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Ferrari SF70H VS Ferrari SF71H: ecco le novità

Tempo di lettura: 3 minuti

Giovedì sono caduti i veli sulla nuova Ferrari SF71H e oggi iniziano i test ma i fan della rossa si saranno chiesti quali siano le principali novità introdotte sul nuovo modello, chiamato alla riscossa dopo il mancato mondiale della scorsa stagione. In queste righe, che anticipano l’inizio della prima sessione di test, cerchiamo di spiegarvi sinteticamente le principali differenze e novità tra le due rosse.

Partiamo da una differenza che salta subito all’occhio, quella della colorazione. Con l’abbandono dello sponsor Santander, che imponeva una certa dose di bianco sulla vettura, si è tornato al rosso carminio tanto caro ai ferraristi di vecchia scuola, mentre un po’ di bianco rimane a fare da sfondo al tricolore su quello che rimane della pinna sul cofano motore, ridotta per regolamento.

Parlando di nome della vettura si è tenuto fede alla “moda” iniziata l’anno scorso, anno delle celebrazioni del 70° anniversario della Casa di Maranello. Quest’anno, vuoi per logica, vuoi per scaramanzia, visti i risultati positivi del 2017, il nome è quindi diventato SF71H, dove H sta per Hybrid.

Altra differenza dichiarata dagli stessi tecnici Ferrari, nella persona del Direttore Tecnico Mattia Binotto, è l’allungamento del passo. Per ovviare alle carenze messe in mostra nel confronto con la W08 sulle piste veloci, si è provveduto ad un allungamento nell’ordine dei 5 cm, un dato che può sembrare irrilevante ma così non è, anzi.

SF70H VS SF71H

Non si è arrivati ai livelli Mercedes, così da mantenere il vantaggio sulle piste tortuose, dove la Ferrari colse le doppiette la scorsa stagione (Montecarlo e Hungaroring), senza contare quella mancata per il disastro al via di Singapore. 

Passiamo alla zona centrale. Qui si notano le grandi differenze tra la SF70H e la SF71H (foto di copertina): Halo a parte, già provvisto di bandella aerodinamica, sulla nuova vettura sono state davvero rimpicciolite le prese d’aria dei radiatori, così da ottenere due effetti. Una minore resistenza all’avanzamento (maggior velocità in rettilineo) e una minore sezione delle pance, così da permettere un flusso maggiore d’aria verso il retrotreno.

Una mossa azzardata? Da una parte sembrerebbe, poiché arriva meno aria al motore nella stagione in cui, per regolamento, potranno essere utilizzate solo 3 power unit prima di incorrere nella penalità. Dall’altra grande coraggio da parte dei tecnici Ferrari, la cui intuizione del 2017 è stata copiata da metà dello schieramento quest’anno. Quando gli altri copiano, è sempre un segno positivo.

Forse in pochi avrete notato un’altra differenza di fino, almeno per noi osservatori. Gli specchietti della SF71H sono diventati un vero e proprio dispositivo aerodinamico, come mai visto prima d’ora su una monoposto. Sono aperti nella zona anteriore, permettendo così all’aria di venire incanalata in due direzioni: quella che passa sopra verso la seconda apertura delle pance, in alto, quella che passa sotto verso il fondo, direzione lato b. Altra differenza da occhio di falco, le prese d’aria dei freni più piccole sulla Ferrari n.669.

Invariati i barge boards, ovvero i deflettori ai lati del’abitacolo, è sul cofano motore che si nota l’altra grande novità, ovvero l’assenza della grande pinna (verniciata di bianco l’anno scorso con il tricolore disposto orizzontalmente). Il progettista Simone Resta e il suo staff hanno quindi ridotto di dimensioni la “vela”, l’unica parte verniciata in bianco rimasta, ponendo una piccola t-wing in basso, la notate con il suo andamento leggermente curvilineo.

SF71H

Non avendo fotografie della zona posteriore, quindi del diffusore, aspettiamo i test per esprimerci in ulteriori commenti. Sicuramente è presto per dire se le novità introdotte saranno sufficienti a scalzare la Mercedes dal trono che occupa da ben 4 stagioni, certo è che l’equipe di Maranello non si è tirata assolutamente indietro, anzi, ha continuato a spingere sul fronte aerodinamico.

SF70H

E i piloti? Raikkonen ha detto che tutta rossa la SF71H gli piace, Vettel non vede l’ora di guidarla in pista. Parola quindi al cronometro delle due sessioni di test pre-stagione (26 febbraio – 1 marzo; 6 – 9 marzo), in attesa di vedere le rosse schierate, si spera davanti, sulla griglia di partenza di Melbourne.

Tommaso Corona

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Tommaso Corona

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