L’annuncio dell’introduzione di dazi del 25% sulle auto importate negli Stati Uniti ha scosso l’industria automobilistica europea, ma Ferrari ha risposto con prontezza alla nuova misura protezionistica voluta da Donald Trump. Il marchio di Maranello ha deciso di adeguarsi alla nuova realtà commerciale con un aumento dei prezzi fino al 10% su alcuni dei suoi modelli di punta destinati al mercato americano.
A differenza di altri costruttori, Ferrari gode di una posizione privilegiata: la sua clientela, composta da appassionati e collezionisti con una forte capacità di spesa, è meno sensibile agli aumenti di prezzo rispetto ai consumatori del mercato di massa. Il marchio del Cavallino Rampante continua a rappresentare un simbolo di lusso e performance, il che gli permette di assorbire l’impatto delle nuove tariffe doganali senza subire un calo significativo delle vendite.
L’aumento dei prezzi deciso dalla Ferrari non riguarderà l’intera gamma, ma si concentrerà su modelli come la Purosangue, la nuova 12Cilindri e la F80, tutte vetture destinate a mantenere un’elevata domanda nonostante il rincaro. Al contrario, le Ferrari Roma, 296 GTB e SF90 manterranno i loro prezzi invariati, grazie a strategie interne di assorbimento dei costi.
Questa mossa consente al marchio di preservare la sua posizione competitiva negli Stati Uniti, mercato storico e fondamentale per l’azienda, dove nel 2024 sono state vendute 3.452 Ferrari, pari a circa il 25% delle vendite globali.
Ferrari è stata una delle prime case automobilistiche europee a reagire tempestivamente ai dazi imposti dall’amministrazione Trump, dimostrando una grande capacità di adattamento. L’azienda ha sempre posto particolare attenzione alla soddisfazione dei suoi clienti, evitando strategie che possano compromettere il valore percepito delle sue vetture.
Gli analisti ritengono che l’aumento dei prezzi non avrà un impatto significativo sulla propensione all’acquisto dei clienti Ferrari, molti dei quali possiedono già più di un modello della casa di Maranello. Tuttavia, la decisione sottolinea l’importanza per il marchio di mantenere un equilibrio tra la necessità di proteggere i margini di profitto e il rispetto per la sua esclusiva clientela.
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