Elevata stabilità e nessun problema di tenuta fino a una certa velocità nonostante il considerevole aggravio di peso dovuto al pacco batteria. Questa la nuova Fiat 500 elettrica alle prese con il famoso test dell’Alce, noto per non guardare davvero in faccia nessuno.
Non a caso, il Test dell’Alce è uno dei test più temibili per le moderne automobili. In questa prova viene valutato il livello di stabilità e tenuta di una vettura in uno specifico istante come quello di una manovra di emergenza che porta a evitare un ostacolo improvviso che ci si para davanti. Il test valuta quanto sia stabile la vettura a evitare l’ostacolo, senza andare ad impattarci, e quanto sia capace di rimanere in strada senza perdere il controllo dopo l’improvvisa manovra di evasione dello stesso ostacolo.
Questa volta a finire sotto le grinfie di questo severissimo test che fino a oggi ha mietuto numerose vittime vi è la nuova versione totalmente a batteria della citycar italiana. Stiamo parlando naturalmente della Fiat 500e che è finita nella mani dei ragazzi del sito km77.com che come con altre auto in precedenza l’hanno messa sotto analisi al temutissimo Test del’Alce.
Ma in cosa consiste esattamente questo test? La prova consiste nel lanciare una vettura a 77 km/h per poi sterzare rapidamente prima a sinistra e poi a destra, in modo tale da simulare l’incontro con un grosso animale al centro della corsia. Se la vettura riesce a passare la prova a questa velocità o a un valore superiore allora il test è superato a pieni voti, se lo passa a una velocità inferiore allora ottiene un voto intermedio o discreto, se, invece, non riesce a superare il test allora il risultato è di test fallito.
Nel caso della nuova Fiat 500 elettrica la vettura BEV è stata capace di rimanere stabile sia nell’atto di scansare “l’animale” sia nel ritorno rapido nella propria corsia di marcia fino a una velocità massima di 74 km/h. Il comportamento a questa velocità è stato ineccepibile con l’unica macchietta di un birillo (cono) abbattuto a causa di un errore dello stesso conducente. Il conducente si è poi rifatto, portando a termine un test ineccepibile alla velocità di 75 km/h con transizioni fluide e un rollio moderato.
A velocità superiori il comportamento rimane comunque sicuro e sincero ma il sottosterzo diventa eccessivo al punto tale da far fallire il test. Buona insomma la messa a punto delle sospensioni, mentre anche il controllo elettronico della stabilità appare ben calibrato nonostante le gomme siano più votate al contenimento della resistenza al rotolamento e al consumo di carburante rispetto alla mera aderenza in curva.
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