranno scooter e moto a Parigi? Secondo il Comune, i motociclisti che occuperanno i 42.000 appositi spazi sparsi per la Ville Lumiére dovranno pagare tutti i giorni, esclusi i festivi e il mese di agosto, dalle 9 alle 20. Le tariffe sono poi molto simili a quelle delle automobili, con prezzi che variano, a seconda della zona, dai 2 ai 3 euro all’ora. Un prezzo non indifferente per chi usa moto e scooter a Parigi per lavoro, e che sarà applicato anche ai residenti.
Per loro però ci sono tariffe agevolate, con un abbonamento a 22,50 all’anno fisso più una “tariffa preferenziale” di 0,75 euro al giorno. Se un residente scegliesse infine di utilizzare uno dei 67 parcheggi sotterranei convenzionati, l’abbonamento sale a 70-90 euro al mese. A questi, poi, si aggiungono tra gli 0,80 e i 1,20 euro all’ora, per costi davvero proibitivi.
Si tratta quindi di un durissimo colpo per tutti coloro che a Parigi utilizzano veicoli a due ruote per il classico tragitto casa-lavoro. Nonostante abbia “solo” 2,2 milioni di abitanti, Parigi è una delle città più congestionate in Europa. Per muoversi tra le sue strette rue in centro sono in tantissimi a scegliere uno scooter o una moto. In più, visti i costi proibitivi degli alloggi in città, tantissimi lavoratori della Capitale abitano fuori città o in periferia, nelle famose banlieue. Milioni di persone si recano ogni giorno a Parigi dalle periferie: l’area metropolitana di Parigi, infatti, conta ben 12,2 milioni di abitanti. A Parigi sono molto interessanti le tariffe degli scooter in condivisione, ma per chi abita fuori città si trova fuori dalla zona operativa.
Secondo le stime delle associazioni per i consumatori francesi, un pendolare che parte dalle banlieue e si reca in centro quotidianamente per raggiungere il posto di lavoro dovrà spendere tra i 2.200 e i 3.200 euro in più all’anno. Secondo queste previsioni, nelle casse dell’amministrazione locale dovrebbero entrare circa 35 milioni di euro l’anno.
Un ulteriore colpo per i pendolari è l’ostracismo verso i classici scooter e moto a Parigi. Le moderne alternative elettriche, infatti, sono molto più costose delle controparti termiche. In più, nelle banlieue il problema della ricarica domestica è ancor più grave. Negli enormi condomini delle città ai bordi della capitale, infatti, è molto complesso ricaricare giornalmente un motorino elettrico.
I provvedimenti della giunta Hidalgo, quindi, continuano a costruire una città sempre più a misura di cittadini benestanti, con gli altri limitati a rimanere fuori dal centro, e ad affidarsi unicamente alla bici o alla metro. Non è la prima volta che il Comune di Parigi, da quando è presieduto dalla Sindaca socialista Anne Hidalgo, ha messo in piedi pesanti limitazioni alla circolazione con mezzi motorizzati privati.
All’inizio del suo secondo mandato di 6 anni, iniziato nel 2020, aveva messo in piedi delle politiche per disincentivare il trasporto privato. Grazie alla creazione di ampie piste ciclabili e spazi pedonali, a Sindaca si propone di realizzare una Parigi “100% ciclabile”. Dopo le importanti limitazioni alle automobili, poi, oggi il focus si sposta alle due ruote. Secondo la franco-spagnola Hidalgo, infatti, la decisione (annunciata da tempo) è da ricercare nella necessità di incoraggiare i cittadini a utilizzare mezzi meno inquinanti, anche e soprattutto a livello acustico.
Questo, però, non basta a placare le proteste dei pendolari. Non sono mancate in questi giorni manifestazioni davanti al municipio di Parigi. Un’associazione di motociclisti, poi, ha intentato un ricorso in tribunale contro questa decisione. L’aggravio dei costi potrebbe mettere in ginocchio molte famiglie francesi, in affanno a causa dell’aumento dei prezzi di servizi e beni di consumo. Quest’idea, nobile e idealmente giusta, si scontra contro una realtà molto più complessa. E chissà che, vedendo l’esempio francese, anche altre città non prendano esempio…
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