Curiosità

FIAT Panda 4×4: una vita al limite, da 40 anni

Tempo di lettura: 5 minuti

La FIAT Panda 4×4, leggendario modello che ha segnato un’epoca e che è tornato, di recente, con un’edizione speciale, ha tanto da raccontare. Ci ha pensato il team Heritage di Stellantis a organizzare l’anniversario di una vera e propria icona: il primo “regalo” è una clip che ripercorre alcune delle sue avventure più clamorose, il secondo ripercorre la storia del restauro della Panda 4×4 Trekking del 2001, ancora conservato dentro gli stabilimenti di Mirafiori e portata alla ribalta in occasione dell’ultimo Salone Auto e Moto d’Epoca di Bologna. Ora questo pezzo da 90 è in vendita.

In un mondo più che mai fugace, Fiat Panda 4×4 ha saputo scrivere una pagina indelebile nel cuore delle persone, accompagnandole in questi 40 anni ricchi di emozioni e libertà, come dimostrano le oltre 800.000 unità vendute dal 1983 ad oggi. Del resto, le Panda 4×4 nascono per vivere l’avventura all’aria aperta, con piglio deciso e sicuro, qualunque sia la condizione metereologica o il percorso d’affrontare. E la Panda 4×4 Trekking del 2001 che abbiamo restaurato non fa eccezione. Dopo aver prestato servizio nello stabilimento torinese di Mirafiori, abbiamo pensato che fosse venuto il momento di riportarla nel suo habitat naturale: percorsi avventurosi, montagne da scalare o semplicemente un bel giro in centro. Siamo orgogliosi di questa vettura, che riporterà l’allegria e la spensieratezza di un tempo a un collezionista amante del Made in Italy”.

Roberto Giolito, Head of Stellantis Heritage (Alfa Romeo, Fiat, Lancia, Abarth)

 

Partiamo dagli inizi: quando nacque la Panda 4×4

Per scoprire gli inizi della Panda 4×4 bisogna tornare al 1983, già tre anni dopo l’esordio ufficiale della storica utilitaria disegnata dalla matita di Giorgetto Giugiaro. Un’auto in grado di segnare un prima e un dopo nella storia dei veicoli a quattro ruote, tanto da spingere la Casa torinese a pensare a una versione dotata di trazione integrale che potesse esaltare le doti di leggerezza della vettura, senza dimenticare prezzo contenuto e semplicità costruttiva. Per farlo FIAT si affida a Steyr-Puch, leader indiscusso nella fabbricazione di sistemi di trazione integrale. La trasformazione tanto desiderata è realtà: basta tirare una leva sul tunnel, possibilmente a bassa velocità, e il differenziale meccanico inizia a trasferire la coppia anche alle ruote posteriori. In Austria viene fabbricata la frizione dedicata, la scatola del cambio, l’albero di trasmissione diviso in tre parti e tutto l’assale posteriore, freni compresi. A Termini Imerese, dove Panda viene prodotta, avviene l’assemblaggio di tutte le parti. Un cambio che, gli appassionati se lo ricorderanno bene, è a cinque marce, con la cosiddetta “primina” per consentirle un migliore spunto in salita o nelle pendenze più ardue.

Sotto il cofano della Panda 4×4 il propulsore da 965 cm³ e 48 cv, poi cresciuto fino a 1.108 cm³ nelle ultime versioni. Primo e storico esempio di una vettura utilitaria con motore messo di traverso e trazione integrale 4WD, con 740 kg di peso a vuoto e angoli di attacco e di uscita ben studiati, Panda sfida la fisica. Oltre alle versioni “base” e “S” della Panda 4×4, si succedono nel corso degli anni diversi allestimenti, tra cui Trekking, Country Club (versione dotata di un inclinometro sul cruscotto che misura l’angolo d’inclinazione del veicolo) e l’edizione limitata Panda 4×4 Sisley con interni specifici e una ricca dotazione di serie.

Panda 4×4: le prime imprese

Dalla pratica alla voglia di copertina, meritatissima, il passo è breve. FIAT Panda 4×4 diventa protagonista di imprese come il “Raid del Coraggio” (1985) organizzato dal tour operator “Safariland“, o la Marco Polo Expedition, sulla Via della Seta da Venezia a Pechino. Seguono nel 1986/1987 le carovane di Panda 4×4 in Australia, in Islanda e nella Foresta Amazzonica. Nel 1989 è la volta dell’India, sempre nello stesso anno si ricorda il raid Parigi-Pechino, per un totale di 22.000 km attraverso undici paesi. Passano alcuni anni e alla seconda vita di Panda 4×4, nel 2004 e per la prima volta una compatta di segmento A vince il titolo di Car of the Year. Da Panda nuova serie nasce in breve tempo la nuova variante 4×4, prima la Climbing poi la Cross dal 2005. Due le motorizzazioni in gamma: il 1.2 a benzina da 60 CV e, dalla fine del 2005, il turbodiesel 1.3 Multijet da 69 CV, che ha contribuito in maniera decisiva a fare della Panda 4×4 la fuoristrada più venduta in Italia per tre anni consecutivi (2006, 2007 e 2008).

