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Ferrari Purosangue più estrema che mai con Ildar Project

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Se considerassimo le Ferrari solo per la loro eleganza ci perderemmo molte emozioni, di fatti la Ferrari Purosangue, per dirne una, ha l’abito elegante e il cuore sportivo. Tra chi la acquista c’è sicuramente chi stravede per la sua eleganza fuori dagli schemi e il suo design dirompente, ma anche chi si innamora del grezzo rombare del V12 e, magari, gradirebbe anche attirare ulteriormente gli sguardi con un kit estetico parimenti energico. Seppur (probabilmente) non sia tra i clienti della Purosangue, il creatore di renders Ildar Project fa parte di questo manipolo di appassionati, come dimostra il suo ultimo progetto.

Purosangue ancora più sportiva

La Ferrari Purosangue, agli occhi di Ildar Project, diventa una massima espressione di moderna e giovanile sportività, prendendo ispirazione da quei kit degni di Mansory o Brabus. Ciò che subito balza all’occhio sono le ruote, i cerchi da 22” all’anteriore e 23” al posteriore sono così grandi che lo pneumatico spunta oltre ai passaruota allargati in carbonio (rendendo chiara la differenza tra un allestimento per il digitale e il mondo reale delle immatricolazioni).

L’aggressività passa anche per le nervature che uniscono l’arco ruota posteriore al paraurti (certamente in carbonio) che abbraccia due enormi scarichi più larghi dei gruppi ottici. In mezzo a questi strumenti musicali c’è il deflettore con al centro la luce di stop, un dettaglio copiato al mondo delle corse.

Spostandosi davanti al lungo cofano della Ferrari Purosangue by Ildar Project si nota immediatamente la grande griglia frontale maggiorata (per ottimizzare l’aspirazione del V12, plausibilmente oggetto di ulteriori modifiche nella fantasia del progettista), le prese d’aria laterali (per convogliare i flussi verso l’aspirazione ed i possenti dischi del freno) e lo splitter suddiviso in quattro sezioni, due per il deflettore del sottoscocca e due (quelle esterne) per far scorrere l’aria lungo i fianchi della vettura, ormai arrivata all’apice della cattiveria.

Nicola Accatino

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