Categorie: Motorsport

Finale al cardiopalma per la Ferrari 488 GTE alla 24 Ore di Daytona

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Finale al cardiopalma per la Ferrari 488 GTE del team Risi Competizione che si è giocata la 24 Ore di Daytona fino all’ultimo minuto delle 24 ore portando a casa un terzo posto che rappresenta un contentino visti i distacchi minimi sul traguardo e la leadership persa solo nel finale.

A guidare la vettura del team basato a Houston i piloti ufficiali Ferrari, Giancarlo Fisichella, Toni Vilander e James Calado che si sono piazzati a 3” dalla Ford numero 66 vincitrice di Joey Hand, Dirk Mueller e Sebastian Bourdais e ad appena 91 millesimi dalla Porsche numero 911 di Patrick Pilet, Dick Werner e Frederic Makowiecki.

In classe GTLM la 488 GTE del team Risi Competizione è stata più volte in testa durante la gara, anche durante l’ultima ora. L’episodio decisivo a mezz’ora dal termine quando Dirk Mueller con la sua Ford GTE si è infilato di prepotenza alla prima curva appoggiandosi alla Ferrari, guidata in quel momento da James Calado, che era costretto a guidare pulito per risparmiare carburante. La manovra è stata estrema, le vetture sono venute a contatto ma alla fine i commissari hanno considerato un normale contatto di gara la manovra. Come conseguenza dell’attacco della Ford il pilota britannico è stato superato anche dalla Porsche di Pilet che è poi risultato l’ostacolo che ha impedito a James di provare a recuperare la posizione di testa nel finale. Episodio di gara a parte il team Risi Competizione e la Ferrari hanno dimostrato un’ottima competitività al pari dei due piloti che cercheranno di conquistare il titolo IMSA 2017 disputando l’intera stagione americana: Giancarlo Fisichella e Toni Vilander, un vero leone sotto la pioggia battente caduta per tutta la notte.

In classe GTD le Ferrari hanno fatto sognare ma alla fine nessuna delle due 488 GT3 iscritta alla gara è passata sotto la bandiera a scacchi. L’amarezza più grande è arrivata ad esattamente due ore dal termine, quando la vettura numero 63 del team Scuderia Corsa si è improvvisamente fermata in pista mentre Sam Bird stava guidando con quasi 15 secondi di vantaggio sul primo degli inseguitori. Alessandro Balzan, parte dell’equipaggio insieme a Christina Nielsen e Matteo Cressoni, stava per salire a bordo per disputare l’ultimo stint, e la vittoria sembrava davvero alla portata. Il guasto, probabilmente al motore, ha interrotto il sogno. La gara dell’altra vettura, la 51 del team Spirit of Race, era terminata molto prima per colpa di un problema tecnico dopo che aveva centrato la pole position grazie alla straordinaria qualifica di Alessandro Pier Guidi. Prossimo appuntamento la 12 Ore di Sebring, in programma il 17 e 18 marzo.

Tommaso Corona

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Tommaso Corona

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