Curiosità

La storia segreta, o quasi, della Ferrari 550 Maranello di Bobo Vieri

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Nonostante si sia ritirato dal calcio giocato nel lontano 2009, Christian Vieri, per tutti “Bobo”, continua ad essere un personaggio che fa sempre parlare di sé. L’ex attaccante che per anni ha varcato i campi della Serie A, per una sola stagione ha giocato in Spagna, nella Liga, indossando la maglia dell’Atletico Madrid da settembre 1997 a giugno 1998. È proprio in quest’annata che il bomber italiano ha avuto a che fare con una storia nella quale compare una Ferrari 550 Maranello.

Bobo Vieri e la Ferrari 550 Maranello: la storia nasce ai tempi dell’Atletico Madrid

Era l’estate del 1997 quando i Colchoneros dell’Atletico Madrid acquistarono dalla Juventus Christian Vieri. Il passaggio costò agli spagnoli qualcosa come 34 miliardi di lire, soldi ben spesi, visto che Bobo a Madrid in 31 presenze tra campionato e Coppa Uefa segna la bellezza di 29 reti, decretando la sua miglior stagione di tutta la carriera. In quell’annata a dir poco miracolosa, il bomber italiano è stato protagonista di un particolare e singolare retroscena automobilistico. L’episodio è raccontato nella sua biografia intitolata “Chiamatemi bomber” e coinvolge anche una Ferrari 550 Maranello.

Vieri e la Ferrari 550 Maranello, il retroscena

Christian Vieri ha raccontato il retroscena tra lui ed una Ferrari 550 Maranello. Nelle righe della sua biografia si legge: “Il 18 Ottobre 1997 la butto dentro 3 volte a Saragozza, 5-1 per noi. Quattro giorni dopo ospitiamo il Paok Salonicco per i sedicesimi di Coppa Uefa. Alla vigilia parlo con Futre. Paulo è il pupillo del presidente Jesùs Gil. «Devi dire al presidente che se segno 3 gol anche in Coppa mi aspetto in regalo una Ferrari 550 Maranello» gli dico ridendo. Futre va davvero da Gil in 4 giorni? Ed invece la serata con il Paok si rivela magica. Ne faccio due il primo tempo, poi ecco il capolavoro. Ve lo ricordate il tiro impossibile dalla linea di fondo, quasi dalla bandierina del calcio d’angolo? Le immagini di quel gol fanno il giro del mondo, ma nessuna sa che vale anche una Ferrari. Per venti minuti i tifosi cantano il mio nome… E la Ferrari? La sera del trionfo col Paok vado a cena con Futre. Poi, blitz a Madrid per scegliere la 550 Maranello, mi sarebbe arrivata dopo qualche mese, fantastico… Mi chiamarono nel settembre 1998 per ritirare la Ferrari, ma non lo feci mai, perché nel frattempo ero passato alla Lazio, spezzando il cuore al presidente Gil. Era troppo forte la nostalgia dell’Italia, me ne andai quasi come un ladro, e lasciare lì la Ferrari è stato un modo per chiedere scusa ad un uomo che mi ha voluto veramente bene”.

Angelo Petrucci

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Angelo Petrucci

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