Da auto iconica, eletta tra i simboli della Casa di Maranello, allo scaffale di un negozio di giocattoli il passo può essere più breve di quel che si pensi. Ferrari ha perso infatti la causa per salvaguardare i diritti sulla Testarossa, nata dalla matita di Pininfarina e celebre protagonista di Miami Vice.
Il “caso” è stato aperto dal tribunale di Düsseldorf, per difendere i diritti commerciali del fabbricante di giocattoli Kurt Hesse, caso in cui la Ferrari è ricorsa in giudizio, uscendone però sconfitta. Kurt Hesse, a capo di Autec AG, Marchio che si occupa di modellini in scala, si era inizialmente rivolto al tribunale per il riconoscimento del nome “Testarossa” per uno dei suoi prodotti.
Essendo passati venti anni dall’uscita di produzione, a Maranello non potranno più sfruttare le royalties per poter sfruttare il nome Testarossa, dando così via libera, fa sorridere, alla produzione di rasoi ed ebike con lo stesso nome. In Ferrari non si arrendono, mai e poi mai potrebbero accettare di vedere il nome di uno dei loro modelli più simbolici comparire su una bicicletta elettrica!
In poche parole la causa è stata persa poiché il nome è caduto in disuso, almeno negli ultimi cinque anni, se non di più. A poco è servito dimostrare che i possessori della Testarossa abbiano e stiano ricevendo ancora assistenza per pezzi di ricambio dei loro preziosi gioielli, questo per il tribunale tedesco non è stato sufficiente a salvaguardarne i diritti.
Insomma, un invito ai grandi marchi di non crogiolarsi sugli allori, forti della loro storia non sempre sufficiente a farsi rubare nomi e idee da altri brand. Sempre Ferrari fu al centro dell’attenzione per un caso simile, quando nel 2011, in onore al centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, la F.1 di quella stagione venne chiamata F 150° Italia, su invito di Ford proprietaria dei diritti del pick-up F-150.
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