Nel frattempo si evolve la meccanica: da una leva sul tunnel si passa a un sistema permanente con differenziale a giunto viscoso, poi sostituito dal 2008 da una frizione elettroidraulica. In entrambi i casi, il progresso della tecnologia permette al 4×4 di attivarsi in frazioni di secondo non appena viene rilevata una perdita di aderenza delle ruote anteriori, trasferendo gradualmente la coppia anche all’assale posteriore. Nuova Panda, nuove sfide: nel 2005 da Kathmandu si parte alla volta del campo base dell’Everest, a quota 5.200 metri. Neanche l’aria rarefatta a un carburante non all’altezza possono interporsi al cammino della Panda 4×4.

La terza generazione di Panda, ancora in vendita, è del 2012. Da Tychy la produzione torna in Italia, più precisamente a Pomigliano d’Arco. Con la 2WD arriva subito la 4WD che si presenta con rinforzi alla carrozzeria ancor più marcati. La trazione integrale, sempre di tipo permanente, ora è dotata di gestione elettronica più raffinata con differenziale autobloccante elettronico (ELD – Electronic Locking Differential) che ripartisce la forza motrice tra le ruote dello stesso asse nel momento in cui una o entrambe cominciano a perdere aderenza. Da sottolineare che l’ELD è introdotto per la prima volta nel segmento proprio dalla Panda 4×4. Il suo look avventuroso e le numerose innovazioni tecnologiche contribuiscono certamente alla vittoria del titolo “SUV dell’anno del 2012” assegnato dalla prestigiosa rivista inglese “Top Gear”.

Ve la ricordate? La Panda Monster Truck con il trucco

Questo veicolo speciale unisce una Panda 4×4 al pianale di una Jeep CJ7 4200 ed è dotata di ruote da trattore stradale con gomme “High Speed” del diametro di 150 centimetri e larghe 50 cm montate tramite delle flange in ferro pieno tornite appositamente. Il risultato finale, realizzato in poco più di due settimane, è una Panda alta qualcosa come 3,9 metri, per 3,8 metri di lunghezza e 2,5 metri di altezza. Protagonista di alcuni spot pubblicitari, è ora conservata presso l’Heritage Hub di Torino. Del 2014 è la versione Cross: estetica rinnovata con nuovi fascioni in plastica e nuove motorizzazioni. Con il nuovo sistema “Torque on demand”, inoltre, il guidatore può selezionare diverse modalità di guida (Auto, Lock e Hill Descent).

Nel 2017 i palcoscenici che contano: con la PanDakar FIAT partecipa ufficialmente alla Dakar. È la prima vettura della Casa italiana, strettamente derivata dall’utilitaria di serie, a tagliare il traguardo finale del raid per eccellenza. Equipaggiata con un potente 2.0 Multijet da 180 CV, la vettura è stata sottoposta ad ogni genere di sollecitazione: 7 prove speciali hanno superato i 400 km, di cui una ha superato i 500 km; per ben 5 giorni e più di 2.200 km vettura ed equipaggio hanno dovuto fronteggiare le problematiche dovute alla carenza di ossigeno dovuta all’altitudine, mai sotto i 3.500 metri.

Per giungere ai giorni nostri, Panda 4×4 è stata nuovamente protagonista del Panda Raid, rally amatoriale che da diversi anni si tiene a marzo nel deserto marocchino senza alcun ausilio di navigatori satellitari. L’edizione 2024 si svolgerà dal 1° all’8 marzo e, come sempre, vedrà correre insieme Panda storiche e recenti, versioni 4×4 e semplici trazioni anteriori, all’insegna di quella passione e libertà che l’icona Fiat ha saputo trasmettere in 40 anni di vita.  

Un capitolo a parte, la Panda 4×4 Heritage Reloaded by Creators

Panda 4×4 Heritage fa parte di “Reloaded by Creators”, il progetto che si occupa del restauro da parte della Casa Madre di vetture classiche e della loro relativa reimmissione sul mercato. Dopo un restauro conservativo, ora è pronta per essere acquistata da un appassionato che vuole rivivere nuove avventure a bordo di un veicolo con un passato affascinante. Equipaggiata con il propulsore da 1108 cc e 54 cavalli, questo esemplare non ha mai lasciato lo stabilimento di origine poiché venne utilizzata solo per spostamenti all’interno di Mirafiori, vantando uno stato di conservazione notevole per l’età. Con meno di 40.000 km percorsi e in condizioni eccellenti, questa Panda si presentava come una candidata ideale per il restauro e la reimmissione sul mercato.

Tommaso Corona

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Tommaso Corona

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