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Ferrari Purosangue: in Olanda un cliente ha fatto causa al Cavallino

Tempo di lettura: 2 minuti

Un imprenditore olandese e mancato proprietario di una Ferrari Purosangue ha fatto causa al Cavallino Rampante. Più precisamente ad essere stato denunciato è un concessionario Ferrari per l’annullamento di un ordine relativo ad una Purosangue, quel che stupisce, però, è che la vertenza non si è conclusa come avrebbe voluto l’imprenditore.

Ferrari Purosangue: la causa avanzata da un imprenditore olandese

Un ordine annullato per l’acquisto di una Ferrari Purosangue ha mandato su tutte le furie un facoltoso imprenditore olandese. A denunciare il Cavallino Rampante è stato Marcel Wulms, imprenditore avicolo che non ha accolto al meglio la decisione inerente l’ordine di annullamento d’acquisto. Quindi in Olanda Wulms dopo aver rifiutato l’indennizzo offerto per chiudere la vertenza ha deciso di intraprendere le vie legali e fare causa a Ferrari Munsterhuis Sports Cars, il più grande rivenditore di auto del Cavallino Rampante su suolo olandese. Dopo una serie di botta e risposta tra le parti interessate della causa, il giudice ha deciso di emanare una sentenza contraria alle richieste avanzate da Marcel Wulms.

Marcel Wulms perde la causa contro Ferrari per la sua Purosangue

Era il 2020 quando Marcel Wulms concluse tutte le pratiche di pre-acquisto con il concessionario per il settimo esemplare di Ferrari Purosangue destinato al rivenditore. Più di due anni più tardi, nel settembre del 2022, la richiesta di ordine è stata respinta dal quartier generale di Maranello, in quanto secondo Ferrari il magnate non possedeva i requisiti per aver accesso ad un modello per cui i clienti top e VIP avevano la precedenza su tutti, mettendolo quindi in fondo alla lista d’attesa.

Incassato il “no” del Cavallino Rampante, a Marcel Wulms venne restituita la somma versata in precedenza come caparra, ma nonostante gli fosse stata offerta la cifra di 40.000 euro come compensazione, l’imprenditore dei Paesi Bassi decise di procedere per vie legali. Il giudice, però, si è pronunciato a favore del concessionario, dal momento che nel contratto di pre-acquisto non erano stati specificati colore, optional, prezzo e data di consegna. A tutte queste mancanze si aggiunge il fatto che nell’accordo fosse menzionato un esemplare “n° 7” non meglio identificato, di conseguenza l’intesa non obbligava il rivenditore a consegnare il veicolo. Wulms, di conseguenza, non solo ha perso la causa, ma si è anche dovuto far carico delle spese legali. Dopo il danno la beffa? Palesemente sì.

Fonte: Motor.es

Angelo Petrucci

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