Questa è una storia particolare, nata come seno di protesta, non solo di passione. Parliamo della storica carrozzeria Fissore di Savigliano, Cuneo, che negli anni ha sempre realizzato prodotti unici e rari come la FIAT Panda prima serie Penny o la FIAT 126 Poker.
La storia della FIAT Panda di cui vi parliamo è stata esposta dall’11 al 30 gennaio 2024 l’ADI Design Museum di Milano, per la ”La Collezione Lopresto – Storia del car design e restauro dell’auto d’epoca”.
L’iconica auto della casa torinese era un pezzo importante realizzato per la Collezione Lopresto insieme all’Accademia di Belle Arti Aldo Galli-IED Network e si trovava all’interno della mostra del design italiano anni ’70 e ’80.
Proprio durante l’evento si sono visti pezzi rari e splendidi come l’Alfa Romeo 6C 2500 SS Bertone, la Lancia Florida Pinin Farina, l’Osca 1600 GT Touring, l’Alfa Romeo Montreal Bertone e l’Alfa Romeo Giulietta SZ Zagato. Tutte queste vetture hanno in comune l’essere state disegnate dalle più celebri firme del settore, mentre gli studenti dell’Accademia Galli sono stati coinvolti nel restauro conservativo di una FIAT 2100 del 1961.
Proprio alla mostra un’auto realizzata per destare ilarità e divertimento dal carrozziere Scioneri che, insieme a Fissore, costituiva un binomio di successo nell’ambito automobilistico creativo.
Stiamo parlando di una FIAT Panda 75S molto particolare che è stata wrappata con l’Alcantara e presentata al Salone dell’Automobile di Torino nel 1990. Oggi la vettura risulta immatricolata nel 1992 ed è targata CN.
Fino ad allora l’Alcantara, un tessuto composto da microfibra di poliestere e poliuretano somigliante ad un robusto vellutino, aveva trovato prevalente impiego nell’arredamento o come rivestimento di sedili e tappezzeria per le auto di lusso.
La scelta fatta da Scioneri fu differente e ardita, poiché la utilizzò sulla carrozzeria esterna suscitando un certo scalpore. Renato Scioneri in un’intervista fatta circa un ventennio fa raccontò che la FIAT Panda interamente rivestita in Alcantara costituiva una sottile forma di protesta nei confronti di FIAT che non lasciava più margini di manovra ai carrozzieri dediti alla elaborazione di autovetture, come Scioneri invadendo il mercato con versioni uniche e personalizzate.
La piccola torinese non peccava certo in originalità, ma ha voluto essere unica nel suo genere e continuare ad esserlo durante tutti questi anni regalando una bellezza senza tempo e al tempo stesso conservando la scelta fatta da Scioneri, ovvero provocare, con sottile ironia, su come vi siano sempre meno queste carrozzerie.
Oggi ovviamente non esistono più queste piccola botteghe artigiane in grado di prendere un’auto di serie e trasformala in qualcosa di unico, che alla fine Scioneri avesse ragione a realizzare un prodotto così raffinato ed eclettico per protesta?
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