Era diventato una sorta di eroe popolare, celebrato da chi vedeva in lui un vendicatore contro le multe e le telecamere di sorveglianza. In realtà, dietro il soprannome di “Fleximan” non si celava un giustiziere, ma un ladro esperto, capo di una banda criminale sgominata dai carabinieri. Giuseppe Artusio, detto Geppo, domiciliato a Isola d’Asti, è stato condannato a nove anni di reclusione con rito abbreviato per ben 23 capi d’imputazione, tra cui associazione a delinquere e una lunga lista di furti e rapine.
Se in molti credevano che Fleximan segasse gli autovelox per “liberare” gli automobilisti dalle multe, la verità è ben diversa. Quei dispositivi rappresentavano un ostacolo ai suoi piani criminali: le telecamere avrebbero potuto immortalare i suoi spostamenti notturni, mentre con la sua banda metteva a segno colpi in ville, distributori e capannoni. Così, con un flessibile da fabbro, ha abbattuto due pali autovelox sulla tangenziale di Asti la notte della vigilia di Natale 2023.
L’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Laura Deodato, ha permesso ai carabinieri di smascherare l’intera banda in pochi mesi, grazie a intercettazioni telefoniche, pedinamenti e analisi delle telecamere di sorveglianza. Il gruppo criminale aveva messo a segno una serie di furti con la stessa firma: un flessibile gigante per tagliare ostacoli e accedere ai bottini.
Tra i crimini attribuiti a Fleximan e ai suoi complici figurano:
A essere condannati non è stato solo Artusio. Il suo braccio destro, Claudio Goia, ha ricevuto una pena di 8 anni e 8 mesi. Alger Bajraktari, altro membro chiave della banda, sconterà 7 anni di carcere. Pene più lievi per tre complici coinvolti nel supporto logistico: Luigi Marasso (2 anni e mezzo), Marsela Dulce (1 anno e mezzo) e Veronica Barresi (1 anno e cinque mesi). Il tribunale ha anche stabilito un risarcimento totale di 45 mila euro per le parti civili.
Nonostante la prudenza con cui la banda operava per evitare di lasciare tracce, a incastrare Fleximan è stata una sua stessa confessione. Parlando con un complice, ha menzionato una traversa usata per “andare a tagliare i velox“. Una frase che, intercettata dagli inquirenti, ha dato un’ulteriore conferma del suo coinvolgimento.
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