Difficile dire perché un team in grande stato di forma, almeno da Spa a seguire, sia uscita con le ossa (e una sospensione) rotte dalla gara di Austin, sede del GP degli Stati Uniti. Cosa è successo alla Ferrari, ritirata con Vettel dopo un’ottima qualifica e quarta con Leclerc ma a distanza siderale da Verstappen, terzo classificato?
I problemi al monegasco sono iniziati in FP3, quando la sua power unit ha deciso di arrendersi: probabile che da quel momento, dopo aver montato un’unità usata, Ferrari abbia deciso di correre in riserva, con il rischio concreto di una rottura in gara. Sebastian si è invece ben espresso in qualifica, giungendo ad appena 71 millesimi di secondo dal poleman Bottas, mentre nei primi giri di gara è balzato dal secondo al settimo posto, prima di ritirarsi con la sua SF90 su tre ruote: probabile che il problema al braccetto lo abbia penalizzato già dal via, altrimenti non si spiegherebbe il sottosterzo di cui si è lamentato il tedesco in radio, prima di rompere tutto su un dosso in curva 8.
Il giro più veloce di Leclerc sa davvero, come lo abbiamo definito nel commento alla gara, di un brodino, per altro tiepido. Il secondo posto è al sicuro, Red Bull è distante infatti 100 punti con due gare da disputare, resta però l’amarezza per una prestazione che fa ripiombare la rossa agli incubi di inizio stagione, quando non c’era verso di tirare fuori il meglio dalla monoposto.
Verstappen, che non le manda certo a dire, si è espresso duramente contro la Scuderia dichiarando: “Questo è ciò che accade quando smetti di barare.” Dichiarazioni al vetriolo che sanno di polemica aperta contro i rumours che girano attorno al motore di Maranello, con il flussometro al centro dell’attenzione della FIA. Insomma, una gara storta fin dal via, una di quelle che possono capitare. Davanti all’ennesima doppietta d’argento, però, non c’è di che rallegrarsi, specie in ottica 2020.
Charles Leclerc: “È stata una gara molto difficile, specie durante il primo stint nel quale non sono riuscito a far lavorare bene la gomme anteriori. Ho fatto fatica a trovare grip e dobbiamo capire che cosa sia esattamente successo. Gli altri due stint sono stati migliori ma comunque non sufficienti per essere pienamente competitivi. Per me è stata una gara piuttosto solitaria. È un peccato per il team non aver portato al traguardo entrambe le vetture. Congratulazioni a Lewis per la conquista del titolo: è un grande campione e ha vinto meritatamente”.
Sebastian Vettel: “Sono molto deluso per il ritiro. Ero convinto che avremmo potuto ottenere un buon risultato. Al via ho avuto pochissimo grip e ho dovuto lasciare passare diverse macchine. Ho fatto molta fatica a far lavorare la vettura in maniera corretta, soprattutto nelle curve verso destra. Ho il dubbio che forse ci fosse qualcosa di rotto già in quel momento. Poi, dopo sette giri, la sospensione si è rotta dopo un passaggio su un dosso vicino alla curva 8. È strano perché in quel giro non avevo fatto niente di diverso dai precedenti eppure è capitato. Oggi di sicuro c’era il potenziale per arrivare sul podio, quindi è un peccato. Mi voglio congratulare con Lewis per la vittoria nel campionato del mondo”.
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